Nichel - caratteristiche generali

Elemento metallico bianco-argenteo scoperto da A. F. Cronstedt nel 1751, che lo estrasse da un minerale detto kupfernickel (o rame falso), e studiato da T. O. Bergmann nel 1774. Si trova in natura in molti minerali tra cui millerite, niccolite e cloantite, gersdorffite, breithauptite ecc ed è sempre associato ad altri metalli, principalmente a ferro, rame, magnesio, antimonio, sotto forma di solfuro e di silicati di varia composizione. Il nichel è un metallo duttile, malleabile, lucidabile e il più duro dei metalli più comuni; fonde a 1455°C, bolle a 2950°C, ha densità relativa 8,9 e peso atomico 58,71.
L'estrazione del nichel dai suoi minerali è complessa e il processo usato dipende dal tipo di minerale impiegato. Il nichel chimicamente non è molto reattivo, è resistente agli agenti atmosferici e agli alcali caustici. Molte leghe di nichel hanno importanza notevole. La sua preparazione per l'uso è piuttosto complessa e consiste nel trasformare il solfuro in ossido e quindi nella riduzione con carbone di quest'ultimo. Il nichel si ottiene ancora da altre lavorazioni come prodotto secondario. Il nichel grezzo ottenuto deve essere purificato o per elettrolisi o mediante un singolare processo, dovuto al chimico Ludwig Mond; il processo consiste nel fare passare ossido di carbonio sul metallo a modesta temperatura (circa 50 °C). Si forma un composto, Ni (CO)4 , detto nichel-tetracarbonile, gassoso, che portato poi alla temperatura di circa 200 ° C si decompone separando nichel metallico, purissimo, e CO che ritorna in ciclo.
Il nichel puro è utilizzato, tra l'altro, per la preparazione di acciai speciali e inossidabili (permalloy, alnico), leghe (Astelloy A, costantana, argentana, metallo Monel, superleghe nichel-cromo-alluminio-titanio). Per la sua inalterabilità all'aria viene utilizzato per formare rivestimenti galvanici (nichelatura) protettivi e ornamentali per i metalli, in particolare ferro e acciaio, particolarmente sensibili alla corrosione.