Lo studio fiorentino Pierattelli Architetture si è aggiudicato il concorso per la progettazione della nuova Stazione Elettrica di Conversione di Suvereto promosso da Terna. La realizzazione della struttura è un ulteriore tassello nell’ambito del più ampio progetto di ammodernamento del SA.Co.I.3 - l’attuale collegamento elettrico tra Sardegna, Corsica e penisola italiana - condotto da Terna.
Il concorso a inviti ha coinvolto alcuni tra i maggiori studi di progettazione italiani per
mettere al centro la qualità degli spazi e l’integrazione con il contesto paesaggistico,
naturale e storico di un territorio unico al mondo. Indetto nel 2020 da Terna, di concerto
con l’amministrazione comunale e la comunità di Suvereto, il concorso è un tassello
emblematico di un processo attento alla qualità non solo dei risultati, ma anche dei
processi.


Pierattelli Architetture ha definito un progetto evocativo, coerente con il paesaggio,
rivestendo l’architettura di un nuovo senso. Gli edifici sono definiti da facciate modulari
composte da elementi in terracotta - materiale tipico del territorio - agganciati a cavi di
acciaio. La matericità del cotto si fa carico delle sfumature del paesaggio circostante, ne
riflette toni, bellezza e calore. Le sue tonalità vengono riproposte anche nella verniciatura
effetto corten del cancello di ingresso e nelle parti in muratura. Piante autoctone , come
olivi, cipressi e pini, creano una continuità con il paesaggio agricolo adiacente ,
rievocando al tempo stesso l’ identità culturale del territorio .
La minimizzazione dell’impatto ambientale, l’innovazione, l’originalità e il carattere
estetico del progetto architettonico, insieme al ripristino della vegetazione, alla
riduzione delle tempistiche di realizzazione e la facilità di manutenzione dell’opera,
sono stati gli aspetti valutati dalla commissione per decretare il progetto vincitore.
La stazione di Suvereto sorge in un luogo dalla bellezza indiscussa, un’oasi di pace e
tranquillità. Progettare un’architettura in grado non solo di rispettare questo contesto,
ma anche valorizzarlo, è stata una sfida che abbiamo accolto con entusiasmo - dichiara
l’architetto Massimo Pierattelli, fondatore di Pierattelli Architetture -. Non è scontato
trovare una grande azienda attenta, oltre agli aspetti ambientali, anche a quelli estetici,
come si è dimostrata Terna: la ricerca della bellezza dovrebbe essere un valore condiviso
e ricercato, anche nelle architetture industriali, e soprattutto in un Paese come il nostro,
ricco di memorie storiche e paesaggistiche straordinarie”.

 

La stazione di conversione a Suvereto è stata pensata dallo studio Pierattelli per integrarsi armoniosamente nel paesaggio circostante e con i suoi colori. La natura della Toscana, i suoi campi coltivati, la vegetazione tipica della zona, hanno ispirato la nuova architettura: un edificio industriale cangiante e dinamico in continuo dialogo con il paesaggio.
Fulcro del progetto è il cotto, con le sue sfumature materiche e calde: combinazione di
terra, acqua, aria e fuoco, è il principale materiale utilizzato, capace di assumere le
sfumature dei territori circostanti e creare legami con la tradizione.


L’edificio principale si caratterizza per le facciate frangisole composte da elementi
geometrici in cotto agganciati a cavi di acciaio. Il sistema modulare scandisce
ritmicamente la superficie di rivestimento, grazie anche alle diverse dimensioni e toni
delle formelle in cotto. Queste ultime - di forma quadrata, rettangolare e a listelli - sono
fissate ai cavi di acciaio per mezzo di ancore metalliche, che le rendono facilmente
sostituibili. La tonalità e la matericità del cotto, rimando al territorio toscano e al paesaggio
circostante, sono proposte anche nel rivestimento del magazzino. Qui la facciata ventilata
è composta da un’unica tipologia di formella in cotto dalla forma rettangolare, con
superfici lavate e trattate. La maglia compositiva così ottenuta permette di ottenere un
sistema semplice e ripetibile nel quale gli elementi sono facilmente identificabili ed
eventualmente sostituibili. Gli elementi sono ancorati a una struttura portante composta di
profili verticali e trattenuti alle pareti con staffe e tasselli ad espansione.

 

Il progetto non solo si integra nel paesaggio, ma trae da esso ispirazione. Oltre ai materiali e toni, anche il verde diviene strumento progettuale e di mitigazione. Piante autoctone come pini, cipressi ed olivi, essenze tipiche del paesaggio toscano, vengono inserite nel verde preesistente e lungo la strada che porta all’ingresso dell’edificio.
Il verde è previsto anche nei moduli della recinzione perimetrale, per mitigarne l’impatto
visivo. Mantenendo la proposta progettuale originale, con muratura a cassoni metallici
con pietre a secco, di altezza 2,5 metri per 0,50 cm di spessore, ne viene modificata la
composizione. Il modulo del cassone, di cui si compone in alzato la muratura, viene
arretrato o fatto sporgere, creando un gioco di vuoti e pieni, luci e ombre. Sul lato interno
della recinzione è previsto l’inserimento di fioriere in lamiera zincata, con piantumazioni
di vite americana, i cui colori mutano con le stagioni.


Le facciate e le loro texture sono enfatizzate dal progetto illuminotecnico: fari a LED
incassati a pavimento generano fasci di luce dal basso verso l’alto che esaltano l’effetto
scenografico delle composizioni. Lo stesso sistema di illuminazione è stato scelto per il verde e l’ingresso, con una particolare enfasi al viale di accesso all’edificio. Tra gli ulivi sono disposti faretti scenografici che illuminano gruppi di alberi enfatizzando con discrezione il paesaggio.

Scheda progetto
PROGETTO: Shades of Cotto - Stazione elettrica di conversione
LUOGO: Suvereto, Livorno
ARCHITETTI: Pierattelli Architetture
AREA: Superficie totale rivestita (edificio principale) 5080 mq; Superficie totale rivestita
(magazzino) 794 mq
ILLUMINAZIONE: Faretti Naboo di Ares (illuminazione facciate), fari da terra Chiara di Flos
(illuminazione aree esterne)