La riqualifica degli spazi pubblici e la ricucitura del tessuto urbano nelle aree di espansione sono temi urbanistici particolarmente attuali che coinvolgono su diverse scale molte città europee. Spesso, come nel caso del quartiere di Cassarate, il rapporto tra i volumi costruiti, talvolta allineati sul fronte stradale e altre volte arretrati, e gli spazi esterni è privo di sinergie, dando origine a luoghi di qualità ambientali carenti. Le infrastrutture scolastiche, per la loro conformazione multifunzionale, risultano spesso le aree di maggior interesse per la riqualifica urbana, diventando veri e propri poli di riferimento e di aggregazione per tutta la comunità. Da un punto di vista urbanistico e architettonico, la realizzazione di Bruno Fioretti Marquez Arkitekten ha permesso di risolvere un’area ibrida, fino ad allora occupata dalla vecchia scuola dell’infanzia, riqualificandola con la definizione di nuovi spazi urbani, percorribili e usufruibili anche dal pubblico, che richiamano i temi naturali tipici della regione: il lago, la montagna, il prato e il bosco. Il progetto, oltre alla definizione degli spazi esterni e dei connettivi, ha introdotto un nuovo volume destinato alla scuola dell’infanzia, disposto al centro dell’isolato, così da creare un trait d’union tra gli edifici esistenti e restituire unità formale e funzionale all’isolato. Affinché il nuovo complesso scolastico potesse instaurare un dialogo e stabilire un’interazione, non solo con gli altri edifici scolastici, ma anche con il quartiere di Cassarate, è stato sviluppato un concept volumetrico “a scacchiera”, dove il gioco tra vuoto e pieno definisce le aree pubbliche, accessibili da tutti, e quelle private, utilizzabili solo dai bambini.

I due edifici preesistenti, la palestra e la scuola elementare, insieme al nuovo edificio dell’asilo, costituiscono i “tasselli neri”, mentre i “tasselli bianchi”, delle sorte di “sacche” lungo i due viali alberati che attraversano il quartiere, sono rappresentati dai quattro spazi aperti: il campo sportivo, l’area giochi in corrispondenza dell’asilo, il cortile per la pausa sul retro e la piazzetta d’ingresso di fronte alla scuola elementare. Ogni spazio presenta un diverso grado di accessibilità e di privacy e acquista una sua identità attraverso leggere differenze di quota, materiali, alberature e arredi esterni diversi che ne delimitano il perimetro, mentre una pavimentazione uniforme di pietra omogeneizza lo sfondo che si estende su tutto l’isolato. Le aree gioco sono state sviluppate su quattro temi che richiamano la natura della città: il piazzale davanti alle scuole elementari descrive la natura lacustre della zona con giochi d’acqua; il parco giochi lungo via Concordia rappresenta il bosco che circonda la città a nord, con le sue strutture di legno di castagno e la pavimentazione di cippato; il parco giochi tra la palestra e il bosco ricorda le montagne con giochi di equilibrio e la pavimentazione di ghiaietto anti trauma, mentre il grande spazio verde lungo via del Tiglio riporta ai prati tanto diffusi nella città. La nuova scuola di infanzia si sviluppa in un unico piano, a esclusione del blocco amministrativo a sud-ovest, e si articola in cinque unità didattiche e una amministrativa composte da moduli che compongono in un gioco simmetrico tra vuoto e pieno. L’asilo è stato, infatti, concepito come una piccola città formata da elementi modulari pieni e vuoti ripetuti nel piano orizzontale, dove 56 moduli di forma trapezoidale irregolare, di cui 35 pieni, 13 vuoti e 8 coperti, sono combinati come blocchi di un gioco di costruzioni fuori scala per generare spazi aggregati non ripetitivi. Lo spazio vuoto definisce l’area didattica esterna propria di ogni sezione: a esso è stato attribuito un albero da frutta e alcune fioriere per coltivare erbe aromatiche o piccoli ortaggi. Lo spazio pieno, invece, definisce l’area didattica interna e a ogni modulo viene attribuita un’attività scolastica specifica. Ogni sezione è stata concepita come un’unità indipendente formata da cinque moduli: un modulo- guardaroba, un modulo-servizi, un modulo-refettorio e due moduli per l’aula delle attività ordinate. I due moduli per l’aula e per le attività in movimento restano condivisi tra due sezioni adiacenti. All’interno, le aree sono descritte da spazi di accoglienza con un guardaroba “didattico” a ferro di cavallo che permette ai bimbi di sedersi su gradoni nella sua parte convessa e ascoltare i racconti della maestra.

