È inserito all’interno di un ampio piano di riqualificazione il progetto per il nuovo campus universitario di Forlì. Grazie a un concorso internazionale, vinto dal raggruppamento di architetti Lamberto Rossi (capogruppo), Massimo Galletta, Roberto Lazzarini, Marco Tarabella e Paolo Zilli, il campus è stato recentemente completato presso alcuni degli spazi riconvertiti dell’ex Ospedale di Forlì, sapientemente restaurati e adattati alle nuove funzioni direttive, formative e di servizio. Il progetto, interessante sia per la ricerca espressiva e tecnica dei nuovi volumi, sia per il profilo urbanistico e insediativo, ha previsto che i padiglioni ospedalieri più significativi dal punto di vista storico e architettonico, fossero riqualificati e connessi al cosiddetto Teaching Hub (dedicato alla didattica) attraverso un articolato sistema concepito come passeggiata urbana, in cui i padiglioni diventano vero e proprio filtro tra città e università, tra territorio e architettura, ma anche tra storia e innovazione. L’asse pedonale è rivolto verso la città vecchia e si sviluppa dall’edificio d’ingresso preesistente, attraversando il parco di 5 ettari fino ad arrivare all’auditorium (ancora in corso di realizzazione).
Arch. Lamberto Rossi - Campus di Forli - Scatto 2Nel loro tratto centrale, i percorsi scorrono all'interno del cosiddetto “trefolo”, vera e propria spina dorsale dell'intero sistema: è una sorta di avveniristica galleria urbana composta da tre volumi a sezione rettangolare, che si intersecano a formare uno spazio mutevole in altezza e in larghezza. Leggera e trasparente, la struttura simboleggia l'intreccio fra le funzioni primarie (didattica, ricerca e alta formazione) che interagiscono creando intense relazioni tra loro e con l'ambiente circostante, dando vita a stimolanti luoghi per lo scambio culturale, scientifico e tecnologico. La geometria irregolare del complesso universitario accoglie anche gli spazi per lo studio individuale e di gruppo destinati a studenti, ricercatori e docenti, affacciati lungo il percorso e aperti verso il parco.
L’arch. Lamberto Rossi, capogruppo del team di professionisti incaricati per il progetto, ha affermato: “Con un intervento a consumo di suolo zero abbiamo reso accessibile un luogo fino a poco tempo fa chiuso in se stesso, creando un social network urbano dalla forte permeabilità visiva e fisica, capace di stimolare senso e sensibilità”.
Una chiave di lettura fondamentale del progetto, inoltre, è quella connessa alla luce, dimostrando una cura meticolosa prestata al disegno delle superfici trasparenti in relazione ai diversi spazi.

Focus tecnologia
Come sottolineato dall’arch. Marco Tarabella, che ha seguito in prima persona la scelta dei sistemi per le partiture vetrate e il progredire del cantiere, durante la fase di progettazione sono state individuate diverse tipologie di prodotto, dagli infissi tradizionali ai sentimenti a nastro, fino alle facciate strutturali, facendo riferimento al catalogo proposto da Schüco. “L’esigenza principale - ha spiegato l’architetto Tarabella - era potersi riferire a un sistema che garantisse sia coerenza con le scelte architettoniche, caratterizzate dall'andamento orizzontale dei volumi e dall'enfasi sul rapporto fra esterno e interno, sia il massimo controllo dei parametri ambientali quali l'illuminazione naturale, il comfort e i consumi energetici. In sede di gara d'appalto, i sistemi trasparenti di facciata sono stati inseriti fra i temi tecnologici e prestazionali oggetto di proposta migliorativa. Il raggruppamento di imprese che si è poi aggiudicato la commessa ha deciso infine proprio per l'impiego dei prodotti Schüco, confermando nei fatti le previsioni originarie del gruppo di progettazione.
I professionisti di Schüco Italia hanno affiancato architetti e serramentisti nelle fasi di definizione dell’involucro edilizio, dalla progettazione, alla realizzazione dei sistemi fino alla posa in opera. Le soluzioni Schüco sono state utilizzate nell’elemento trasversale di collegamento dei corpi di fabbrica (Trefolo) che ospita facciate in alluminio Schüco FW 50+ riportate su struttura di acciaio e serramenti “tutto vetro” realizzati con sistema di facciata Schüco SFC 85 SG, dall’estetica leggera ed elegante. Anche le aule didattiche si affacciano verso l’esterno con infissi in alluminio Schüco a taglio termico AWS 70.HI (High Insulation), che si distinguono per l’elevato livello di abbattimento termico e, soprattutto, acustico, fondamentale per favorire le funzioni didattiche e di ricerca a cui l’edificio è destinato.
Arch. Lamberto Rossi - Campus di Forli - Scatto 2