Testo di Davide Cattaneo

Ampliamento della Biblioteca Pio IX e ristrutturazione dell'Aula Magna Benedetto XVI
Testo di Davide Cattaneo

Luogo: Città del Vaticano
Committente: Pontificia Università Lateranense Rettore S.E. Mons. Rino Fisichella
Progetto e direzione artistica: Riccardo Roselli, King Roselli Architetti
Capo progetto: Andrea Ricci
Collaboratori: Giandomenico Florio, Ulich Grosse, Christina Hoffmann, Arianna Nobile, Enrica Testi, Katia Scarioni, Toyohiko Yamaguchi
Strutture: Proges Engineering- Andrea e Pierfrancesco Imbrenda
Impianti meccanici: Ovidio Nardi
Impianti elettrici: Donato Budano
Illuminotecnica: iGuzzini, Baldieri Lighting Design
Direzione lavori: Ufficio servizi tecnici Governatorato del Vaticano (Ing.Enrico Sebastiani, assistente Arch. Roberto Pulitani)
Impresa generale d'appalto: C.P.C.- Technodir
Tempi di progetto:
inizio progetto: 2003
inizio cantiere:settembre 2004
fine lavori: ottobre 2006
Superfici: Aula Magna: 660 mq; Biblioteca: 2000 mq
Costi di costruzione: edili: Euro 7m; arredi: Euro 1m
Foto: José King (Londra)

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Un nuovo fulcro per l'Università

Un progetto di recupero e di nuova edificazione per sottolineare il ruolo centrale della biblioteca all'interno degli edifici universitari. Il nuovo volume della Biblioteca della Pontificia Università Lateranense è chiamato a diventare fulcro dell'intero complesso, a dare nuovo smalto e prestigio al luogo dedicato alla lettura e alla consultazione dei testi.
La cospicua collezione di volumi di proprietà dell'Università (circa 600.000, alcuni risalenti perfino al XVI secolo), necessitava di un nuovo spazio che permettesse di ospitare almeno parte dei libri archiviati nei magazzini sotterranei e custoditi in ambienti protetti; in origine la sala lettura della Biblioteca era ospitata negli spazi dell'attuale Aula Magna. Con il progetto di King Roselli Architetti queste funzioni riacquistano l'importanza che meritano e sono collocate nel cuore della struttura universitaria, in una "torre libraria" che contiene 70.000 volumi e 750 pubblicazioni. Allo stesso tempo, la ristrutturazione della Biblioteca e dell'Aula Magna si rendeva necessaria per adeguare gli ambienti alle vigenti normative in materia di sicurezza e agli standard prestazionali richiesti.
I progettisti hanno pensato ad un nuovo volume che si potesse inserire in maniera discreta nell'insieme, ma che allo stesso tempo non nascondesse la propria identità e le proprie caratteristiche di modernità. Se da un lato infatti il rivestimento in mattoni identifica una continuità e un appartenenza al contesto, dall'altro, i volumi sospesi della facciata, generati dagli improvvisi tagli diagonali, sottolineano la presenza di un corpo nuovo, di un elemento forte all'interno della composizione. L'immagine del volume della biblioteca "viene alleggerita" dal contrasto fra pieni e vuoti, fra luci e ombre, e la presenza del nuovo corpo conferisce dinamicità e movimento a tutto l'insieme.
Il volume della biblioteca si inserisce nel complesso affiancando l'ingresso principale del complesso e si collega attraverso un sistema di distribuzione verticale all'imponente corpo dell'Aula Magna, al quale la compattezza della facciata e il rivestimento in travertino donano importanza e prestigio.

