Snow Cape – questo il nome del Finland Pavilion a Expo 2020 Dubai – vuole metaforicamente portare la neve nel deserto: il progetto firmato da JKMM Architects, infatti, fin dai suoi esordi ha avuto l'obiettivo di trasferire negli Emirati Arabi Uniti la natura finlandese, per sottolineare l'impegno del Paese verso la sostenibilità e il rispetto dell'ambiente.

Il padiglione è stato ispirato dal sottile strato bianco della prima neve che ricopre il paesaggio finlandese all'inizio dell'inverno. In finlandese si chiama 'Lumi', che significa neve. L'ingresso principale è stato ispirato da una tradizionale tenda araba. Due culture si incontrano nel concept architettonico del padiglione. Speriamo che proprio questo Sial miglior posto dove incontrarsi faccia a faccia”, ha dichiarato Tema Kurkela, fondatore e partner creativo di JKMM Architects.

Se, quindi, il colore bianco è un chiaro riferimento al paesaggio finlandese, anche la geometria del Finland Pavilion è legata alle tradizioni nordiche; la forma, infatti, ricorda quella di una tenda ed è ispirata alla tradizione nomade della Finlandia.
La sostenibilità è il tema che ha guidato ogni tappa del percorso di progettazione e costruzione del padiglione e si è concretizzato, ad esempio, nella scelta di avvalersi di un numero limitato di materiali finlandesi importanti, a favore di materiali di provenienza locale, contenendo l'impatto legato a logistica e trasporti; nella stessa filosofia, anche la volontà di predisporre il riciclo o il riutilizzo degli elementi utilizzati per la costruzione: secondo Business Finland, infatti, l'80-85% dei materiali usati per il padiglione potranno essere riciclati o avere una seconda vita.

Gli esterni rappresentano un ulteriore richiamo alla cultura finlandese; più nello specifico al design minimalista e modernista che ha indirizzato l'architettura finlandese, mettendo la funzione al primo posto.
Secondo il racconto dei progettisti di JKMM Architects, il Finland Pavilion propone cinque elementi: Cool Breeze rappresenta la vela di ingresso in alluminio satinato e di forma organica, chiaro riferimento alla natura e in relazione ai vicini specchi d'acqua; First Snow evoca, attraverso un tessuto industriale bianco teso, l'effetto del manto nevoso e, contemporaneamente, ha la funzione di offrire riparo dal sole; Wooden Heart è il nome dato allo spazio centrale, simile a una gola scavata nell'involucro e progettato per essere usato come hub per gli incontri; di natura scultorea, è caratterizzato dalle superfici curve realizzate in legno e dalla sua forma a goccia, ripetendo la tradizione finlandese relativa alla moderazione del legno. Frozen Art – nome legato ai tipici dischi in ghiaccio che si formano sui laghi finlandesi – è riferito alle piastrelle in granito posate a terra, negli interni e attorno agli specchi d'acqua, a basso contenuto di carbonio e riciclabili al 100%. Questa definizione, inoltre, vuole sensibilizzare il pubblico a proposito dello scioglimento della neve e del ghiaccio nordici conseguente ai cambiamenti climatici. Fresh Water, per chiudere, è il nome dato alle vasche antistanti l'ingresso del padiglione che vogliono rappresentare due dei 188mila laghi finlandesi, sottolineando la cura del Paese verso il proprio patrimonio naturalistico.

Vogliamo che i visitatori di Snow Cape si immergano nel nostro profondo legame con la natura e la sostenibilità. I valori finlandesi di felicità, economia circolare e innovazioni vengono presentati in tutto il padiglione e nell'allestimento", ha affermato Severi Keinälä, Commissario generale della Finlandia a Expo 2020 Dubai.
Diverse realtà finlandesi hanno partecipato alla realizzazione del padiglione, che ha vede la presenza attiva di Kone (produttrice di porte e ascensori su misura), Halton Group (per i sistemi di ventilazione dell'aria) e altre 100 aziende che espongono nel percorso interno al padiglioni per proporre soluzioni legate all'economia circolare.

Gli interni ospitano un percorso espositivo dove uno schermo lungo 53 metri presenta ai visitatori un film dedicato alla quotidianità di chi vive nel 'paese più felice del mondo'; il progetto è nato dalla collaborazione fra Futudesign, Sun Effects, Flatlight Creative House e JKMM Architects e comunica, secondo le parole dei progettisti, "come una simbiosi fra persone, natura pura e tecnologia posa portare a una maggiore felicità".

Foto di Marc Goodwin