spazi polifunzionali – Lo studio di architettura Milesi & Archos si è occupato del progetto di ristrutturazione dell'imponente castello di Colle Massari che si erge sul colle di Poggi del Sasso, nel grossetano.

L'imponente castello di Colle Massari si erge, sin dal lontano medioevo, sul colle di Poggi del Sasso, nel grossetano, e da esso si apre all'orografia dell'intorno. Collocato in un territorio considerato oggi di grande pregio paesistico e in una posizione felice per l'impatto visivo di sicuro effetto, il complesso costituisce oggi il cuore pulsante, il centro di riferimento di un'area di 150 ettari coltivati a vitigno di pertinenza dell'azienda vinicola che nel castello stesso ha sede. La tenuta di Colle Massari è stata oggetto di un restauro conservativo finalizzato ad uso ricettivo, conclusosi nel 2009, ad opera dell'architetto Edoardo Milesi e del suo studio: un preciso lavoro di "rigenerazione" che ne ha fatto una delle più prestigiose sedi di aziende vitivinicole italiane. Oggi nel castello sono collocate le residenze private dei proprietari, spazi di rappresentanza e alloggi destinati ad un turismo comunque rurale, ma d'elite. Benché non fosse edificio vincolato dalla Soprintendenza, la metodologia di approccio conoscitivo e d'intervento costruttivo, assunta dallo studio di architettura Milesi & Archos per l'intervento, è stata comunque la medesima applicata per i risanamenti conservativi di opere di rilevanza storica e ambientale. Le tavole di progetto testimoniano esigui interventi sulle strutture principali, al punto che il complesso può dirsi identico a quello configurato agli inizi del XVII secolo dalla famiglia dei Marchesi Patrizi che ne è stata proprietaria. Con un impianto quadrilatero, composto da tre corpi di fabbrica di circa 35 metri di lunghezza, disposti ad "U" intorno ad un cortile di forma quadrata, con torri angolari a base circolare (di cui tre ancora esistenti), il castello presenta il carattere tipico delle strutture difensive. Le tracce esistenti lo fanno risalire ad un'epoca precedente al XIII secolo, malgrado il mancato ritrovamento di documenti in grado di datarne l'esatta origine. Eppure, le tracce dell'esistenza di una pieve incastonata nella struttura conducono all'ipotesi che fungesse da rifugio, nonché luogo di culto per gli abitanti del vicino territorio. Il manufatto originario risulta realizzato  in murature miste di "borlanti", pietre di fiume reperite in loco, e mattoni in "cotto" per i quali, all'epoca della costruzione, era stata allestita un'apposita fornace: la lettura stratigrafica del complesso ha individuato almeno due fasi costruttive distinte, oggi riconoscibili a vista. I lavori hanno avuto inizio con il consolidamento strutturale (posa di micropali) lungo il versante orientale della costruzione, dove le fessure erano più pesanti e la parte era già stata nel tempo oggetto di crolli. Questa zona del complesso è stata destinata a residenza per i proprietari; con accesso dall'esterno, invece, e collocati al piano terra si caratterizzano gli spazi di rappresentanza per convegni; al piano primo, i cinque appartamenti conservano la disposizione originaria. Schermi mobili e pareti scorrevoli garantiscono l'immediata leggibilità del fabbricato medievale, mentre pochi e ben selezionati sono i materiali utilizzati per l'intervento di recupero. Per prime ad aver necessitato di un accurato restauro sono state le strutture lignee, solai e coperture, almeno per gli elementi ancora in buono stato di conservazione. Per le opere murarie, ad eccezione delle nuove strutture interrate a vespaio, realizzate in cemento armato (nei sotterranei sono previste la cantina privata ricavata all'interno della vecchia cisterna e l'autorimessa), sono stati adottati esclusivamente laterizi pieni e leganti a base di calce. La corte interna, il cui piano di calpestio in ammattonato a spina di pesce era irrecuperabile, è stata ripavimentata con disegno identico all'esistente e con elementi in laterizio della medesima dimensione. Stesso criterio è stato adottato per le pavimentazioni interne. Anche il manto di copertura è stato ricomposto in embrici e coppi di recupero. Le murature esterne, rasate con intonaco di calce leggermente colorato con "cocciopesto", conferiscono protezione e, insieme, omogeneità alle chiusure verticali. Esclusivamente in lega di rame, trattata "a bronzo", è la lattoneria per il sistema di infissi, porte, finestre e vetrate di varia forma e dimensione. A completare la messa a sistema di una tenuta dal gusto feudale, ma contemporaneo come "Colle Massari", non possono mancare le scuderie ed un centro benessere che comprende piscina coperta, sauna, bagno turco, palestra ed un'area adibita a solarium. Oggi il complesso è scultura, opera monumentale nel paesaggio, all' interno della quale momenti di comfort possono essere vissuti senza privare del suo significato originario la struttura accogliente, escludendo mediazioni eccessive per le indispensabili e comunque limitate trasformazioni adottate.


scheda progetto

Luogo: Grosseto

Committente: Collemassari spa

Progettista: Edoardo Milesi & Archos

Collaboratori: Laura Pizzi (responsabile di progetto), Paolo Vimercati, Uberto Coppetelli (strutture), Santina Ambrosini (stratigrafia)

Tempi di realizzazione: 2002-2009