Fondato nel 1800 e utilizzato prevalentemente per la compravendita e lo stoccaggio di legno proveniente da mezzi su acqua, il porto di Houthaven è stato oggetto di approfondite ricerche e studi che hanno proposto una massiccia riqualificazione dell’ex scalo portuale in un quartiere ecosostenibile tra i più grandi d’Europa. Sito nella parte nord orientale della città di Amsterdam, a due passi dal capoluogo olandese, l’intera area è stata sottoposta a un vero e proprio cambiamento radicale, che ha visto nascere sette isole artificiali sulle quali impostare il distretto a impatto zero.

La tela bianca offerta da Superloft rende possibili forme ibride di vita, che includono in alloggi convenzionali sale musica, cucine comuni e servizi che puntano a nuove forme di interazione spaziale

L’intera circoscrizione a zero emissioni conterà circa 2.400 unità abitative distribuite sulle isole, completate da scuole, ufcici, hotel, ristoranti, case galleggianti e persino depositi. Per poter costruire nell’area, tutti gli edifici dovranno rispondere a requisiti di sostenibilità ambientale e sociale, poiché l’obiettivo è quello di creare un’area energeticamente efficiente e attenta alla diversificazione sociale degli utenti che animeranno il vecchio porto. Per di più, l’utilizzo di automezzi privati all’interno dell’area sarà completamente interdetto e rimpiazzato da piste ciclabili, percorsi pedonali e mezzi pubblici e servizi di car sharing che collegheranno gli Houthavens con la città. Il primo blocco di abitazioni realizzato è stato chiamato Blok 0, una sorta di edificio residenziale pilota abitato dal 2014 e amministrato dagli stessi condomini, liberi di decidere l’impostazione interna del proprio appartamento e la gestione dell’intero edificio condiviso con il gruppo di acquirenti. Blok 0 è stato ideato da De Hoofden, un gruppo di architetti olandesi che ha realizzato l’edificio ai margini dello Spaarndammerbuurt, quartiere ai margini dell’area portuale. L’involucro è progettato per ospitare loft a doppia altezza, alti 5 e larghi 6 m, in cui i residenti possono progettare in prima persona la distribuzione interna a loro più consona. L’architettura industriale è ispirata dall’ex area commerciale, dove ogni edificio ha il proprio carattere e identità, che si riflettono nel colore, nel materiale e nella tipologia di facciata.

SUPERLOFTS PLOT 4
Superlofts Plot 4 è una nuova idea residenziale sviluppata da Marc Koehler Architects e nata per rispondere all’evoluzione della società contemporanea, sempre in cerca di nuovi modi di vivere la città. Il concetto di resilienza è ripreso e approfondito da MKA in modo intelligente e funzionale, che propone un assetto residenziale capace di adattarsi ed evolvere per rispondere alle funzioni e allo stile di vita dettati dalla società del futuro. L’edificio multipiano è il secondo progetto realizzato dopo l’esperienza di Houthavens Plot 1 e 2. Facente parte del Blok 0, Plot 4 propone un aggiornamento delle prime abitazioni che gli stanno a fianco, poiché include un più ampio grado di flessibilità. Infatti, gli appartamenti possono essere uniti sia in altezza che in larghezza. Con questo stratagemma, aggiungendo un pavimento intermedio nei loft a doppia altezza, è possibile usufruire fino al 70% di spazio aggiuntivo. Come per i due appartamenti multipiano che fanno parte del complesso, anche MKA ha diviso l’edificio in tre zone, le prime due ripercorrenti i volumi proposti nel Blok 0 e il terzo che si configura come un parcheggio con tetto giardino usufruibile dalla comunità.

I nuovi edifici residenziali stimolano la condivisione proponendo un’idea di “città urbana verticale”, affrontando il problema della solitudine e dell’isolamento

Nell’edificio multipiano ci sono 4 tipologie di soppalco e tre tipologie di loft, che vanno dai 56 m2 dei loft con tetto giardino ai 190 m2 degli attici di alto livello. MKA pone l’utente al centro del processo progettuale, chiamato a pensare in prima persona al layout dispositivo della propria casa, che può crescere e modificarsi nel tempo. Sempre con questa filosofia di base, la struttura modulare che compone i lotti permette all’edificio di adattarsi a diverse destinazioni d’uso e proprietari, proponendo dunque un edificio governato da un processo di evoluzione circolare. Aperto, luminoso e spazioso, il loft olandese guarda agli iconici loft di SoHo, originariamente progettati come magazzini industriali e rivelatisi poi adattabili nel tempo. Riproposti dagli artisti come spazi in cui vivere e studiare, sono stati poi convertiti in appartamenti di lusso e spazi di lavoro. In questo senso, la struttura aperta di Plot 4 stimola nuove tipologie ibride come un atelier, uno studio di cucina, un birrificio e vari “uffici domestici”, tutti mescolati all’interno di un unicum residenziale. Per di più, le richieste sempre maggiori per tagli e moduli diversificati ha portato MKA a stilare un vero e proprio abaco che offre oggi una vasta gamma di opzioni, dagli studi extra compatti agli attici extra large di lusso, passando per le unità fai da te a prezzi accessibili. Le diverse abitazioni portano a un vivace mix di residenti che formano una comunità dinamica e diversificata.

