Il Sacrario Militare di Castel Dante di Rovereto rappresenta uno dei luoghi più significativi sorti in ricordo delle vittime della Grande Guerra in Italia. Il nostro Paese è ricco di storia e la conservazione degli edifici fondativi della nostra identità e cultura merita un trattamento di favore, affinché la popolazione possa tramandare nel tempo tale bagaglio storico di pregio.
Nell'opera di riqualificazione del Sacrario Militare, la scelta dello zintek® come sostituto naturale del piombo della copertura è stata determinata in primis dalla sua malleabilità che ha permesso di raggiungere eccellenti risultati nonostante la complessità realizzativa della cupola.

Lo zintek®, inoltre, è in grado di avere un cromatismo del tutto simile al piombo originario, mantenendo inalterati gli effetti di chiaroscuro enfatizzati dal progetto iniziale, e con il tempo si ricopre di uno strato protettivo che gli garantisce una durata pressoché illimitata. Lo zintek® si inserisce, quindi, alla perfezione in questo contesto perché è in grado di coniugare le esigenze estetiche alla durabilità, è naturale, totalmente riciclabile e virtualmente esente da manutenzione. La bellezza materica del laminato si unisce alla straordinaria bellezza del contesto determinando un risultato unico.

Il lattoniere è una figura di fondamentale importanza nel mondo dell’edilizia, un artista più che un artigiano. La sua professionalità, le cui radici affondano nel tempo, ha un valore inestimabile e tangibile.  La realizzazione di una copertura, come quella di Castel Dante, esprime l’alto valore dei maestri artigiani e, contemporaneamente, sottolinea la necessità di lavorare per il mantenimento di una professionalità unica come quella del lattoniere.
Nel dettaglio cupola, infatti, sono due i plus che emergono: un materiale che ha un alto valore materico e intrinseco e un artigiano che ne determina la corretta applicazione. Questi due fattori uniti decretano la vita dell’opera. Una collaborazione sinergica di questo tipo è fondamentale per la buona riuscita di un simile intervento, quando, cioè, si è di fronte al recupero di uno dei più importanti manufatti del Patrimonio Culturale Italiano del primo dopoguerra.