La riqualificazione edile e funzionale di strutture storiche è alla base di molti interventi di rigenerazione urbana, progetti articolati che consentono di recuperare ad altri utilizzi edifici altrimenti destinati alla dismissione o al degrado. Non sempre, tuttavia, le loro caratteristiche e lo stato di conservazione ne consentono l'immediata riconversione, rendendo in alcuni casi necessari interventi finalizzati a migliorarne le proprietà.
Per la ex Chiesa di San Marcellino a Parma, oggi adibita a spazio espositivo, le strutture sono state oggetto di una serie di opere di rinforzo strutturale che hanno visto protagoniste le soluzioni Ruregold a base di materiali compositi FRCM.

Ruregold, brand specializzato nel settore della ricostruzione edile con soluzioni per il rinforzo delle strutture in calcestruzzo e muratura, con un rilevante know-how nei materiali compositi d’eccellenza FRCM (Fiber Reinforced Cementitious Matrix) costituite da fibre lunghe in PBO e carbonio a elevata resistenza a trazione non soggette a corrosione, annegate in una speciale matrice inorganica capace di garantirne l’aderenza con il supporto. Edificata intorno al 1500, la Chiesa di San Marcellino è stata dismessa nel 1928, e attualmente viene utilizzata come spazio espositivo. Nell’ambito di una rassegna dedicata all’artista Claudio Parmigiani, in particolare, si era reso necessario rinforzare il solaio di copertura della cripta, che avrebbe dovuto sopportare il carico supplementare di una barca a vela di 14 m e del relativo supporto realizzato con oltre 100mila libri. Il solaio, caratterizzato da una maglia di travi ribassate in calcestruzzo armato ed elementi in laterocemento e soggetto a condizioni igrometriche molto severe, necessitava di alcuni interventi individuati dal progettista, l'ing. Paolo Landini, in una serie di rinforzi a taglio e a flessione sia delle travi che dei travetti del solaio. Per la loro esecuzione la scelta è caduta sulle soluzioni Ruregold, in particolare il sistema di rinforzo strutturale FRCM con fibre in PBO. Il sistema è composto da PBO-Mesh 70/18, rete bidirezionale in PBO con matrice inorganica MX-PBO Calcestruzzo specificamente sviluppato per l’applicazione su costruzioni in calcestruzzo armato.

PBO-Mesh 70/18 è la rete bidirezionale in fibra di PBO da 70 g/m2 in ordito e 18 g/m2 in trama disponibile in due altezze (50 e 100 cm). La conformazione della rete in PBO la rende idonea per applicazioni quali la fasciatura di pilastri in calcestruzzo e il rinforzo dei nodi trave-pilastro. MX-PBO Calcestruzzo è la matrice inorganica conforme alla norma UNI EN 1504-3 specificamente formulata per le applicazioni su supporti in calcestruzzo. Utilizzabile per il miglioramento della duttilità delle parti terminali di travi e pilastri mediante fasciatura, il confinamento di pilastri, l’incremento della resistenza dei pannelli dei nodi trave-pilastro, il rinforzo di travi in calcestruzzo e strutture in calcestruzzo armato normale e precompresso e il confinamento di pilastri, il sistema basato su Ruregold PBO-Mesh 70/18 permette di migliorare la resistenza a flessione semplice, taglio e pressoflessione di pilastri e travi, incrementare la duttilità dell’elemento strutturale rinforzato, la capacità di dissipazione dell’energia e l’affidabilità delle strutture anche in presenza di sovraccarichi di tipo ciclico come in caso di sisma. Nell’esecuzione dell’intervento ha trovato impiego anche MX-R4 Ripristino, malta tixotropica fibrorinforzata per il ripristino del calcestruzzo e la preparazione del fondo all’applicazione dei rinforzi strutturali. Premiscelata a base di cemento, inerti selezionati, additivi superfluidificanti, agenti per il controllo del ritiro sia in fase plastica che in fase indurita e fibre di polipropilene, MX-R4 Ripristino consente di ottenere dopo l’aggiunta di acqua una malta fortemente adesiva al calcestruzzo, al laterizio e al ferro, durabile e idonea per riparazioni e rivestimenti strutturali. Il prodotto presenta elevate resistenze meccaniche a compressione e a flessione, resistenza ai solfati e alle aggressioni chimiche, impermeabilità all'acqua e un modulo elastico e coefficiente di espansione termica simile a quello del calcestruzzo, risultando perfettamente compatibile in  applicazioni come quella della Chiesa di S. Marcellino a Parma.