Inizieranno proprio questo mese i lavori di realizzazione del nuovo Parco Tecnologico dell’Alto Adige, sui terreni dell’ex Alumix di Bolzano Sud. Dopo mesi di ritardi, finalmente il progetto è stato presentato al pubblico: si prevede il risanamento dell’edificio centrale e la costruzione di un nuovo stabile che creerà un ponte architettonico tra le centrali elettriche della fabbrica di alluminio. Per tutto il nuovo complesso è stato scelto un nome ricco di significato: il centro si chiamerà, infatti, “NOI” acronimo di Nature of Innovation, ma anche gioco di parole tra il significato italiano, il “noialtri”, e la traduzione altoatesina e tedesca “nuovo”. “Innovazione sul modello della Natura è stato il concetto centrale - ha spiegato il direttore BLS (Business Location Sudtirol, il committente della costruzione), Ulrich Stofner -. Come in Natura, l’orientamento e i servizi del Techpark NOI saranno adattati alle esigenze specifiche delle aziende che vi risiederanno, indipendentemente dalla loro grandezza o dal settore di appartenenza“.
La situazione attuale è un cantiere in cui spicca la torre piezometrica che serviva per dare la giusta pressione all’acqua utilizzata nello stabilimento. Questa struttura storica sarà mantenuta così come il complesso originale, sviluppando un progetto di recupero urbano in un territorio come quello dell’area produttiva di Bolzano, atipica, per la sua dimensione ridotta, ma molto innovativa, che ospita casi di eccellenza come Stalbau Pichler e Salewa. L’architetto Josef March, coordinatore dei lavori per BLS, ha definito il complesso “Un ponte tra passato e futuro”. I lavori su questo lotto e sul successivo, che comprendono il risanamento del secondo edificio centrale limitrofo che ospiterà gran parte dei laboratori, dovrebbero essere terminati al più tardi entro la fine del 2017. Entro questa data sarà completato anche il terzo edificio principale, ossia il primo modulo di ampliamento che ospiterà le aziende.
“Il Parco Tecnologico farà fare grandi passi avanti all’Alto Adige e alle sue aziende - ha affermato il Presidente della Provincia Arno Kompatscher -. Uno sguardo verso altre regioni ce lo dimostra: un’istituzione di questo tipo è ovunque un importante generatore di impulsi e un motore d’innovazione per l’economia. Il Techpark Alto Adige sarà un luogo in cui aziende e istituti di ricerca potranno cooperare, trarre reciproca ispirazione e dove quindi le competenze e la competitività del singolo, ma conseguentemente anche dell’intera location economica, aumenteranno considerevolmente.”
All’interno del Techpark Alto Adige quattro istituti di ricerca lavoreranno a stretto contatto con le aziende: la Libera Università di Bolzano, l’Accademia Europea di Bolzano (EURAC), il Fraunhofer Innovation Engineering Center (IEC) e l’Agenzia KlimaHaus. Anche il TIS avrà sede all’interno del Parco Tecnologico; il Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale di Laimburg e la Eco Research avranno anch’esse una filiale di rappresentanza al suo interno.
La costruzione del parco tecnologico è stata affidata ai vincitori del concorso tenutesi nel 2007: lo studio Chapman Taylor Architetti, di Milano, e CLEAA Claudio Lucchin & architetti associati, di Bolzano.
Il progetto prevede la ristrutturazione dei due edifici storici degli anni ’30, posti sotto tutela architettonica, e dell’edificio d’ingresso che diventerà l’Info Point. “L’edificio nuovo, il cosiddetto black monolith, sarà il simbolo di tutto il parco tecnologico - ha affermato Alessandro Stroligo, architetto e direttore dello Studio Chapman Taylor Architetti di Milano -: il risultato sarà un mix di tradizione e modernità, con un recupero del costruito per fare spazio all’innovazione. Gli edifici esistenti saranno mantenuti e recuperati, ottimizzando le funzioni all’interno degli spazi, conservando l’ossatura originale”.
La provincia di Bolzano ha investito in modo davvero consistente in questo progetto: quasi 100 milioni di euro oltre a 24 milioni solo per i laboratori di ricerca. “È prevista la costruzione di 21 laboratori di ricerca, suddivisi tra i vari settori chiave di ricerca dell’Alto Adige - ha spiegato Hubert Hofer, direttore del TIS -: tecnologie green (in particolare nel settore energetico), alpine, alimentari e automazione”. I laboratori e i centri di ricerca si troveranno all’interno degli edifici centrali del Techpark Alto Adige, che comprendono circa 190.000 metri cubi di superficie. Per i moduli di ampliamento, poi, si prevede una cubatura massima possibile di circa 750.000 metri cubi, dove si costruirà solo in base alle esigenze e soprattutto su iniziativa privata. “Le imprese dovranno essere fortemente collegate al tema dell’innovazione - ha ricordato Hofer - e verranno valutate sulla base di diversi criteri, che vanno dal tipo e sostenibilità delle attività previste, al grado di innovazione, dalla reputazione alla ricaduta territoriale”.