Loft

Il termine loft indica nel linguaggio corrente la trasformazione d'uso di uno spazio industriale o commerciale in un ambiente rinnovato per fini domestici o commerciali-espositivi. Tale pratica ha iniziato a diffondersi, all'interno delle dinamiche urbane, a causa della progressiva dismissione e allontanamento verso i margini urbani delle attività legate al lavoro.
Tale situazione ha comportato una ricollocazione delle aree industriali, non solo in posizioni economicamente più vantaggiose ma anche più strategiche, poiché più vicine alle infrastrutture di trasporto e comunicazione, innescando in maniera indiretta l'immissione sul mercato immobiliare di molti fondi e capannoni industriali, alcuni dei quali di notevole qualità architettonica e spaziale.

Si è diffuso conseguentemente un apprezzamento sempre maggiore per i resti di una antica civiltà del lavoro la cui conservazione risponde alla necessità di testimoniare, attraverso le tracce costruite, la memoria di una società evoluta e in continua trasformazione.
L'idea del restauro e del riuso ha iniziato così a diffondersi anche per le aree industriali dove per i manufatti più pregiati si è diffusa la nozione di "archeologia industriale". Conseguentemente la necessità e il desiderio di mantenere all'interno dei centri abitati la memoria dell'antico ha determinato, in molti casi, il riuso a fini abitativi di questi spazi che sono stati reinterpretati secondo nuove declinazioni della vita domestica, anch'essa in corso di revisione per effetto della trasformazione degli usi e dei costumi di un società che propone oltre al modello tradizionale della famiglia modelli più articolati e complessi dell'abitare.

Il loft trasforma quindi il concetto tradizionale e consolidato di casa, articolato per stanze connesse non solo alla specializzazione delle varie attività ma anche dei componenti della famiglia, in un luogo nuovo, uno spazio unitario, quello originario del lavoro, aperto, privo delle delimitazioni degli ambienti, autentico, con le strutture solitamente esibite e caratterizzato da un nuovo modus vivendi del proprietario, che esprime nell'abitare il proprio status colto ed evoluto.

[...] l'utilizzo spontaneo di questi ambienti, preservandone l'aspetto originario delle strutture, più per motivi contingenti ed economici, che per una coscienza della conservazione della spazialità e dei materiali dei manufatti, ha costituito un nuovo modo di abitare che nel tempo si è trasformato da necessità in fenomeno di moda, in status symbol.
I fondi costituiti da ampi spazi aperti, vani unitari, illuminazione diffusa, definiscono pertanto la loro specificità attraverso la valorizzazione degli elementi che delimitano proprio l'involucro architettonico: dalle superfici omogenee della pavimentazione, alla struttura verticale e di tamponamento, dotata il più delle volte di grandi aperture sia per l'accesso dei mezzi pesanti che per l'illuminazione naturale degli ambienti di lavoro, alla copertura costituita da strutture leggere tipo sheds, grandi capriate lignee o metalliche, attraversate da ampi lucernari; tutti gli elementi che definiscono un carattere e una spazialità già presenti prima dell'intervento di riconversione dell'immobile.

Oggi tali ambiti domestici sono assolutamente ricercati e ancora esprimono una scelta non tradizionale dell'abitare, tuttavia sono espressione non già di una condizione improntata alla massima economicità, quanto piuttosto dell'affermazione di una scelta alternativa e anticonvenzionale per la casa.
Solitamente i proprietari di loft si affidano oggi non tanto alla spontaneità espressiva del magazzino riadattato quanto alla capacità e alla creatività del progettista a cui è affidato il compito di valorizzare e esaltare una scelta di vita improntata alla diversità e all'esclusività delle condizioni scelte.

La mancanza della suddivisione in stanze è spesso accettata non come vincolo ma come ricerca di una tipologia tendente al magniloquente.
L'involucro privo di vincoli viene spesso interpretato come uno spazio teatrale, un ambiente libero e indiviso, organizzato per accogliere le varie parti che definiscono la casa come un grande apparato scenografico in cui si rappresentano, attraverso una composizione studiata degli elementi, la grande altezza, la scala, il ballatoio, le finestre, le strutture condotte verso una nuova domesticità.

Estratto da: Polazzi G. (a cura di), Loft, Federico Motta Editore, 2002

<b>Jo Crepain</b> - Loft Crepain, Anversa, Belgio, 1997

Jo Crepain - Loft Crepain, Anversa, Belgio, 1997

<b>Terry Farrell & Partners</b> - Studio Penthouse, Londra, Gran Bretagna, 1998

Terry Farrell & Partners - Studio Penthouse, Londra, Gran Bretagna, 1998

<b>Form Werkstatt</b> - Loft, Monaco di Baviera, Germania, 1997

Form Werkstatt - Loft, Monaco di Baviera, Germania, 1997

<b>Helena Mateu Pomar</b> - Loft nell'Ensanche, Barcellona, Spagna, 1999

Helena Mateu Pomar - Loft nell'Ensanche, Barcellona, Spagna, 1999

<b>Derryth Officer</b> - Studio 4, Londra, Gran Bretagna, 1996

Derryth Officer - Studio 4, Londra, Gran Bretagna, 1996

<b>Rodolfo Oggioni</b> - Loft Tramontana, Milano, Italia, 2000

Rodolfo Oggioni - Loft Tramontana, Milano, Italia, 2000

<b>KPMB Architects</b> - Loft sul Waterfront, Toronto, Canada, 2000

KPMB Architects - Loft sul Waterfront, Toronto, Canada, 2000

<b>Alain Salomon</b> - Loft

Alain Salomon - Loft "L" - Parigi, Francia, 1996