impianti produttivi – Dogern, Germania. L'insediamento produttivo della Sedus Stoll, azienda produttrice di mobili per ufficio, si distingue per l'ambizione architettonica dimostrata negli edifici che lo compongono.

Le zone industriali solitamente non sono il luogo prediletto per la realizzazione di architetture di qualità. Non lontano dal famoso campus Vitra a Weil am Rhein, però, l'insediamento produttivo della Sedus Stoll, azienda produttrice di mobili per ufficio, si distingue per l'ambizione architettonica dimostrata negli edifici che lo compongono. La sede della Sedus Stoll AG, situata nell'area industriale ai margini del centro abitato di Dogern nella zona dell'Alto Reno, attira l'attenzione già da lontano grazie all'iconica facciata pixelata del magazzino (realizzato nel 2004 su progetto di Sauerbruch Hutton): un landmark industriale molto efficace anche ai fini della "corporate identity" dell'azienda.

Dal 2010 il campus può vantare un'altra attrazione architettonica meno vistosa, sia per le dimensioni che per il carattere decisamente introverso, ma altrettanto fascinosa. Una scatola bianca leggermente contorta poggiata su un tappeto verde e avvolta da teli bianchi; ecco che l'oggetto architettonico suggerisce un indizio della sua realtà interiore: il centro di ricerca e di innovazione, concepito dallo studio berlinese ludloff + ludloff, che ospita gli spazi per lo sviluppo, la progettazione e la fabbricazione di prototipi dell'azienda Sedus e custodisce la fase più segreta dell'iter produttivo.

L'involucro è costituito da elementi trapezoidali rivestiti di membrana tessile in fibra di vetro spalmata in silicone, disposti lungo due piani distanziati dall'edificio. In corrispondenza delle finestre lo stesso rivestimento assume la funzione di tenda avvolgibile che dona un differente ritmo alla facciata secondo il suo grado di apertura. Mentre la superficie esterna ha il colore biancastro del materiale, l'interno è stampato di grigio chiaro al fine di attenuare possibili fenomeni abbaglianti. Una sorta di sottoveste in membrana poliacrilica tinta di grigio-bluastro è tesa direttamente sull'estradosso del corpo architettonico per proteggere le strutture sottostanti dall'umidità.

La differente intensità della luce diurna e la sottile gradazione cromatica stratificata fanno mutare il volume da oggetto massiccio e opaco a guscio leggero e trasparente, quasi immateriale. Anche la superficie senza giunture della copertura, rifinita con una membrana poliuretanica spruzzata, ha un colore grigio-azzurro simile alle tonalità presenti in facciata e rafforza così la percezione tridimensionale del manufatto.

La geometria del tetto a due falde, straniata dalla linea di gronda inclinata e disposta in diagonale, permette all'edificio, collocato al margine dell'insediamento industriale, di rapportarsi al paesaggio residenziale circostante rendendosi un mediatore tra le due zone funzionali.

Se dall'esterno l'edificio si manifesta come volume chiuso e unitario, varcata la soglia d'ingresso esso dispiega una ricca articolazione degli ambienti di lavoro caratterizzati da esigenze spaziali ben diverse.

La distribuzione funzionale sui due piani fuori terra (il piano interrato ospita impianti tecnici, sanitari e magazzini) coincide anche con i due livelli costitutivi del processo produttivo: quello teorico e cioè il lavoro creativo e progettuale svolto da designers e ingegneri, collocato al piano superiore, e quello pratico, della fabbricazione, con i suoi laboratori organizzati al piano terra. I due livelli sono differenziati anche dal punto di vista costruttivo: il basamento massiccio in calcestruzzo armato della parte interrata e del piano terra supporta la struttura leggera in legno del primo piano e della copertura.

L'articolazione spaziale dinamica accompagna l'utente dall'intimo atrio d'ingresso, caratterizzato dalla matericità delle ruvide pareti in cemento a vista, al piano superiore attraverso una scala a chiocciola. Lì, nell'ampia sala luminosa, lo spazio dilaga, plasmato dagli azzurri piani inclinati del soffitto che sembra galleggiare, leggero e arioso, sopra il nastro vetrato che abbraccia l'ambiente. La vista libera sul paesaggio circostante lo trasforma in un fregio verde, elemento compositivo dell'architettura dello spazio interno.

Al centro, un nucleo rettangolare, rivestito dallo stesso tessuto presente nelle facciate esterne, riproduce l'edificio contenitore a scala ridotta, integrando gli uffici open space con alcune stanze chiuse. Un'ulteriore stanza, isolata e posizionata sotto il colmo del tetto, è a disposizione dei designers in cerca di uno "spazio per pensare" appartato.

L'accostamento sensibile di materiali e colori (membrane tessili, cemento cesellato a vista, caucciù rosso, legno sbiadito, tonalità leggere eteree e tinte calde e intense) insieme all'articolazione fluida dello spazio crea atmosfere poetiche nelle quali si sovrappongono impressioni visive, acustiche e tattili in un'esperienza spaziale sinestetica.


scheda progetto

Luogo: Dogern, Germany

Committente: Sedus Stoll AG

Progettista: Ludloff + Ludloff Architekten Bda

Progetto strutture: Sobek Ingenieure, Stuttgart

Progetto acustico: Ingenieurbüro Moll, Berlin

Fotografo: Jan Bitter

Tempi progetto: 2007-2009

Tempi di realizzazione: 2008-2010

Superficie costruita mq: 3,200

Volume costruito mc: 14,900