All’irregolarità geometrica del modulo, combinato in maniera libera, si somma un profilo movimentato del tetto, che conferisce una dimensione plastica e una chiara identità all’edificio. Attraverso l’accostamento dei portici d’ingresso delle varie sezioni, è stata creata una spina centrale di distribuzione coperta che attraversa quasi tutto l’edificio da nord a sud. Questo ambiente esterno, oltre a ridurre al minimo gli spazi di distribuzione interni, può essere chiuso in inverno tramite elementi a scomparsa trasparenti, diventando un luogo polifunzionale per giochi, feste, mercatini o piccole mostre, in estate, al contrario, può essere trasformato in una pergola e ampliare la corte. L’edificio, interamente costruito in elementi di legno prefabbricati, rispetta i più alti standard energetico-ambientali. Grazie all’adozione di un impianto termico ad alto rendimento basato sull’uso intensivo delle risorse rinnovabili e all’utilizzo di materiali da costruzione a basso impatto ambientale, come il legno, l’edificio è stato certificato Minergie Plus, il più alto ranking raggiungibile con il protocollo ambientale svizzero. L’attenzione verso l’uso sostenibile delle risorse, così come per la qualità e il comfort degli spazi interni, è confluita nell’adozione di un avanzato sistema di controllo domotico per la regolazione dei livelli d’illuminazione tramite la movimentazione di tende esterne per la protezione solare, in grado di reagire in modo diverso secondo la posizione del sole e la presenza di utenti nei locali.

L’USO DEL LEGNO E IL RAGGIUNGIMENTO DELLO STANDARD MINERGIE PLUS
Con l’entrata in vigore del regolamento cantonale sul risparmio energetico nel 2008, in Ticino tutti gli edifici pubblici di nuova realizzazione devono essere costruiti seguendo i criteri dettati dallo standard Minergie, che promuove la costruzione di edifici a basso consumo energetico attraverso requisiti che riguardano l’involucro, il ricambio d’aria all’interno degli ambienti, la verifica del comfort termico estivo, l’utilizzo di apparecchi elettrodomestici e la limitazione dei costi aggiuntivi fino a un massimo del 15% rispetto a edifici di pari dimensione e funzione realizzati con i metodi tradizionali. Per approdare a una soluzione che rispondesse ai requisiti imposti dallo standard energetico, la nuova scuola dell’infanzia di Cassarate fa uso del legno come materiale da costruzione, dalle strutture ai rivestimenti, passando per i sistemi di schermatura del portico e le partizioni interne. Dal punto di vista costruttivo, l’intero edificio si imposta sulle cantine del piano interrato realizzate con struttura di calcestruzzo armato, per poi proseguire con pannelli multistrato in legno d’abete tipo X-Lam spessi 80 mm e stabilizzati con montanti di legno. All’interno, i pannelli vengono lasciati a vista e, all’esterno, completati da uno spessore di isolamento termico di 170 mm e da una perlinatura verticale in legno di pioppo termotrattato supportata da una sottostruttura di legno di larice che migliora la stabilità dell’intera chiusura perimetrale. La struttura portante orizzontale e la copertura sono, invece, composte di architravi, travi e solette a cassoni di legno lamellare di abete, isolate con pannelli in lana di roccia, con spessore di 260 mm, e protetti sulla faccia esposta da una gomma sintetica di EPDM che funge da impermeabilizzante. La copertura si conclude con una “facciata orizzontale”, visibile dai piani alti degli edifici limitrofi, ritmata con travetti in legno di frassino massiccio termotrattati, quasi a definire una griglia che lascia intravedere il manto impermeabile nero sottostante per dare profondità. La natura lignea non cambia all’interno, dove al contrario trova la sua massima esplicitazione: la struttura, infatti, è lasciata a vista per dare una chiara lettura del suo funzionamento statico e potenziare l’effetto espressivo tipico dei rivestimenti lignei.

Scheda progetto
Progettista: Bruno Fioretti Marquez Architekten
Committente: Città di Lugano, Dicastero Immobili
Periodo di costruzione: 2011-2014
Superficie costruita: 2,102 mq
Costo: 11.5 million euro
Localizzazione: Lugano - Cassarate, Switzerland
Ingegneria civile: Zanini & Borlini
Ingegneria e strutture di legno: Xilema
Fisica tecnica: physARCH
Impianti elettrici: C & C Electric
Sicurezza: Fabio Della Casa
Antincendio: Swissi
Direzione lavori: Rolando Spadea
Periodo di progettazione: 2008-2011
Photos: Alessandro Rabaglio

Arketipo 108, Trasparenze, marzo 2017