Progetto sospeso – Studio D73

Sospeso è un progetto di CoHousing moderno; gli edifici sono realizzati in Bioarchitettura con il sistema strutturale x-lam di Rasom, questo consente un risparmio notevole sia nei tempi costruttivi sia come garanzia di isolamento termico e acustico. I tre edifici in classe A+ non disperdono energia e utilizzano quella necessaria grazie al pozzo geotermico e ai pannelli fotovoltaici sia di copertura che integrati nei vetri di facciata. La facciata a sua volta è rivestita completamente in ceramica Active di Iris che grazie alla tecnologia utilizzata (particelle di Biossido di Titanio TiO2) attiva la fotocatalisi degli inquinanti presenti nell'aria.
I due edifici residenziali (ai quali si accede in auto da un percorso interrato), come fogli di carta adagiati l'un l'altro, utilizzano profili sottili e materiali eleganti. I due blocchi integrano appartamenti evoluti, perfettamente orientati che utilizzano un rivestimento con funzione termoisolante e antibatterica che geometricamente crea anche ampie terrazze a ogni piano.
Perché CoHousing? I due edifici residenziali contengono al primo livello interrato i servizi comuni (lavanderia, ludoteca, ecc.) e gli spazi verdi sono dedicati alla realizzazione di orti urbani.
Sospeso è anche un nuovo centro direzionale con la stessa impronta dei due edifici sopra descritti ma di matrice più tecnologica, il vetro, il metallo e lo sbalzo della parte superiore.

Focus Green Building
La parte strutturale è realizzata con il sistema x.lam di Rasom integrato alla fibra di legno come isolante in facciata, sistema dall'ottima efficienza termica, acustica e antisismica. Per tutta la parte residenziale si è usato il profilo in facciata Concept 2° di Schuco che oltre ad integrare i pannelli fotovoltaici verticali, consente un abbattimento notevole delle dispersioni termiche. Sempre per i due edifici residenziali e per quello commerciale si è utilizzato il sistema geotermico di Rehau integrando al sistema a sonda Raugeo il sistema orizzontale Awadukt. Di Rehau si è poi applicata la logica dell'aria forzata per arrivare a un sistema il più vicino possibile all'edificio passivo. Molto importante e purtroppo ancora poco applicato in Italia, durante le opere di urbanizzazione è stata prevista la posa di serbatoi specifici per il recupero delle acque piovane, questo per poter ridurre fino al 55% l'utilizzo dell'acqua potabile nelle cassette di scarico, per irrigare gli spazi verdi e per i servizi comuni.