ges 2 renzo piano
© Fondazione V-A-C

La trasformazione della storica centrale GES 2 è quasi ultimata. Costruita tra il 1904 e il 1907 dall’ultimo Zar di Russia, Nicola II, GES 2 è la centrale di produzione termica ed elettrica che alimentava il Cremlino e la Piazza Rossa localizzata sull’isola della Moskova, nel famoso distretto di arte contemporanea nel centro di Mosca noto con il nome di “Ottobre Rosso”.

Un nuovo centro culturale, importante esempio di riuso e adeguamento di vecchie strutture in acciaio dismesse che tornano a nuova vita, seguendo un fattivo percorso di sostenibilità, aprirà al pubblico. La città di Mosca dopo cento anni di funzionamento ritenne necessario realizzare una nuova centrale ed appena entrata in funzione GES 2 fu dismessa nel 2014 per essere acquisita dalla Fondazione V-A-C dal magnate russo Leonid Mikelson. Egli incaricò Renzo Piano a progettare la trasformazione dell’edificio principale e delle aree circostanti a centro culturale e spazi pubblici per la città di Mosca. Sarà la Fondazione V-A-C, costituita nel 2019, ad avere il compito di organizzare e gestire gli spazi. V-A-C è il luogo in cui il pubblico, con gli artisti, potrà scoprire nuove espressioni d’arte e opportunità di apprendimento, oltre a dare forma a nuovi eventi culturali.

ges 2 renzo piano
© RPBW

Su un’area di 20.000 mq si elevano due edifici, quello principale è la vecchia centrale lunga 100 metri ed alta 20 che ospiterà un auditorium per 420 posti, le gallerie, la libreria, il centro di formazione con la foresteria che sarà dedicato prevalentemente alla creazione e sperimentazione impegnando uno spazio di 2.000 mq per laboratori e lavoro collettivo. A fianco della centrale dismessa un edificio in mattoni, già magazzino di una distilleria di vodka, ospiterà laboratori completamente attrezzati per artisti e professioni creative.

Quando andammo a Mosca nel 2015 a visitare e comprendere le caratteristiche dell’edificio principale della GES 2, constatammo che molte componenti costruttive erano ancora in buono stato, anche se sembrava la fucina, ormai spenta, di un vulcano. La tecnica costruttiva era quella tipica dell’Ottocento, un buon impianto murario al perimetro a costituire le facciate e strutture d’acciaio all’interno. I profili venivano composti con i chiodi ribaditi a caldo stratificando più piatti laddove le sollecitazioni risultavano più elevate. L’analisi metallografica dei profili, prevalentemente piatti, qualche angolare e dei chiodi, ci confortarono circa l’utilizzabilità. La verifica strutturale venne condotta applicando parallelamente le norme russe “Gost Snip” e quelle europee, ricercando similitudini a conforto dell’accettabilità. Tanto l’Arch. Renzo Piano quanto il Committente furono concordi nel riutilizzare le strutture esistenti e l’adattamento alle mutate esigenze di utilizzazione, differenti condizioni di carico, protezioni al fuoco, connessioni di nuovi componenti ci impegnarono ad immedesimarci nel ruolo del progettista di fine Ottocento seguendo le regole di allora.

I nuovi componenti, che non devono essere dei “falsi antichi”, sono stati progettati utilizzando gli attuali profili e facendo ricorso alle tecniche compositive oggi in uso. Lo spazio nella centrale di termo generazione e produzione di energia elettrica GES 2 originariamente era piuttosto buio, la nuova destinazione richiede un elevato livello di illuminazione naturale che si è ottenuta sostituendo la copertura completamente opaca con una trasparente, apribile per consentire l’illuminazione naturale. Nelle lastre di vetro multicamera e multistrato sono stati inseriti dei “bolli” fotovoltaici sufficientemente distanziati per assicurare l’illuminazione naturale desiderata evitando l’eccessivo irraggiamento. A memoria dell’antica funzione sono state ricostruite le ciminiere che ora captano e raccolgono in alto, ad oltre sessanta metri dal piano terra, aria pulita per la termoventilazione degli ambienti. Un bosco di betulle compone il giardino interno ove si terranno concerti e proiezioni di film e una piazza gradonata sbalzante sulla Moskova sono gli spazi all’aperto utilizzabili dagli utenti, dagli studenti e sempre aperti al visitatore.

(Courtesy of Fondazione Promozione Acciaio – Text by Maurizio Milan)

Scheda progetto
COMMITTENTE: The V-A-C Foundation
PROGETTO ARCHITETTONICO: Renzo Piano Building Workshop in collaborazione con APEX Project Bureau
CAPOGRUPPO TEAM DI PROGETTO ARCHITETTONICO: Antonio Belvedere
PROGETTO STRUTTURALE: Milan Ingegneria
IMMAGINI: Renzo Piano Building Workshop, Fondazione V-A-C, Milan Ingegneria