testo cura di Carlotta Eco




Giovani architetti alle porte di Milano: OBR a Milanofiori Nord
testo cura di Carlotta Eco

SCHEDA DI PROGETTO

Titolo: Comparto residenziale
Milanofiori Nord (Area D4) Assago, Milano
Luogo: Assago,
Milano
Committenza: Milanofiori 2000 S.r.l.
(controllata
di Brioschi Sviluppo Immobiliare S.p.a.)
Progettista: OBR
Open Building Research S.r.l. 
Paolo Brescia e Tommaso
Principi
Design team: Chiara Pongiglione, François Doria,
Paolo Salami,
Giulia D'Ettorre, Julissa Gutarra, Leonardo Mader, Francesco
Vinci,
Barbara Zuccarello.
Consulenti in fase di
progetto:
Favero & Milan Ingegneria
(strutture e controllo
costi), StudioT.I. (impianti), Buro Happold
(strategie
energetico-ambientali), LAV S.r.l. (verifiche acustiche)
Direzione
lavori generale:
Favero & Milan Ingegneria
(Alessandro
Bonaventura, Alessandro Orlandi)
Direzione artistica: OBR
Open Building Research S.r.l.
(Paolo Brescia, Chiara Pongiglione, François
Doria)
Direzione operativa impianti: Studio T.I. (Ennio
Menotti, Elisa Macini)
Coordinamento sicurezza in
esecuzione:
Romeo S.r.l.
(Damiano Romeo, Stefano
Misiano)
Impresa appaltatrice: A.T.I. Marcora Costruzioni
S.p.a - CILE S.p.a.
Tempi di progetto: 2005 -
2007
Tempi di realizzazione: marzo 2008 - novembre
2009
SLP complessiva: 15.000 mq
Superficie lorda
complessiva:
39.000 mq
Fotografie: Maurizio
Bianchi, OBR Open Building Research S.r.l., F38F

Vedi la SCHEDA
ARCHITETTO

L'intervento urbanistico

La costruzione dell'edificio residenziale progettato dallo studio genovese
OBR fa parte di una trasformazione "urbanistica" attualmente in atto alle porte
di Milano.
Ci troviamo nel Comune di Assago, lungo l'autostrada Milano
Genova, dove la società Milanofiori 2000 sta edificando due grosse aree, una a
sud e una a nord, separate da un quartiere direzionale costruito negli anni '80.

Le funzioni del nuovo intervento sono miste e comprendono, oltre agli uffici
direzionali, aree residenziali, commerciali, aree a verde, una struttura
universitaria privata e una grossa porzione di parcheggi. L'intervento
urbanistico copre una superficie di oltre 360.000 mq e prevede un'edificabilità
di 218.000 mq. L'occasione di sviluppo di questa nuova parte di città è coinciso
con il tanto atteso prolungamento della linea metropolitana 2 che prevede una
nuova fermata (che sarà attiva nel 2009) proprio all'interno dell'area
denominata Milanofiori nord.

Il progetto Milano fiori nord

La società committente ha deciso di affidare il masterplan dell'area nord a
uno studio olandese di fama internazionale (Erick van Egeraat associated
architects EEA) noto per i suoi interventi considerati "a basso impatto
ambientale". Il piano si propone di collocare da una parte gli edifici degli
uffici lungo l'autostrada in modo da costituire una sorta di barriera acustica;
dall'altra, si è deciso di concentrare verso l'interno le residenze e gli
edifici commerciali e di servizio per disporli intorno a nuclei di spazio aperto
più protetti quali piazze e giardini. Infine, oltre a creare nuove aree verdi,
il masterplan ha cercato anche di preservare i preesistenti corsi
d'acqua e le aree boschive. I criteri di sostenibilità saranno adottati anche
nel progetto delle architetture: gli edifici dovranno  rispettare e
utilizzare tecnologie, materiali e impiantistica adeguata. Il progetto dei
singoli corpi di fabbrica è stato affidato a una serie di "giovani" architetti -
fra i quali lo studio OBR - affiancati da 4-5 società di ingegneria.

rendering del progetto di OBR
(1,2) pianta e sezione del progetto (3,4)

