Progetti – L'architetto Rogerio Salmona ha realizzato a 2.500 metri di altitudine una casa che dialoga con il paesaggio circostante

È la casa dove l'architetto Rogelio Salmona trascorre i fine settimana con la famiglia; un luogo di otium, dal clima fresco, su di un altipiano a 2500 metri di quota. La casa sorge in un avvallamento circondato da montagne a ridosso dell'ansa di un piccolo corso d'acqua; si fa visibile poco a poco integrata com'è nel paesaggio. L'importanza del rapporto con l'intorno è segnalata, a livello progettuale, dalla dimensione degli spazi aperti, identica a quella degli spazi coperti e dalla stessa configurazione dell'architettura. Alla casa si accede passando attraverso due cortili dilatati e leggermente ruotati tra di loro. Il primo, a pianta quadrata, è quasi completamente interrato ed è accessibile da una scala diagonale a scendere.

L'attraversamento avviene lungo lo stesso asse della scala fiancheggiando una canaletta in laterizio, formata da due mattoni dintel contrapposti, che riceve acqua da una fontana incastonata nel muro per immettersi alla base di una seconda fontana, identica alla prima, dalla quale sgorga altra acqua. Tutto il piano di calpestio, lungo l'asse che culmina con la porta d'accesso della casa, è in mattoni con una grossa perforazione circolare riempita di cemento; ai lati, il verde brillante dell'erba spunta a miscelarsi con il colore biondo-rosato del laterizio. Il quadrilatero di contenimento culmina con un traforato composto da jambas con giunti verticali alternati e mattoni in lista verticale. Dalla soglia del secondo portale, si ridiscende attraversando una stretta dilatazione da cui si può accedere a spazi interstiziali piantumati su cui affacciano la stanza da letto principale e la cucina.

La zona giorno e la zona notte
Attraversato un terzo portale, si apre una prima rampa della scala a quarto di cerchio che porta alle coperture. Per dimensione e collocazione, la scala esterna invita a sedersi e godere del sole e della casa compagnia, prima di salire. Ancora una volta, è dalla copertura che si ha una precisa percezione di tutta l'architettura; ma non è solo quello: se dal percorso al livello inferiore l'osservatore si sente confinato, dall'alto possono ricomporsi le geometrie e riconoscere l'ordine che regge la composizione di spazi e volumi. I vani principali - salotto e pranzo, camera da letto principale e camere da letto singole - sono raccolti in tre volumi, coperti con volta ribassata, che seguono il digradare del terreno. All'intradosso delle volte della zona notte si sviluppano sottili aperture contornate dal mattone jamba che trattengono i vetri, fissati senza telaio. La copertura permette di salire sulle volte e scendere dall'altro lato della casa. La soluzione costruttiva è quella di una doppia volta con mattoni disposti a coltello in senso trasversale in quella inferiore; non necessitando isolamento termico, è stato sufficiente un solo strato di impermeabilizzante. La superficie di estradosso è in mattoni a vista e l'altezza del setto verticale in linea di gronda è tale da fungere da grondaia senza l'utilizzo di lattoneria.

La vegetazione sempre protagonista
Dalla copertura si può letteralmente scavalcare la costruzione potendo scendere direttamente a un cortile posteriore aperto, ma marcato da un portale al finale della scala che prelude al giardino che dà sullo stagno ricco di papiri. Più spartano rispetto ai precedenti, questo spazio aperto ha una fontanella simile per forma, ma maggiore per dimensione, a quelle viste in precedenza; collocata al centro di una parete del salotto è qui più facile apprezzarne lo sgorgare dell'acqua senza alcun elemento idraulico visibile. L'aspetto che si coglie immediatamente è il ricorso al legno per i serramenti e per la pavimentazione degli spazi interni in tavole massicce e scure. Così, nella propria casa-rifugio, sono i due materiali naturali a primeggiare, ma, in verità, è la vegetazione circostante che assume in questo spazio un ruolo da protagonista.