Museo de Bellas Artes de L'Avana

A partire dal 1997 sono iniziati una serie di studi circa l'illuminazione del Museo de Bellas Artes di Cuba che si sviluppa in due edifici diversi per caratteristiche architettoniche. Si era posta la necessità di un corretto uso della distribuzione della luce naturale per creare un'illuminazione omogenea e diffusa, evitando l'esposizione diretta delle opere,per non danneggiarle. Il sistema di illuminazione doveva essere anche totalmente flessibile, per adattarsi facilmente anche agli allestimenti temporanei. Il progetto d'illuminazione si è basato sulla creazione di una semivolta a botte, dotata di una curvatura in corrispondenza delle finestre, che vengono coperte alla vista del visitatore. Questa curvatura impedisce che la luce naturale che arriva dalle finestre vada a finire direttamente sulle opere. La luce invece viene deviata verso le pareti, dipinte in bianco.
La curvatura del soffitto è tinteggiata con una vernice bianca diffondente, che contiene dioxido di tantalio, allo scopo di migliorare l'assorbimento do eventuali raggi ultravioletti residui.
I vetri infatti, filtrano solo le radiazioni inferiori a 400 nm. Lungo la "gola luminosa" che si viene a creare, ai piedi delle finestre, seguendo le linee del cornicione interno, sono installati alcuni sistemi fluorescenti Sella con ottica asimmetrica che, durante le ore notturne, illuminano la volta e ricreano la stessa situazione della luce diurna.
Sulla sommità della semivolta, in prossimità della parete, è installato un sensore, che rileva l'illuminamento sulla superficie del soffitto semicurvo. Il sensore trasmette i dati al sistema di controllo, il quale, in base a una scala di valori predeterminata, regola la quantità di luce artificiale necessaria per ottenere i valori desiderati.
Le zone del Museo in cui non era necessario integrare la luce naturale con quella artificiale, invece sono state illuminate utilizzando in maniera manuale, sia di giorno che di notte.
Nella controsoffittatura di fronte alle pareti sono inseriti alcuni incassi che utilizzano sorgenti diverse: lampade fluorescenti T16 a 3000K, lampade alogene a bassissima tensione.


Tratto da "Qualità e uso della luce", supplemento di AREA n. 63, Federico Motta Editore