Il progetto di rifunzionalizzazione di un piano commerciale, mai ultimato, lasciato al netto del solaio di calpestio, è lo strumento su cui CCDstudio ha costruito l’occasione per avviare un’operazione dai forti connotati sociali.
Il basamento, inizialmente per negozi, presenta uno spazio porticato con affaccio su strada che asseconda la curvatura della rotonda viaria. Sotto questo fronte protetto si individua la frontiera oltre cui l’intervento in oggetto ha definito il proprio campo di azione. La superficie disponibile, 900 metri quadrati circa, diventa oggetto di riconversione allorché la cooperativa sociale Dolce decide di trasferire qui alcuni servizi di sua gestione, ampliando la ricettività verso un’utenza diversamente abile ed impiegando la nuova struttura non solo per rialloggiare il Centro Diurno, aperto a 30 utenti, ma anche per inserire un piccolo nucleo di Residenza Sanitaria per Disabili di 10 posti letto.
Il progetto, pertanto, si è occupato di attuare il programma funzionale attorno ad un fulcro costituito dall'unico spazio all'aperto interno disponibile, il patio esistente, che fornisce aria e luce agli ambiti più interni e profondi. Il budget contenuto ha limitato l'uso di materiali importanti, pertanto il progetto degli interni si è rivolto alla cura degli aspetti percettivi della materia che confina gli spazi. Le connotazioni degli spazi sono state delegate quindi alle distinzioni cromatiche delle partizioni, alle geometrie delle luci, alla composizione delle texture di pavimentazione e al gioco di riflessioni nella corte, dove l'alternanza di vetri specchianti e trasparenti offre rimandi a profondità e dilatazioni dello spazio differenti in una dinamica percettiva che rompe la rigidità di questo ambito e restituisce maggiore variazione alle "scene" di facciata.