©AF517 Images / Carlo Occhipinti & Diorama

Ridare valore al patrimonio. Occorre farlo con sincerità e con un sentimento di passione che guida a riscoprire tracce e origini di un progetto, di alcune scelte, di una storia.
La volontà che deve guidare l'architetto nella sua opera è quella di volersi confrontare con la dimensione del tempo. Occorre portare in fondo un pensiero progettuale che riporti a coerenza ciò che il tempo ha portato, lontano alcune volte dai valori fondatori di un progetto trasformandolo in un altro.

È un percorso spesso inevitabilmente fisiologico, di tutto ciò che attraversa il tempo, che questo si allontani allo scorrere dei momenti e delle differenti epoche, e se le stratificazioni successive e/o le modifiche apportate non sono state in grado di far evolvere l’opera in una altra dimensione di valore e contenuti diventa importante riaffermarne l’identità originaria, o quanto più una dimensione vicina a essa. Il tutto si traduce in una serie di azioni che hanno l’obiettivo di liberare gli spazi, le superfici, l’architettura, il tempo.
Punteggiature storiche come le macchine del conio diventano presenze fisiche non silenti nel loro prendere forma negli spazi liberati.

L'architetto Alfonso Femia sta guidando la riqualificazione e il recupero del complesso della Zecca d’Italia nella città di Roma, con la creazione di un polo culturale polifunzionale.
Le corti riaperte e i lucernari che riprendono una grammatica a shed, dal ritmo incessante, permettono di ricostituire un rapporto delicato e dolce della luce all’interno del Palazzo. Il nuovo non è immaginato come una addizione o un elemento autonomo, ma vuole essere una parte naturale, in equilibrio all’interno dei rapporti volumetrici originari, senza entrare con essi né in competizione né in subordinazione ma cercando di farne parte integrante, per geometria, allineamenti, ritmi. Una materia e un colore unitario che reagiscono alla luce e al cielo della città dialogando con la matericità minerale della preesistenza, in un continuo rapporto tra filtri, luci, ombre e riflessi.
Come una filigrana va scoperta tra le dita che scorrono la moneta di carta, il contemporaneo si inserisce nella storia. È giunto il tempo di prendere il tempo affinchè un patrimonio culturale ritorni ad appartenere alla vita e alla storia della città di Roma e dell’uomo.

Scheda progetto
Luogo: Roma
Design: Alfonso Femia
Committente: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Italiano spa
Project Coordinator: Simonetta Cenci
Project Director: Marco Corazza
Design Team: Alfonso Femia, Simonetta Cenci, Marco Corazza, Angela Cavallari, Carola Picasso, Sara Massa, Stefano Cioncoloni, Arianna Dall’occa, Carlotta Turrato, Vittoria Bonini, Giulio Pastorino, Alessio Minetto, Paolo Galelli
Progettista Architettonico: Atelier(S) Alfonso Femia
Co-Progettista Architettonico: Principioattivo Architecture Group srl
Progetto Strutturale: Redesco Progetti srl
Energia E Impianti: Tekser srl
Progetto Allestimento: Ducks Scenò + Ott Art srl (Non Ha Partecipato Alla Fase Di Concorso)
Superficie utile lorda: 11.300 mq + 1 piano interrato
Superficie coperta: 5.600 mq circa
Totale budget preliminare: 27.000.00 euro