L'interno della biblioteca

Utilizzare il minor numero di colonne possibili per lasciare la superficie interna libera, realizzare solette e fondazioni di spessore ridotto per dare continuità al volume e per lasciare intatti i resti di una villa romana, rispettare i nuovi limiti di normativa sismica e antincendio: questi i vincoli progettuali piuttosto rigidi diventati i punti di forza del progetto. Il volume della biblioteca offre uno spazio interno ampio, luminoso, accogliente che soddisfa al meglio le richieste della committenza definendo le singole unità funzionali attraverso un percorso unico, senza soluzione di continuità.
La nuova torre di sei piani si attesta davanti all'ala già esistente delle aule. Le vecchie finestre, un tempo affacciate all'esterno, ora si uniscono per formare nuovi varchi di collegamento fra i due ambienti contigui. La posizione del nuovo volume, precedentemente occupata da una loggia in pietra poi demolita, consente di valorizzare ulteriormente l'importanza dell'ingresso all'Università, collocato a sinistra della biblioteca e ristrutturato circa dieci anni fa. Il collegamento effettivo con gli ambienti dell'Università avviene al primo livello, attraverso una scala in basalto che approda nell'ampio foyer, accanto al quale sono collocati la zona di consultazione dei cataloghi informatici, il locale armadietti, la sala lettura per i professori e il banco di distribuzione dei libri.
Una scala, collocata tra il muro di contenimento della Torre Libraria  e la facciata della stessa, collega i sei livelli della torre; le librerie portariviste disposte a tutta altezza, sono interrotte unicamente dalle sottili solette e creano nell'insieme l'immagine di un'unica libreria che si estende in altezza quasi all'infinito. All'interno dei sei piani principali della torre, tre rampe collegano tre rispettive coppie di livelli ospitando le pedane con i tavoli lettura; realizzate in mogano le piattaforme inglobano i tavoli lettura, anch'essi in legno, con le rispettive luci incassate. La pendenza delle rampe è assecondata dai tagli irregolari della facciata così da creare un insieme fluido, nel quale la luce, che filtra dal lucernario centrale e dalle aperture laterali, illumina copiosamente tutto lo spazio valorizzando il rapporto cromatico tra il bianco di pareti, rampe e pilastri, le assolute trasparenze dei cristalli dei parapetti e i tono caldi del legno degli arredi. Lo sviluppo diagonale dei tagli di luce e l'arretramento rilevante dei serramenti rispetto a filo facciata, restituiscono l'immagine di tre corpi che galleggiano nello spazio, quasi sospesi uno sopra l'altro.

L'Aula Magna

Una nuova identità è stata pensata anche per l'Aula Magna dell'Università. Il ridisegno della gradonata con conseguente realizzazione di nuove vie di fuga, il nuovo controsoffitto e i pannelli laterali che incorporano gli impianti e i meccanismi oscuranti, le nuove sedute: questi gli interventi spaziali e di finitura, apportati per soddisfare le vigenti norme in materia di sicurezza e adeguare la dotazione tecnologica agli standard qualitativi contemporanei (in materia di proiezioni, suono, acustica).
La sensazione di dinamismo che caratterizza l'intero progetto, sia nella definizione dei volumi, sia nella disposizione interna degli spazi e degli arredi, viene esplicitata dalla ripida disposizione delle sedute e dalla doppia curvatura del controsoffitto inclinato e del fondo del proscenio, una sorta di membrana continua ed elastica che si estende longitudinalmente senza soluzione di continuità.
La conformazione delle superfici interne, oltre ad avere una valenza estetico-teconologica, permette di inglobare i sistemi tecnici, generando un insieme plastico e armonico ma allo stesso tempo funzionale: nel controsoffitto, i tagli rettilinei consentono di nascondere il sistema di illuminazione e gli altoparlanti mentre ai lati del palco, nel piano curvo che scende dal soffitto, sono aperte le porte d'ingresso. Sui muri laterali, listelli in legno vengono ancorati ad una struttura metallica secondo angoli di inclinazione variabile producendo una superficie ondulata. In corrispondenza delle aperture la rotazione dei listelli consente di regolare intensità e direzione del flusso luminoso.
Grande attenzione è stata rivolta anche agli arredi, i particolare alla qualità delle nuove sedute; il massimo comfort è stato ottenuto optando per una forma organica dello schienale diviso a metà e rivestito in pelle sagomata.
L'attenzione al dettaglio e l'utilizzo di materiali di pregio per il recupero di elementi esistenti o per la realizzazione dei nuovi si esprime anche nel restauro dei pannelli dietro il palco e del mosaico arcuato o nei nuovi leggio e tavolo dell'oratore in noce nazionale.