Come villaggi urbani verticali, i Superlofts possono contribuire a migliorare la vivibilità della città, per esempio attivando alloggi a prezzi accessibili e condividendo spazi e strutture per comunità pensate per essere attive e auto-organizzate. Ogni progetto offre una selezione unica di spazi collettivi come laboratori, giardini pensili, parchi giochi, spazi adibiti a co-working, palestre e salotti. L’ambizione è quella di creare una piattaforma condivisa dove gli utenti possano scambiare ispirazione ed esperienza sul design del loft, sulle soluzioni fai-da-te e sulle innovazioni intelligenti per la casa e, perché no, scaricare una libreria di elementi costruttivi per la stampa 3D a livello locale. Sulla scia di Superlofts Plot 4, MKA ha sviluppato ulteriormente la filosofia di base trasformandola in una rete internazionale di comunità edilizie costituita da acquirenti e affittuari. Alcuni Superlofts sono stati completati ad Amsterdam (Buiksloterham e Houthaven) e Utrecht, mentre i progetti a Groningen, Amsterdam e Delft sono attualmente in costruzione. Con diversi progetti completati e molti altri in via di sviluppo, Superlofts promette un concetto di housing personalizzabile di nicchia proteso verso il futuro.

UNA STRATEGIA COSTRUTTIVA CHE RISPONDE ALLE NECESSITÀ AMBIENTALI E SOCIALI
L’impostazione base del loft consiste in moduli prefabbricati di calcestruzzo armato, chiamati “il supporto”, costituiti da pannelli alti dai tre ai sei metri e combinati per realizzarne differenti tipologie abitative, dunque blocchi abitativi bassi, palazzi o case a schiera. Per offrire il massimo della flessibilità, tutti i servizi sono posizionati nella parte centrale, chiamata supercore, così da poter posizionare bagni e cucine praticamente ovunque nello spazio abitativo. Ciascun modulo è completato da una facciata a cellula in alluminio che integra griglie di ventilazione dotate di un sensore di rilevazione dell’anidride carbonica nell’aria, una protezione solare, schermi per la privacy, un sistema di drenaggio con raccolta dell’acqua piovana e ampi balconi. I volumi grezzi sono poi “riempiti” dagli stessi proprietari, che possono immaginare gli interni in completa libertà, quindi completamente personalizzabili per rispondere all’evoluzione delle successive generazioni e alle abitudini e mode che prediligono. Le facciate di vetro a tutt’altezza inondano i loft di luce naturale, riducendo così i costi per l’uso di luce artificiale e promuovendo i guadagni termici durante la stagione invernale. Inoltre, le grandi porzioni vetrate disposte sui due lati principali promuovono il comfort psicologico e fisiologico degli utenti all’interno, relazionandosi con l’ambiente esterno in modo personalizzato. Gli incastri e la giustapposizione delle varie unità consentono un risparmio del 20% di spazio di circolazione grazie ai loft a doppia altezza che richiedono fermate dell’ascensore alternative, riducendo l’altezza dell’edificio di 25 cm per piano e quindi consentendo l’aggiunta di un piano ogni 10 realizzati. Inoltre, tutti i soppalchi prevedono strategie a secco, soprattutto di legno con travi incrociate sospese, per offrire più flessibilità e adattabilità, una riduzione delle altezze complessive del modulo duplex e la possibilità di aggiungere o rimuovere facilmente gli spazi senza necessità di pareti di sostegno.

Scheda progetto
Progettisti: Marc Koehler Architects
Committente: Cooperative Building Group
Periodo di costruzione: February 2015 - June 2016
Built gross surface: 2.300 m2
Localizzazione: Haparandaweg, Amsterdam, Netherlands
Impresa principale: ERA Contour BV
Photos: Marcel Van Der Burg

Residenze, Arketipo 119, 2018