In viale Cassala 57 a Milano ha aperto i battenti Regus, l'edificio progettato da Il Prisma e nato dalla riqualificazione di un palazzo senz'anima, in disuso da tempo. Commissionato per concorso da Fasc Immobiliare, il nuovo hub farà parte del network di Regus, marchio operativo di IWG plc, colosso globale degli spazi di lavoro flessibile presente in Italia con oltre 70 location con i marchi Regus, Spaces, HQ e Signature. Uno straordinario spazio di 2.850 metri quadri, in uno stabile di 4.000 metri quadri complessivi, con una grande area verde, un giardino d’inverno e un business caffè di 110 metri quadri proprio di fronte alla fermata M2 di Romolo, fuori dal traffico del centro, ma dentro la città. Otto piani di uffici personalizzabili, con ambienti multidimensionali e studiati per lo smartworking.

Identità del progetto, qualità del design, connettività e flessibilità sono le parole chiave che contraddistinguono la nuova architettura. Il concept della società milanese Il Prisma è unico nel suo genere, pensato trovando una soluzione architettonica inusuale: l’immobile esistente è stato trasformato in una “scatola magica”, una magic box come ampliamento della struttura, per riattivare il contatto con la strada e lo spazio pubblico, e per costruire una nuova identità con una azione di plug in, aprendo un nuovo dialogo con il contesto, con la città e valorizzando gli spazi con un approccio flessibile e modulare. La terrazza al terzo piano ospita un’area di convivialità all’interno dell’edificio e la piazza a quota zero favorisce le connessioni tra le persone, segnando l’ingresso dell’edificio.

"Un’architettura viva, nata dal pensiero. Il nostro metodo: prima di tutto analizza l’impatto della trasformazione sulla vita delle persone che andranno ad abitare quell’edificio o che lo vivranno passandoci davanti. In questa narrazione siamo partiti evidenziando gli elementi da mettere in vetrina. Vogliamo che il design vada oltre le forme. Ecco che la 'magic box' è un simulacro che serve al racconto, come se avessimo costruito il palcoscenico all’interno del quale scriviamo un’esperienza di vita", spiega Stefano Carone, partner de Il Prisma, facendo cenno anche alle aspettative post-Covid19.

 

Cambiano le città e cambia il modo di lavorare, ora l’ufficio è flessibile. "La strategia che abbiamo attuato è quella di concentrarci su una porzione dell’immobile (piani bassi) facendo in modo che questa diventi la porzione più attrattiva e riconoscibile. Tutto ciò sfruttando anche il giardinetto frontale trasformandolo appunto in una 'stanza' aperta verso la città", racconta Sebastiano Pasculli, associato e team leader de Il Prisma.
"Fasc Immobiliare srl ha fortemente creduto nelle potenzialità dell’immobile sapendo che – per qualità e posizionamento - poteva rappresentare un modello di sviluppo da prendere a riferimento", spiega il presidente Enore Facchini. "Tutto è cominciato da un concorso di idee, aperto a operatori professionisti, che ha avuto il fondamentale valore di allargare le visioni e stimolare la discussione sul piano tecnico ed economico. Si tratta di un sito che da qualche anno non riusciva a richiamare l’attenzione del mercato. Con la collaborazione dei nostri partner si è riportato a nuova vita l’edificio, dando nel contempo - attraverso la creazione di un nuovo spazio verde aperto al pubblico - anche un piccolo contributo alla riqualificazione del quartiere".

Un anno, il 2020, che di fatto ha frenato la crescita del real estate e ha messo le basi per cambiamenti epocali tali da rivoluzionare gli spazi e il loro utilizzo. Soprattutto per quanto riguarda il tema del lavoro. Cambia il modo di progettare i luoghi di lavoro, con diverse modalità di fruizione degli spazi interni e il tramonto della scrivania “di proprietà”. La tendenza è verso forme “ibride”, dove il lavoro nelle sedi centrali è affiancato al lavoro da casa o in sedi distribuite sul territorio grazie agli uffici flessibili. Una tendenza che coinvolge aziende di tutte le dimensioni, dalle grandi società alle start-up e confermata, per esempio, anche dal recente accordo firmato tra IWG e Standard Chartered, accordo che consentirà ai 95.000 dipendenti della banca di lavorare da qualsiasi centro IWG nel mondo per il prossimo anno. "Siamo orgogliosi di aver raggiunto risultati così importanti alla fine di un anno così eccezionale come il 2020. E non intendiamo fermarci qui", ha commentato Mauro Mordini, Country Manager Italy & Malta di IWG. "Il futuro è il lavoro flessibile, il trend era chiaro da tempo e la pandemia ha impresso un’accelerata decisiva. Gli spazi di lavoro flessibili diventeranno sempre più numerosi e diffusi in ogni zona del Paese, non solo nei centri città".