Bovisa è un quartiere di Milano in continuo movimento: recentemente ha subito un importante e radicale cambiamento, che ha portato l’area a trasformarsi da polo marcatamente industriale ad hub culturale e di ricerca, grazie al Politecnico, l’università che con il suo insediamento è stata la promotrice del percorso di mutamento. Dalla fine degli anni Ottanta a oggi, Bovisa ha subito un’importante trasformazione, una riqualificazione diffusa del quartiere che è andata via via consolidandosi e che ha portato alla riconversione delle ex aree industriali e alla realizzazione di nuovi complessi abitativi. Uno dei progetti più recenti che si colloca in questa direzione è quello di via Broglio 21 e porta la firma dello studio di progettazione Masterplan Studio di Milano.
La nuova realizzazione si sviluppa su un’area dove fin dalla fine dell’Ottocento vi era insediata un’attività produttiva dedita alla costruzione di funivie e caratterizzata da un corpo di fabbrica in linea a sud e una corte aperta verso Broglio. Il progetto elaborato dallo studio milanese ha previsto a sud il mantenimento della sagoma del corpo di fabbrica esistente su due livelli, mentre, su via Broglio, si è proceduto alla realizzazione di un edificio di quattro piani a completamento della cortina edilizia. Il fronte urbano riconfigura così una quinta urbana muraria con logge e finestre, mentre i fronti interni, affacciati su una corte di uso comune, propongono una diversa qualità degli spazi aperti come i balconi e i terrazzi delle diverse tipologie abitative.

Il nuovo complesso residenziale di via Broglio è costituito da 15 unità abitative suddivise in due palazzine collegate tra loro da una piccola corte interna e da un piano interrato adibito a box. Diversi per taglio e metratura, gli appartamenti che si contraddistinguono per la scelta di finiture di alta qualità, sono stati realizzati in Classe A, per garantire massima efficienza energetica, massimo contenimento di consumi e massimo comfort. A contribuire al raggiungimento di quest’ultimo vi sono anche i prodotti del sistema acustico di Primate, scelti dai progettisti per le loro eccellenti performance e caratteristiche tecniche in grado di assicurare benessere acustico in ogni intervento. In particolare, per isolare gli appartamenti dai rumori da calpestio si è applicato PHONOMAX RD, la soluzione top della gamma sottomassetto di Primate. Materassino anticalpestio, dello spessore di 8 mm, specifico per impianti di riscaldamento o raffrescamento a pavimento, Primate PHONOMAX RD è composto da Primate PHONOPRO, polietilene espanso a celle chiuse reticolato chimicamente versione 2.0, accoppiato sulla faccia superiore con film goffrato in PET alluminato e sulla faccia inferiore con fibra poliestere termolegata PHONOTEK a elevata resistenza alla compressione. Grazie alla presenza del film goffrato in PET alluminato, il materassino di Primate risulta perfettamente idoneo per la realizzazione di massetti bistrato al di sotto dei pannelli per il riscaldamento o raffrescamento a pavimento.

L’isolamento acustico delle pavimentazioni è stato poi completato con la posa della fascia perimetrale adesiva PHONOPER RD, che assicura la continuità del manto isolante sulle pareti perimetrali, evitando di risvoltare direttamente il materassino, mentre con il nastro adesivo a basso spessore PHONOJOIN TELATO si è potuto procedere alla nastratura delle giunzioni dei teli per garantire la continuità del sistema e prevenire la formazione di ponti acustici. Al piede delle nuove murature divisorie interne è stata posata la fascia tagliamuro PHONOCUT in polietilene espanso a celle chiuse reticolato chimicamente, a elevata densità e resistenza a compressione. L’utilizzo della fascia è necessario per disaccoppiare le partizioni interne dell’edificio rispetto alle strutture portanti così da evitare connessioni rigide e la trasmissione del rumore per via strutturale, in particolare alle basse frequenze.
Inoltre, sono stati impiegati PHONO 5 AD e PHONORUB AD. Il primo è un materassino adesivo flessibile studiato ad hoc per il disaccoppiamento meccanico delle strutture in cemento armato, mentre il secondo è un pannello multistrato flessibile adesivo su un lato, scelto dai progettisti per ridurre la rumorosità prodotta dalle tubazioni di scarico, grazie alle particolari proprietà fonoisolanti e fonoimpedenti della gomma EPDM e al disaccoppiamento meccanico dei due strati in polietilene espanso di cui è composto il prodotto.