Situato nel Sestiere di Santa Croce e affacciato sul Canal Grande nei pressi di San Stae, il palazzo cinquecentesco Ca’ Tron, oggi di proprietà dello IUAV, è stato interessato da un complesso intervento di restauro per ospitare anche spazi della Fondazione Enrico Mattei (Eni). Il palazzo dalla fine dell’Ottocento, venuta meno la famiglia Tron, ha subito una profonda decadenza seguita da diversi frazionamenti e cambi di destinazioni d’uso: da sede di istituzioni a una serie di aste susseguitesi per accaparrarsene una parte, dai restauri parziali alla risuddivisione di spazi al fine di ricavarne unità residenziali. Il tutto fino al 1972 con l’acquisto da parte dello IUAV e il restauro a opera dell’architetto Bellemo, che comportò un insieme di lavori di consolidamento statico, di riordino distributivo e di recupero di spazi al piano terra.

L’edificio, dalla caratteristica pianta a U, si compone di due piani nobili, oltre al classico piano ammezzato sopra quello terreno, e la facciata, asimmetrica, porta evidenti richiami sansoviniani. Oggi Ca’ Tron ospita due grandi saloni, al piano terra e al primo piano nobile, luoghi di esercitazione e lezione per gli studenti dello IUAV, e, negli spazi recentemente restaurati al livello superiore dagli architetti Ciro Palermo, Paolo Faccio e Daniele Degani, la nuova sede della Fondazione Eni Enrico Mattei. L’obiettivo dell’ultimo intervento è stato adeguare il terzo piano del palazzo alle necessità di nuovi spazi lavorativi, dotandolo di impianti funzionali innovativi, rendendo stabile la struttura e adeguando il comfort termico e acustico alle nuove normative, il tutto con il minor numero di trasformazioni e alterazioni possibili essendo lo storico edificio sotto tutela della Soprintendenza.

UN SISTEMA EFFICACE E FLESSIBILE
All’interno del complesso programma di intervento, un ruolo strategico e fondamentale ha riguardato il recupero della copertura, in evidente stato di degrado. Se da un lato, infatti, non era assicurata la piena funzionalità del manto, in molte zone erano presenti consistenti infiltrazioni. Era necessario, pertanto, prevedere un intervento completo, ridefinendo il pacchetto e lavorando sulla struttura. La copertura di Cà Tron ha una struttura portante composta da una capriata lignea classica ma senza monaco, sulla quale era posata l’orditura secondaria, anch’essa lignea. Al di sopra trovavano posto pianelle in laterizio, molte delle quali sono state recuperate in fase di restauro, e il manto di copertura.

Dopo la verifica statica della struttura portante, la sua controventatura con nastri di acciaio posizionati a croce di Sant’Andrea, il rinforzo puntuale di alcuni nodi con piastre metalliche e la realizzazione di un cordolo sommitale in legno lamellare e resina epossidica con fibra di carbonio, è stata sostituita la struttura secondaria e il pacchetto di copertura. Alla posa di un foglio di barriera al vapore, di un pannello di isolante espanso e di un doppio strato di guaina impermeabilizzante si è aggiunto il sistema AERcoppo. La soluzione proposta da AERtetto, già utilizzata con successo nella riqualificazione di altre sedi dello IUAV, ben si adatta alla situazione grazie alle sue caratteristiche di leggerezza e di solidità al tempo stesso, di flessibilità nella capacità di seguire i salti di quota, oltre alla possibilità di non forare il manto impermeabilizzante. Inoltre, il sistema assicura la ventilazione, fondamentale per garantire un livello di comfort ottimale all’interno di uno spazio che è stato privato del controsoffitto. Il ricorso a pezzi speciali ha permesso poi la risoluzione di nodi particolarmente complessi.

Scheda progetto
Luogo: Venezia
Progettista: Ciro Palermo, Paolo Faccio, Daniele Degani
Committente: IUAV