È stata inaugurato a Cavenago, in provincia di Monza Brianza, il più grande e avanzato stabilimento di vertical farming in Italia e Europa. Ideatore e committente dell’opera è Planet Farms, società fondata a Milano nel 2018 da Luca Travaglini e Daniele Benatoff, che ha sviluppato una tecnologia all’avanguardia mondiale che permette di coltivare ortaggi ovunque nel mondo, in ambienti puri e controllati, senza far uso alcuno di pesticidi e a km zero, attraverso un processo interamente automatizzato, consentendo di consegnare un prodotto puro e fresco in cui il consumatore sarà il primo a toccarlo con mano. Tutte le coltivazioni cresceranno in ambienti con aria e acqua puri, da sementi tradizionali e senza l’uso di pesticidi, con un risparmio di acqua del 95%, e saranno forniti freschi 365 giorni l’anno. Il fabbricato si estende su oltre 10.000 mq: uno splendido edificio progettato dallo Studio Dordoni Architetti, il cui layout interno, e dei flussi, è opera dall’arch. Citterio dello Studio Artec. Impegnate nella realizzazione della struttura, Camuna Prefabbricati srl e Wood Beton spa, entrambe aziende amministrate dall’ing. Giovanni Spatti "È stata una grande soddisfazione per uno come me che da sempre, come progettista e costruttore, ha fatto dell'innovazione un punto di riferimento costante nel mondo dell’industrializzazione edilizia, poter contribuire alla realizzazione di questo edificio destinato a ospitare processi, sistemi e tecnologie così innovative come quelle proposte e implementate da Planet Farms" ha commentato Giovanni Spatti.

Le due aziende hanno fornito le adeguate tecnologie costruttive per l’intero involucro, realizzato completamente a secco, minimizzando l’impiego dei materiali e consentendo la smontabilità della struttura, nell’ottica del tema della sostenibilità e dell’economia circolare.
La struttura è stata totalmente realizzata in stabilimento ed è costituita da travi e pilastri i calcestruzzo e tamponamenti in c.a.v. Esternamente è stata poi creata una quinta decorativa, con maglia reticolare, in legno lamellare di larice, anch’essa interamente prefabbricata” ha spiegato Giovanni Spatti.
Oltre alle due aziende bresciane, per la realizzazione del nuovo impianto, Planet Farms si è avvalsa di un gruppo di partner di statura internazionale: ognuno ha contribuito, con le proprie eccellenze, alla realizzazione del progetto.
Tra queste, Travaglini spa che ha messo a disposizione il proprio know-how derivante dalla lunga esperienza nel campo dei prodotti agro-alimentari, Signify che ha fornito un’illuminazione a led modulari mirata per ogni tipologia di ortaggio, Repower che ha creato un programma ad hoc nell’ottica della sostenibilità e dell’innovazione.
E poi ancora Sirti, che si è occupata della progettazione e della realizzazione dell’infrastruttura tecnologica dell’impianto, 255 HEC per lo sviluppo delle tecnologie per il funzionamento del progetto e del loro coordinamento e Netafim, che ha messo a disposizione le proprie soluzioni innovative e un servizio di consulenza tecnica agronomica per la migliore gestione dell’irrigazione e nutrizione delle piante al fine di produrre di più, ma con meno risorse. Obiettivo del nuovo stabilimento è quello di migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse naturali e dei suoli agricoli, rendendo la produzione alimentare indipendente dalle condizioni climatiche e del territorio, in prossimità dei grandi centri urbani. Il risultato sarà avere cibo prodotto localmente, di ottima qualità e con un fortissimo impatto sociale, con il fine di promuovere pratiche sostenibili ed ecocompatibili in agricoltura.
Il ciclo di produzione innovativo consentirà, inoltre, il massimo dell’efficienza operativa ed energetica, garantendo un allineamento con i principi di sostenibilità ambientali.
Ritengo che la Vertical Farm rappresenti una vera e propria rivoluzione sociale. Non è semplicemente una moda del momento, bensì uno strumento capace di dare una risposta a una problematica precisa, ovvero la necessità di trovare un rapporto con la natura anche in ambito cittadino. È dunque il coronamento del concetto moderno di agricoltura urbana. E il fatto di aver potuto mettere a disposizione le competenze delle nostre aziende per la realizzazione di questo ambizioso progetto, mi ha reso estremamente entusiasta. Grazie a un’edilizia di tipo off-site è stata ottenuta un’ottima qualità del prodotto e, al tempo stesso, una notevole riduzione dei tempi in cantiere e rilevanti vantaggi a livello economico” ha così concluso Giovanni Spatti.