Il progetto di OBR

Il progetto dell'edificio residenziale di OBR si distingue per la particolare
attenzione posta al rapporto con il verde. La ricerca progettuale si è
concentrata a livello generale sulla relazione spaziale e visiva che si crea fra
strada di accesso - edificio - giardino interno e, più in specifico ancora, fra
l'interno e l'esterno di ogni singolo appartamento. I tre corpi di fabbrica,
disposti intorno ad una corte semi-privata interna seguono una sagoma a ferro di
cavallo (la pianta è stata ereditata dal piano particolareggiato) e sono
caratterizzati da una sezione digradante dall'alto verso il basso. Ogni singola
unità abitativa è dotata, infatti, di una terrazza che affaccia sul verde
interno ed  è separata dall'appartamento vero e proprio da uno
"spazio-filtro", più precisamente una loggia con funzione di giardino d'inverno.
La configurazione geometrica della facciata, alta dai 4 ai 5 piani, permette di
ottimizzare le condizioni di illuminazione naturale ai piani inferiori. Inoltre,
per migliorare l'irraggiamento solare dei fronti rivolti a nord e per sfruttare
al meglio l'ombreggiamento e il cambiamento delle temperature nelle diverse
stagioni, gli ultimi livelli sono leggermente traslati rispetto a quelli
sottostanti.
Il risultato sulla facciata interna è un gioco di riflessi
caleidoscopici: sulle superfici vetrate dei parapetti e delle pareti dei
wintergarden si confondono le immagini delle essenze della corte esterna con
quelle dei giardini d'inverno, posti all'interno.

cantiere visto dall'alto (1)
costruzione dell'edificio a
forma di ferro di cavallo (2,3,4)

il basamento (1), l'interno
degli appartamenti (2,3), parcheggio interrato (4)

Il giardino d'inverno

Lo "spazio filtro", che si trova fra terrazza e appartamento, riveste una
duplice funzione: sia una architettonica, perchè estende lo spazio interno
dell'abitazione verso il paesaggio esterno (e viceversa), sia una di
termoregolazione, perché forma un'intercapedine d'aria fra due pareti vetrate. I
pannelli più esterni vetrati, grazie al giunto aperto, garantiscono un'aerazione
costante della serra, e, a seconda della stagione, mitigano l'influenza della
temperatura esterna. Il costante ricambio d'aria è assicurato "dall'effetto
camino" che si genera grazie alla permeabilità del serramento esterno (i cui
pannelli scorrevoli si sovrappongono lasciando fessure di spazio aperto): si
impedisce in tal modo  la formazione di condensa e si mantiene asciutta la
serra. Durante i mesi estivi, poi, aprendo la vetrata, la presenza del solaio
soprastante in aggetto sulla vetrata interna consente un notevole ombreggiamento
che riduce l'esposizione solare.
Mentre la facciata sul parco è completamente
trasparente quella sul lato strada, anch'essa dotata di logge, è protetta con
dei pannelli scorrevoli in legno che funzionano da filtri lignei. I pannelli
scorrevoli, opachi al 50% grazie al disegno che conferisce una giusta
proporzione fra pieno e vuoto, assicurano maggiore privacy e intimità alle
abitazioni private.

sezione del wintergarden (1,2),
pianta e sezione del mock up (3,4)

Il Mock up

Per verificare e sperimentare le tecniche costruttive e i materiali scelti,
la committenza ha voluto realizzare un modello al vero di una delle unità
abitative del complesso. Da gennaio questo modello-unità funzionerà come vero e
proprio ufficio vendite per i futuri acquirenti. La sua costruzione, iniziata
quando la gara per le imprese non era ancora terminata, è stata utile per
mettere a punto alcuni aspetti del progetto esecutivo. Per fare un esempio, è
stata particolarmente utile nello studio di dettaglio dei parapetti e dei
serramenti scorrevoli, che si basano sull'utilizzo di un sistema di carrelli
incernierati direttamente sui cristalli, privi di profili a vista. Per ottenere
l'effetto caleidoscopico tanto ricercato, è stato inoltre possibile testare le
diverse qualità di cristallo. Anche gli impiantisti hanno potuto trarre profitto
da questo momento di verifica e "testare" il funzionamento e l'esatto
posizionamento del sistema di riscaldamento e raffrescamento previsto in forma
di pannelli radianti a soffitto. Lo studio dell'accavallamento dei canali d'aria
ha permesso inoltre di ottimizzare la configurazione di ripostigli e
controsoffitti.

fasi di costruzione del mockup
(1,2,3,4)

mockup finito il lato del
wintergarden (1) lato della loggia su stada (2,3) 
dettaglio dei vetri
senza profili (4)