Nella mattina del 12 luglio a Milano, presso la Sala Fontana del Museo del Novecento, si è tenuta la seduta pubblica del concorso internazionale di progettazione “Novecentopiùcento”, realizzato per l’ampliamento della struttura museale esistente.

Simona Collarini, direttore della direzione urbanistica del Comune di Milano e responsabile del procedimento del concorso, ha coordinato la valutazione dei 130 progetti presentati e ne ha proclamato i vincitori: l’architetto Sonia Calzoni, insieme a Bruno Finzi, direttore amministrativo di CEAS, e ai progettisti Ferdinando Aprile, Giuseppe Di Bari e Pierluigi Nicolin hanno ottenuto l’incarico per la realizzazione del progetto.
Secondo la giuria si tratta di una “proposta di maturità e consapevolezza che tiene ampio conto delle esigenze museali e dei relativi servizi, valorizzando la preesistenza architettonica, il contesto urbano e garantendo il carattere pubblico e la permeabilità del piano terra del secondo arengario. La proposta presenta carattere di concreta realizzabilità rispetto agli obiettivi del bando legati all’integrazione della fruizione museale del complesso degli Arengari”.

Due le possibili soluzioni per il collegamento tra gli edifici. La prima prevede una passerella aerea “trasparente” posta a quota 19,65 metri e costituita da una trave reticolare fissata direttamente alle colonne laterali esistenti degli edifici. Un intervento reversibile, una vera e propria installazione. La seconda soluzione, alternativa ma comunque realizzabile anche in presenza della passerella aerea, prevede la trasformazione di via Marconi in un atrio esterno del museo in diretto contatto con la città.
In merito al progetto presentato, Sonia Calzoni ha commentato: “È fondamentale dare un volto unitario al Museo perché sia sempre più una grande istituzione per la città, ovvero racchiuderlo in un unico organismo architettonico. Il progetto interpreta lo spazio pubblico unitariamente a quello del basamento in un sistema di grande apertura verso la città”.

“Come in ogni edificio - sostiene Bruno Finzi, Direttore ammnistrativo di CEAS - le strutture sono al servizio dell’architettura e della funzionalità di utilizzo; la scommessa di trasformare radicalmente, adeguando sismicamente, un palazzo centenario mantenendo comunque la fisionomia e alcuni particolari architettonici come il soffitto a volta e cassettoni che lo contraddistinguono - continua Finzi - ha richiesto una notevole adattabilità delle nuove strutture che sono state tutte concepite nel segno della robustezza finalizzata agli importanti carichi espositivi che un edificio museale richiede ma anche della dimensione contenuta con il fine di consentire il massimo utilizzo dei volumi a disposizione e una cantierizzazione meno impattante su piazza Duomo e via Marconi; anche per la passerella tra i due Arengari si è pensato a una struttura molto leggera in acciaio che unisse le funzioni di ponte a quelle di macchina scenica teatrale che in ogni momento può essere rimossa o modificata nel rispetto del contesto che la circonda”.
Siamo davvero orgogliosi di contribuire all’ampliamento del Museo del Novecento - commenta Giuseppe Dibari, Managing Director di Deerns Italia -. Abbiamo pensato a un progetto che, lasciando inalterati i caratteri dell’edificio esistente, sia in grado di garantirne l’utilizzo in maniera agile, appropriato all’uso futuro e allineato alle attuali prestazioni di sostenibilità. La possibilità di riutilizzare al meglio edifici e infrastrutture esistenti è il primo passo verso la sostenibilità e la de-carbonizzazione del costruito, e l’allungamento del percorso espositivo del museo milanese sarà infatti realizzato nel massimo rispetto dell’ambiente circostante”.

Il Sindaco di Milano Giuseppe Sala ha sottolineato come questo piano di lavoro, a cui ha contribuito il Comune meneghino, sia una testimonianza dell’importanza che la cultura ha per la città di Milano e il suo impegno attivo nelle prospettive future della metropoli.