L'isola di San Servolo, nella laguna di Venezia e di fronte al Lido, è oggi un attivo centro culturale, come dimostrano le numerose iniziative che qui hanno sede e che hanno trasformato l'antico manicomio della città in una meta che si aggiunge alle visite 'obbligatorie' quando ci si trova a Venezia. L'ultimo progetto che conferma la tesi è quello firmato e donato da MCA - Mario Cucinella Architects che ha da poco inaugurato il Fiore di San Servolo, un anfiteatro composto da 750 blocchi realizzati attraverso la stampa 3D.
"Un Fiore a San Servolo nasce da un profondo legame con la natura, da un ascolto attento del luogo, dei materiali e delle esigenze delle persone. Grazie all’uso della stampa 3D e di materiali sostenibili, abbiamo dato forma a una struttura che si integra armoniosamente nella Laguna di Venezia. Non si tratta solo di un’espressione formale, ma di un’architettura che, come un fiore, sboccia delicatamente dal terreno, quasi fosse parte stessa del paesaggio. Questo è uno spazio di incontro e dialogo, dove tradizione e innovazione si fondono per raccontare una sostenibilità che coinvolge non solo l’ambiente, ma anche la cultura e la società", ha dichiarato Mario Cucinella, Architect & Founder di MCA – Mario Cucinella Architects.
Il progetto ha preso forma grazie anche alla determinazione di Simone Cason, amministratore unico di San Servolo Srl, che così racconta il percorso di collaborazione: "fin da subito si è instaurato uno spirito di grande collaborazione tra noi e l’architetto Cucinella, che ha facilitato l’intesa e la nascita della sua idea progettuale: costruire nel parco un anfiteatro a disposizione dei giovani e di tutti coloro che vivono l’isola, utilizzando tecniche e materiali innovativi. E così, in una bella serata autunnale, l’architetto ci ha presentato il suo progetto Un Fiore a San Servolo".
Dal punto di vista operativo, l'anfiteatro è composto da circa 750 blocchi modulari, suddivisi in 62 tipologie diverse. Ogni elemento è stato realizzato tramite un processo di stampa 3D utilizzando un materiale certificato sostenibile a base di calce naturale. Il progetto è stato sviluppato a partire da un modulo base, progettato per lavorare ad incastro e creare una struttura autoportante.
La costruzione ha avuto luogo direttamente sull'isola con una stampante 3D in funzione per quasi 200 ore, una scelta che ha permesso di ridurre sensibilmente l’impatto ambientale legato al trasporto dei materiali e di garantire al contempo elevati standard qualitativi. Dopo il necessario periodo di maturazione del materiale, i blocchi sono stati assemblati a secco, rendendo la struttura completamente smontabile e reversibile.
Partner tecnico del progetto è Erratic srl, giovane realtà di Valdagno specializzata nella stampa 3D, che ha fornito la tecnologia necessaria e messo in campo il proprio know-how per trasformare l’idea in realtà. A sostenere l’iniziativa, una rete di aziende impegnate a vario titolo nella fornitura di prodotti, servizi e risorse: 7Solutions, Abet Laminati, Erre Costruzioni, Global Power Service, Infinityhub, Kubee e Pieces of Venice.