La Cantina di Soave, sin dalla sua fondazione nel lontano 1898, ha intrapreso una strada di crescita che le ha permesso di diventare una delle principali e più qualificate realtà del panorama enologico italiano e internazionale. Anno dopo anno ha creato un mosaico selezionatissimo di siti produttivi e vigneti che abbracciano oggi cinque valli nel territorio dell'est Veronese e comprendono tre grandi DOC: Soave, Valpolicella e Durello. Grazie a un sistema di selezione delle uve all'avanguardia, Cantina di Soave oggi è in grado di differenziare la produzione per soddisfare al meglio un mercato sempre più esigente e complesso, offrendo un ventaglio che spazia dai vini per tutti i giorni, ai grandi vini destinati ai ristoranti, alle enoteche e ai wine bar più prestigiosi sia in Italia che nel resto del mondo. Cantina di Soave esporta oggi circa la metà della propria produzione, ed è presente in più di 50 Paesi del mondo.

Da circa 20 anni, la Cantina di Soave ha visto un lungo processo di accorpamento di altre cantine cooperative del territorio passando da 1.000 soci a circa 2.200 e da 2.000 ettari vitati a circa 6.000. Tuttavia l'ampliamento della base produttiva ha portato a un'inevitabile inadeguatezza nella fase industriale successiva, ovvero l'imbottigliamento. L'impianto principale, sito in viale della Vittoria a Soave, prima dei lavori realizzava circa 30 milioni di bottiglie l'anno, vale a dire il 20% del vino totale prodotto. Questo limite del sistema ha portato Cantina di Soave a concepire un ambizioso progetto di ampliamento che oggi vede finalmente la propria realizzazione concreta.
L'azienda vinicola ha così previsto la totale organizzazione dello stabilimento, a partire dalla fase di conferimento per arrivare all'imbottigliamento. Il nuovo impianto, una volta realizzato, permetterà alla Cantina di realizzare circa 80 milioni di bottiglie l'anno, vale a dire il 50 e il 60% dell'intero conferito dei soci, in altre parole quasi tre volte l'imbottigliamento attuale. Per via di tali ragioni, la pavimentazione è stata una delle scelte più importanti. Sicuramente la nuova pavimentazione doveva avere una lunga durata, con bassi costi di manutenzione e che, allo stesso tempo, potesse resistere contemporaneamente a sollecitazioni meccaniche, chimiche e termiche molto elevate.

Sika ha aiutato la clientela nella selezione del miglior pavimento in resina, proponendo la tecnologia Sikafloor PurCem. Questo sistema permette di ottenere delle alte resistenze meccaniche, chimiche e termiche in poco tempo e in un unico sistema. Sono stati applicati, il sistema autolivellante Sikafloor PurCem HS-21 nelle zone asciutte di traffico carrabile e pedonale e il sistema a massetto Sikafloor PurCem HM-20 nelle zone umide sotto le macchine per l'imbottigliamento.
Il sistema a massetto Sikafloor PurCem HM-20 è un pavimento in poliuretano cemento modificato, colorato, applicabile a spatola, idoneo per aree soggette a carichi pesanti, abrasione, esposizione ad agenti chimici e shock termico. Sikafloor PurCem HM-20 può avere uno spessore da 6 a 9 mm e presenta una superficie ruvida dagli inerti che permettono di ottenere un effetto antiscivolo. Il sistema autolivellante Sikafloor PurCem HS-21 è un sistema per pavimentazioni industriali a base di poliuretano cemento, liscio, composto da uno strato di base e da uno strato di usura estremamente durabile, resistente ai graffi e senza giunti. Sikafloor PurCem HS-21 resiste a un attacco chimico severo e ha una buona resistenza all'abrasione all'impatto. Grazie alla sua resistenza e alla sua impermeabilità il pavimento è igienico, facile da pulire e da mantenere.