Sottopasso veicolare Spezia-Sebastopoli a Torino  

Luogo: Torino, Italia
Committenza: Città di Torino, Società italiana per Condotte d'Acqua S.p.A.
Progetto architettonico: Favero & Milan Ingegneria
Progetto strutture: Favero & Milan Ingegneria
Progetto impianti tecnologici: Metec & Saggese Engineering S.r.l.
Impresa di costruzione: -
Tempi progetto: -
Tempi di realizzazione: Aprile 2004 - Novembre 2005.
Lunghezza complessiva: 650 m
Lunghezza del tratto coperto: 530 metri
Lunghezza delle rampe: 155 m
Larghezza: 20 m
Volume costruito mc: -
Costo complessivo: 4.850.000 euro (spesa prevista) 48 mln Euro dei quali 13 a carico della Città.
Fotografie: Favero & Milan Archives, redazione archinfo

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Il piano regolatore
La realizzazione di un sottopasso stradale di collegamento fra due viali di Torino (Corso Unità d'Italia a corso Unione Sovietica) oggi separati dall'ampia fascia della linea ferroviaria per Genova, s'inserisce nelle opere infrastrutturali dedicate al miglioramento della mobilità privata previste dal nuovo Piano Regolatore Generale della città di Torino, approvato nell'aprile 1995.
La costruzione del sottopasso di Corso Spezia, rientra fra le opere olimpiche realizzate dalla Città di Torino fa parte di un piano di miglioramento e potenziamento delle infrastrutture viabilistiche al fine di creare una dimensione sempre più metropolitana del capoluogo piemontese.

I nuovi collegamenti
Il sottopasso costituisce un'asse viario molto importante per le comunicazioni Est-Ovest della parte meridionale della città. Dando la possibilità di attraversare la ferrovia il nuovo passaggio riunisce due parti di città ora separate dai binari e apre nuovi scenari di riqualificazione di tutta l'area.
Attraverso questa nuova galleria ci sarà un collegamento diretto  tra il Lingotto e il sistema delle tangenziali. Il polo del Lingotto infatti, con le sue attività commerciali, fieristiche e di formazione universitaria, attrae ogni giorno migliaia di persone. Ma l'intero quartiere è anche molto frequentato durante il giorno per la presenza di ospedali e del mercato rionale.
Il sottopasso crea un'asse di collegamento questi quartieri e i nuovi impianti creati in seguito ai Giochi Olimpici Invernali dei 2006: l'Oval per il pattinaggio veloce, il Broadcasting Center al Lingotto, il villaggio media Bit e il Palavela lungo corso Unità d'Italia.

Descrizione dell'opera
L'intervento principale è costituito da una galleria artificiale suddivisa in due corsie per senso di marcia, dotata di rampe di uscita per un totale di 657,68 m di lunghezza complessiva, di cui 532,68 m di galleria e 9,50 metri di larghezza. L'altezza libera minima del sottopasso è di m 5,20.
A questo si aggiungono 339 m di collegamento sotterraneo con il Centro Polifunzionale del Lingotto.
Oltre a una significativa opera di escavazioni a cielo aperto l'intervento ha comportato una massiccia opera di palificazione, più di milleduecento pali di diametro a lunghezze variabili.

Nascono nuovi spazi
Il viale alberato, prima congestionato dalle auto ora deviate e convogliate nel sottopasso, è diventato spazio pubblico per gli abitanti.
Un altro importante intervento di riqualificazione ambientale è stata fatto per la sistemazione di una piazza, piazza Bozzolo, dove è stata ricollocata parte del mercato.
Il vecchio mercato trasferito al centro di corso Spezia si posiziona ora su un'area rialzata, esclusivamente pedonale, pavimentata in lastre di sienite, e dotata di adeguate strutture e servizi tecnologici.
Il corso subisce inoltre un ulteriore riassetto viabilistico con l'introduzione di una corsia destinata al traffico locale, una serie di nuovi parcheggi sulle banchine tra il viale centrale e i controviali e la pedonalizzazione di un intero tratto.
L'intervento di ridisegno urbano prevede altresì una riorganizzazione dell'illuminazione pubblica.

L'impianto
Il sottopasso è dotato di una complessa rete di impianti che comprende circa una dozzina di funzioni diverse. Queste sono raccolte all'interno di centraline tecniche collocate all'interno di appositi locali comprendenti dai quali si accede alle scale di sicurezza. La tipologia degli impianti è molto articolata: troviamo la ventilazione meccanica, il controllo atmosferico, il rilevamento fumi, l'impianto di estinzione ad acqua, l'impianto sos, l'impianto tv, l'impianto radio isofrequenziale, la segnaletica e l'impianto di pressurizzazione per vie di fuga oltre, naturalmente, alla rete degli impianti elettrici.

La copertura in policarbonato
La parte con maggiore visibilità dell'intervento è rappresentata da una struttura in policarbonato che copre un tratto dell'imbocco dell'uscita oltre via Nizza e che riduce, trattenendolo, il rumore del traffico.

L'impatto sul territorio
L'operazione ha richiesto la rimozione e il trapianto di parecchi alberi. Sono state utilizzate tecnologie avanzate come ad esempio una speciale macchina per il trapianto, già molto utilizzata in Germania, capace di sollevare zolle di terra molto grandi in modo da contenere al suo interno gran parte delle radici della pianta.
L'intervento, data la sua estensione, ha una notevole incidenza a livello territoriale sui caratteri del paesaggio della fascia fluviale del Po e dell'area occupata da Piazza Polonia: ambiti sottoposti a vincolo di tutela paesaggistica.
Per valutare l'impatto ambientale - da un punto di vista geologico - di questo intervento basti pensare che, tra tanti problemi da affrontare, si è dovuto progettare il sistema di raccolta delle acque meteoriche.

I progettisti
Il progetto è dello studio d'ingegneria Favero & Milan Ingegneria S.r.l. di Mestre che dal 1996 opera come società nei diversi settori dell'ingegneria e del controllo e management della realizzazione. Negli ultimi anni lo studio ha contribuito alla realizzazione di alcune fra le maggiori opere architettoniche realizzate in Italia quali strutture sportive, commerciali o chiese come ad esempio il Palahockey di Torino, la fiera di Rimini, la chiesa di Padre Pio a Foggia.