Inerti

Autore testo:
Marvit Basile

Gli inerti sono materiali lapidei di diverse dimensioni con la funzione di formare lo scheletro resistente del calcestruzzo. Si definiscono inerti perchè non reagiscono chimicamente con il cemento. Gli inerti possono essere di due tipi: naturali (se provenienti da fiumi o depositi naturali) o artificiali (se ottenuti tramite frantumazione di rocce compatte).

Per inerte si intende sia la sabbia che il pietrisco o la ghiaia, anche se per i calcestruzzi è preferibile il pietrisco alla sabbia ed alla ghiaia di fiume.
Il pietrisco infatti proviene da rocce compatte e resistenti, scelte accuratamente dalle cave e successivamente lavate per eliminare quel sottile strato di polvere che potrebbe essere dannoso.
Le ghiaie invece, a differenza del pietrisco, presentano una struttura eterogenea con elementi di roccia diversa anche poco resistente, quale le arenarie; gli elementi sono spesso appiattiti ed hanno gli spigoli arrotondati influendo negativamente sulla compatezza.
Essi vengono aggiunti sino al 75% del volume totale del calcestruzzo con finalità tecniche (resistenza e durabilità), economiche ed estetiche. La scelta degli aggregati deve essere effettuata con cura per non disturbare i processi chimici e fisici legati alla presa e all'indurimento dei leganti.

I requisiti fondamentali degli inerti sono: buona resistenza meccanica; scarsa porosità, a causa della possibile formazione di ghiaccio nelle porosità che provocano lo sgretolamento dell'aggregato e quindi del cls; buon coefficiente di forma; corretta composizione granulometrica; assenza di argilla che a contatto con l'acqua rigonfia e causa un aumento della proporzione acqua/cemento; assenza di  sostanze organiche le quali rallentano la presa del cls ma non influiscono sull'indurimento; ridotto contenuto di solfati (£ 0.20%) che sommandosi nel cls a quelli presenti nel gesso possono provocare espansione e quindi alterazione del cls stesso; ridotto contenuto di cloruri (£ 0.05-0.10%) a causa dei quali c'è un'aggressione e depassivamento delle armature del cls.

E' necessario accertarsi che il campione di inerte, sottoposto a controllo, sia rappresentativo dell'intera partita a cui si riferisce. Occorre quindi preventivamente procedere ad un campionamento. La composizione delle miscele deve essere di volta in volta progettata, e comunque deve prevedere una granulometria assortita ed escludere una percentuale troppo alta di parti finissime.

La forma e la tessitura degli inerti influenza in modo apprezzabile le proprietà meccaniche del calcestruzzo, pare infatti che una maggiore ruvidità ed una maggiore area superficiale producano una maggiore coesione fra inerti e cemento. La tessitura degli inerti si basa su un esame visivo, riferendosi alle caratteristiche geometriche:
- arrotondamento: misura la scabrosità e la spigolosità delle particelle e dipende dalla resistenza all'abrasione della roccia d'origine e dal grado di levigazione a cui le particelle sono state soggette
- coefficiente di forma C: serve ad indicare se gli elementi del pietrisco o la ghiaia si avvicinano, come dovrebbe essere, a solidi poliedrici o a sfere:

C = S Volumi dei singoli elementi / S Volume sfere circoscritte ³ 0.15.

Bibliografia:
B. De Nicolo, Materiali da costruzione sperimentazione e normativa, Francoangeli, Milano, 1998
AA.VV., Manuale di progettazione edilizia, Hoepli, 1999

Inerti

Inerti

Inerti

Inerti

Sabbia

Sabbia

Struttura della ghiaia

Struttura della ghiaia
Struttura del pietrisco

Struttura del pietrisco