Disegni e schizzi – Il titolo della collana "disegni & schizzi" è dedicato a uno dei protagonisti del secondo novecento italiano, autore soprattutto di importanti edifici a carattere pubblico, alcuni dei quali rappresentano dei capisaldi dell'architettura contemporanea




Autore: a cura di Tito Canella
Collana: Disegni e schizzi
Pagine: 192
Prezzo Euro: 29,50

ISBN:978-88-6116-484-0

Il nuovo titolo della collana "disegni &
schizzi" è dedicato a unodei protagonisti del secondo novecento italiano,
autore soprattutto di importanti edifici a carattere pubblico, alcuni dei quali
rappresentano dei capisaldi dell'architettura contemporanea. Il materiale
presentato consiste in gran parte in disegni e schizzi a mano libera, in
particolare a colori.

Il "racconto disegnato" segue l'articolazione del
volume, organizzato intorno ai temi forti dell'opera di Canella, primo tra
tutti l'interesse per gli edifici di carattere pubblico e per le periferie. La
grande capacità di riflettere, rielaborandole, sulle tipologie architettoniche
tradizionali (si veda ad esempio il municipio che diventa un centro civico,
unendo alle funzioni amministrative quelle sociali) è evidenziata dalla
scansione dei capitoli che costituiscono il volume: Il municipio promiscuo, La
scuola incubatrice, Il campus filaretiano, La chiesa di terra, Il ponte
abitato, La stazione cerniera, La direzionalità discriminata, Torri vs grattacieli,
Il cimitero dei viventi, Il mobile parlante, La bottega stravagante ecc.

"Non sono tanto certo del significato che può avere il
mostrare i disegni di un architetto. Sono sicuro però di certi possibili
equivoci che potrebbero sortire e che vorrei subito rimuovere. I disegni che
presento non servono a comprendere meglio le architetture che ho fatto (.). Il
distacco dalla realtà convenzionale - per esempio da un punto di vista reale di
osservazione, ottenibile attraverso le regole della prospettiva - costituisce
quella scorciatoia, quella complicità con se stesso che, pure, non perde di
vista la necessità di suscitare le circostanze reali, di ambiente, di materia,
di storia cui è destinata l'opera architettonica. (.) Si tratta, quindi, di
disegni strumentali, dei quali non è accertabile per intero il valore
trasmissibile dell'architettura realizzata, neppure relativamente alle opere
cui sono legati". Così nel maggio del '67 Canella presentava una personale
di suoi disegni presso la Libreria Feltrinelli di Trieste.

Quasi trent'anni dopo, in uno scritto pubblicato per
l'"Institut du Dessin - Fondation Adami", Canella ritornando sul
ruolo del disegno di architettura, pur sottolineando nuovamente l'ambiguo
rapporto che il disegno instaura con la pratica architettonica, "poiché
varie sono le valenze che esso vi può saturare tra idea e strumento, tra
prefigurazione e memoria", individua nel disegno sintetico "tracciato
di getto sulla carta, quasi senza cancellature se non per tratti sovrapposti,
che non persegue il verosimile architettonico, ma incorpora l'intenzione
tipologica e formale, dove affiorano già una tecnica di realizzazione allo
stato embrionale e perfino un allusivo riguardo al contesto di
destinazione", l'autentico linguaggio dell'architetto "che può anche
risultare renitente alla decifrazione 'oggettiva' della critica d'arte, ma che
trasmette con tono così perentorio l'atto intuitivo del progetto, tanto da
acquistare valore di architettura virtualmente realizzata".

Sommario:

Due scritti sul disegno di architettura - disegni 1955-2005
- Il municipio promiscuo - La piazza confinata - La scuola incubatrice - La
chiesa di terra - Il cimiteri dei viventi - La direzionalità selezionata - Il
terziario personalizzato - La stazione cerniera - Il campus filaretiano - Case
basse, media, alte - Il sistema teatro-museo - La bottega stravagante - Il
mobile parlante - Regesto delle opere e dei progetti.