premi – Consegnate anche tre menzioni speciali alle progettiste Anna Heringer (Svizzera), Shimul Jhaveri Kadri (India) e Cecilia Puga (Cile).

L'architetto portoghese Ines Lobo è la vincitrice della seconda edizione dell'arcVision Prize - Women and Architecture, iniziativa organizzata da Italcementi Group per sostenere l'innovazione progettuale tutta al femminile di realizzazioni particolarmente innovative per tecnologia, qualità ambientale, economia delle risorse, responsabilità sociale, ricerca funzionale ed estetica. La giuria internazionale, composta da Shaikha Al Maskari, Vera Baboun, Odile Decq, Louisa Hutton, Suhasini Maniratnam, Samia Nkrumah, Kazuyo Sejima, Benedetta Tagliabue, Martha Thorne ed Elena Zambon, ha scelto la progettista portoghese per la sua versatilità e grande capacità di lavorare su diverse scale, integrando nuovi edifici nell'esistente tessuto urbano e risolvendo in modo creativo problemi architettonici complessi.

Laureata all'Università Tecnica di Lisbona, Ines Lobo ha creato il proprio studio di architettura nel 2002. Secondo la giuria, la progettista ha saputo comporre un ricco contrappunto tra edifici esistenti e nuove aggiunte, mantenendo integrità e autenticità in tutte le opere ed esprimendo in egual misura rigore e indipendenza. Interessanti i suoi progetti svolti nel settore pubblico: tra gli altri spicca la Facoltà di Arte e di Architettura di Evora, dove Ines Lobo si è ispirata all'architettura industriale esistente per ricostruire ex novo gli edifici e riprogettare il cortile. Un perfetto connubio tra nuovo, esistente e verde circostante è la caratteristica chiave dell'edificio per uffici della Ferreira Construction, in cui il materiale traslucido utilizzato crea una facciata singolare, che muta in base alle diverse ore del giorno.

La giuria, inoltre, ha assegnato tre menzioni speciali. Un primo riconoscimento d'onore è stato consegnato all'architetto svizzero Anna Heringer per la spiccata responsabilità sociale e culturale che traspare dalle sue opere, importanti anche nell'ottica di una sensibilizzazione del pubblico su tematiche quali il diritto alla qualità della vita attraverso stile sostenibile e qualità degli edifici. Uno dei suoi progetti più interessanti è il Centro di formazione di Rudrapur in Bangladesh, dove tecniche costruttive di base si combinano con sistemi energetici alternativi e moderni, come un sistema a batteria che, integrato a un pannello solare di ridotte dimensioni, garantisce la completa autosufficienza energetica all'edificio.
La seconda menzione speciale è stata conferita all'indiana Shimul Jhaveri Kadri che, con il suo studio SJK Architects, desidera conciliare una forma egualitaria e democratica di architettura con la necessità di espressione individuale. Il suo linguaggio eclettico è particolarmente elegante nella sua opera realizzata per gli uffici della Nirvana Film, nel cuore del quartiere Indiranagar a Bangalore, dove una scalinata centrale taglia l'intero fabbricato e la leggerezza dei materiali e della struttura stessa crea spazi in cui luce e ombra sono protagonisti.
Infine, una terza menzione d'onore è stata assegnata all'architetto cileno Cecilia Puga, attiva con uno studio a Santiago del Cile, e particolarmente interessata alla ricerca di soluzioni strutturali più che a una mera estetica di superficie: è opera sua la Biblioteca della Facoltà di Architettura dell'Università Cattolica del Cile, il cui progetto ha permesso di ripristinare anche l'area della collina di San Cristobal ampliando la visuale da Est a Ovest.

Italcementi, durante la cerimonia di premiazione, ha voluto rendere omaggio anche alla figura dell'architetto Lina Bo Bardi che ha saputo sviluppare una vera poetica architettonica, diventando al contempo un modello di creatività ed energia femminile unico.