post evento – Un materiale antico per il design e l'architettura del nuovo millennio. Il 4 luglio il MAXXI di Roma ha ospitato l'incontro di promozione della ceramica italiana, organizzato da Confindustria Ceramica con il patrocinio dell'ADI, dell'IED di Roma e di Sapienza Design.

Fango, terra cotta! Questo materiale povero, naturale, resistente, ha accompagnato la storia dell'uomo dagli albori, assumendo le forme ed i colori più belli grazie ai trattamenti ed alle procedure sviluppate nei millenni da tutte le civiltà.

L'Italia oggi tutela e sviluppa questa tradizione facendone un prodotto di eccellenza esportato in tutto il mondo. 172 aziende, 37900 dipendenti,  6517 milioni di euro di fatturato annuo, 32% sul totale delle esportazioni mondiali (leadership italiana seguita dalla Cina con il 22%), questi sono i numeri del settore, riportati con orgoglio da Franco Manfredini, presidente di Confindustria Ceramica.

Anticipando il tradizionale ciclo di eventi "Costruire, Abitare, Pensare", organizzato dal Cersaie, il MAXXI, laboratorio vivente dell'arte contemporanea, come lo definisce Pio Baldi, presidente della fondazione del museo, ha voluto stimolare il dibattito e la conoscenza di questo prodotto, perché le sue caratteristiche di modellazione e resistenza ne fanno un materiale perfetto per sviluppare oggetti di design ed elementi di architettura. I 4 famosi architetti e designer chiamati ad intervenire, con le loro idee e le loro realizzazioni, ne hanno dato un saggio magistrale.

"Mi è sempre piaciuto indagare nell'anima degli oggetti per poi cercare di ricostruirla secondo nuovi ordini", così ha sintetizzato il suo operare Paolo Ulian. Il disarmante designer, incanta con le sue idee semplici ed ironiche, scomponendo e rielaborando gli oggetti, ripercorrendo a volte i processi naturali a cui possono essere esposti, come la rottura o l'invecchiamento.

Marco Acerbis rappresenta invece i giovani designer italiani che hanno accettato la sfida del mercato. "Il product design secondo me è la buona idea, prodotta nel modo giusto, al momento giusto e con il fine della commercializzazione." "La mente si alterna tra necessità di voler razionalizzare da una parte e seguire l'istinto dall'altra. Progettare è per me la ricerca di questo equilibrio."

Giulio Iacchetti,  precursore di un design controcorrente che non lascia spazio all'indifferenza, padre di tanti "oggetti disobbedienti" si ribella all'affollato mercato dei prodotti con la sua ricerca di spiritualità. "In un mondo affollato di forme e oggetti mi interessa sempre più una progettazione che si fissi su un piano immateriale, quindi spirituale, incisiva solo nello spazio delle idee".  

Giacomo Sanna, architetto e designer specializzato in progettazione e modellazione avanzata 3D, fa una ricerca formale e concettuale ispirata alle tematiche della sostenibilità ambientale trovando supporto nelle più avanzate tecnologie digitali ma anche nell'utilizzo della ceramica.

"Con la cultura si può anche mangiare", così ha sintetizzato alla fine dell'incontro Aldo Colonetti, il simpatico critico bergamasco, per far capire che sviluppare idee porta anche business e soldi, non solo soddisfazione intellettuale.

Casalgrande Ceramic Cloud: un muro firmato Kengo Kuma
La prima opera italiana del celebre architetto giapponese Kengo Kuma è stata realizzata  a Casalgrande, piccolo centro industriale della Provincia di Reggio Emilia, per il 50° anniversario dell'azienda ceramica Casalgrande Padana. L'opera è un "muro vivente", mutevole in funzione della posizione dell'osservatore e della luce. Il materiale in ceramica capta la luce nel suo trasformarsi durante il giorno o nel corso delle stagioni, dando vita a forme percettive sempre diverse e gli specchi d'acqua e i ciottoli che circondano il muro, creano un'atmosfera di serenità tipica del giardino giapponese "zen".