In un’epoca in cui la presenza fisica sembra aver perso la sua centralità e il mercato del lavoro entra nel Metaverso, GBPA Architects e REVALUE tracciano il futuro dell'headquarter romano di Birra Peroni, progettando un ufficio che è luogo di creazione di relazioni e “connessioni significative”, all’insegna del nuovo concetto di Planet Positivity che abbraccia sostenibilità e inclusione, uomo e ambiente.
Tetris Italia, società del Gruppo JLL, ha realizzato in sei mesi l’intervento di ristrutturazione che ha interessato nel 2022 l’edificio denominato Edificio 11 e rappresenta la prima fase di un ampio progetto per il rinnovamento del complesso, che si articola e si completa in due fasi successive, che riguarderanno entro il 2024 gli altri due edifici della sede direzionale di Birra Peroni all’interno dello stabilimento romano, nella storica sede di via Renato Birolli 8.

Il progetto, che si inserisce in un quadro storico e sociale di cambiamenti straordinari, è stato concepito interpretando il purpose di Birra Peroni e del gruppo Asahi Europe&International «Creating Meaningful Connections», nelle sue declinazioni relative alla «Planet Positivity», ovvero la sostenibilità ambientale unita alla creazione di un’esperienza positiva e inclusiva per le persone e la collettività, per contribuire alla definizione di una nuova dimensione del vivere e lavorare nella quale il reale e il digitale convergano e per promuovere una cultura aperta alle diversità, impegnata nel sostenere la sicurezza, il benessere fisico e psicologico, la soddisfazione e l’engagement dei dipendenti: un nuovo umanesimo tecnologico. GBPA Architects e REVALUE hanno disegnato uno spazio pensato per rispondere oggi e in futuro alle evoluzioni delle nuove practices legate al Flexible Working, adatto a favorire la collaborazione nella nuova modalità di lavoro ibrido, sostenibile per l’ambiente ma soprattutto sostenibile per l’uomo.

Il piano di azione di Birra Peroni porterà entro il 2024 al totale rinnovamento degli spazi dedicati agli uffici, del ristorante aziendale e del pub, e alla creazione di un ecosistema lavorativo sostenibile e interconnesso, che incarna alla perfezione l’idea di ufficio del futuro: da luogo dove rendere una prestazione a piattaforma abilitante che valorizza i singoli individui e promuove e catalizza relazioni che generano “connessioni significative”.
Al centro del progetto, di cui l’Edificio 11 rappresenta una anticipazione, è un modello di spazio generativo, tecnologico, non omogeneo e plurale, che privilegia un assetto fluido e trasparente del luogo di lavoro coniugando un mix equilibrato di scenari aperti, curati nei minimi dettagli per garantire concentrazione e comfort, e spazi di relazione e aggregazione che stimolino l’interazione, la condivisione e lo scambio di idee.

Pensando al benessere delle persone, il layout bandisce configurazioni a batteria e densità eccessive e invece restituisce respiro alle aree lavorative, e ogni dettaglio è pensato per rispondere alle necessità eterogenee dei diversi profili di utenti: postazioni regolabili in altezza e postazioni fisse, tavoli collaborativi, postazioni per la concentrazione e la privacy, sedute ergonomiche, braccetti porta-monitor regolabili, huddle room e booth per riunioni e video call e una ricca offerta di spazi alternativi alla postazione, che include anche una stanza dedicata alla contemplazione e al silenzio, affinché ognuno possa vivere lo spazio e lavorare assecondando le proprie esigenze e peculiarità.
Al termine del processo il sistema avrà come cuore pulsante l’edificio che ospiterà il ristorante aziendale e il pub, elemento dialogante e di collegamento tra gli altri due, pensato con funzione di social condenser: un grande hub completamente riconfigurabile, spazio di ristoro e socializzazione, per il lavoro informale, per eventi e presentazioni, per la formazione, per attività di brainstorming e collaborazione, per pause di relax.

Il progetto è stato concepito con un approccio di «co-creazione», guidato da un team di progetto dedicato (Project Team), composto oltre che dai progettisti anche da figure interne a Birra Peroni, e facilitato dall’istituzione delle figure degli Ambassador, incaricati di dare il proprio contributo nella progettazione, creare engagement e diffondere la «reason why» dietro il rinnovamento dell’Hq, ovvero un progetto che ponesse le persone al centro, con l’intento di migliorare la qualità dell’esperienza all’interno dell’ambiente di lavoro e di favorire le interazioni, la collaborazione e le «meaningful connections».
Il progetto è stato realizzato seguendo alcuni principi cardine che fanno riferimento al nuovo spazio segnando il rinnovamento rispetto al passato pur mantenendo continuità nell’identità aziendale, tradotti in 5 attributi chiave: Semplice, Moderno, Inclusivo, Identitario, Sostenibile per l’uomo e l’ambiente.

Semplice: tecnologia a disposizione di tutti per facilitare il lavoro ibrido e un modello distributivo pensato per facilitare i processi e le dinamiche relazionali. Ma entrambi semplici da usare.
Moderno: uno spazio a “codice aperto”, pensato per rispondere oggi e in futuro, in modo adattivo, all’evolversi delle modalità di lavoro ibrido, che coniuga reale e digitale in un contesto phygital.
Inclusivo: un modello di spazio dove quotidianamente ognuno può liberamente scegliere la postazione in cui svolgere le attività principali e l’area da condividere con i colleghi per collaborare; dove il top management si posiziona al centro del piano, in un ambiente aperto, a testimoniare una cultura improntata alla trasparenza, orizzontale.
Identitario: una scenografia capace di interpretare l’anima e la cultura di Birra Peroni sia in maniera diretta, attraverso richiami nelle scelte architettoniche alla materia prima e al prodotto, e che si spinge fino alla scelta dei nomi delle sale, sia in maniera indiretta attraverso cromie, materiali e suggestioni percettive. Identifica il progetto lo stilema grafico della spiga, richiamato sia nelle schermature in legno dei booths lungo il percorso principale, sia nel disegno dei pannelli acustici a soffitto. Ulteriore elemento di connotazione è il fil rouge che a pavimento percorre tutto lo spazio.
Sostenibile, per l’uomo e per l’ambiente: un approccio progettuale indirizzato alla sostenibilità, caratterizzato dall’utilizzo di materiali riciclati, riciclabili, prodotti e legni di filiera italiana, che punta ai più elevati standard qualitativi dell’ambiente di lavoro in termini di ergonomia, comfort termico, acustico e illuminotecnico per garantire il benessere fisico e psicologico delle persone.

Nella ristrutturazione ha giocato un ruolo di primo piano il miglioramento delle performance energetiche degli spazi, come fattore decisivo nella strategia finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo “zero emissioni” entro il 2030 in tutti i siti produttivi, indicato dal piano di sostenibilità Legacy 2030, adottato da Birra Peroni. L’intervento mira all’ottenimento della certificazione Leed di livello Gold, e permette una riduzione del 45% dei consumi idrici, il risparmio del 35% su quelli energetici e l’abbattimento del 33% delle emissioni di CO2.