Lombardini22 ha sviluppato il progetto con i brand L22 Urban & Building, per la ristrutturazione architettonica generale, ed Eclettico Design, per il progetto di interior degli appartamenti. L’ex Palazzo delle Poste e Telegrafi di Salerno è un immobile prestigioso, in una posizione privilegiata della città, sorto nell’ambito delle trasformazioni urbanistiche che investirono anche la città di Salerno con la nascita del Regno d’Italia.
Tra il 1926 e il 1933 venne realizzato il Lungomare Trieste e, per assorbire il traffico veicolare, il parallelo asse monumentale di corso Giuseppe Garibaldi sul quale affacceranno le maggiori opere pubbliche cittadine: Palazzo di Città, di Giustizia, della Prefettura e appunto delle Poste e Telegrafi. Inaugurato nel 1932, fu costruito su progetto dell’ingegnere Roberto Narducci nello stile cosiddetto neoclassico modernizzato, simmetrico, con un fronte compatto su corso Garibaldi (ingresso principale) e uno più aperto e articolato sul Lungomare (ingresso secondario) dove un corpo isolato è posto tra le ali estreme dell’edificio principale e il piccolo cortile interno.
Realizzato in muratura mista di calcare e travertino fino al primo piano e in tufo giallo per i livelli superiori, per le sue peculiarità architettoniche il Palazzo ospitò anche la sede, nel 1944, del Sottosegretariato alle Poste e Telegrafi del Regno d’Italia, quando Salerno fu sede provvisoria del governo italiano di Badoglio. Oggi l’edificio entra in una nuova fase: acquistato nel 2012 dalla Società Rainone Real Estate, per le sue caratteristiche storiche e strutturali la nuova proprietà vi ha visto la possibilità di trasformarlo in una tipologia residenziale high-end, pur conservando l’Ufficio Postale al piano terreno, e ha affidato il progetto a Lombardini22.

La riqualificazione dell’ex Palazzo delle Poste e Telegrafi di Salerno è dunque un progetto multiplo, nato e sviluppato in un dialogo continuo con il contesto, con la città e il paesaggio, e soprattutto condiviso con il cliente in tutte le fasi: esito di un’attitudine all’ascolto che - particolarmente in questo caso - si deposita nei primi schizzi progettuali, si sviluppa negli esecutivi e si compie fedelmente nella realizzazione, secondo un processo che sempre contraddistingue L22 Urban & Building ed Eclettico Design in una progettazione architettonica e di interni dettagliata e sempre misurata.
L’edificio, a pianta rettangolare, è composto di 5 piani fuori terra (rialzato, primo, secondo, terzo e quarto piano) oltre a un piano interrato per una superficie complessiva di circa 9.300 mq. Nel 1968, il corpo di fabbrica centrale affacciato sul Lungomare Trieste venne sopraelevato per realizzare un collegamento, al primo piano, tra le due ali laterali. Per la sua particolare importanza storico-artistica, l’edificio è vincolato dai Beni Culturali e Paesaggistici, per cui l’intervento di L22 Urban & Building è in gran parte filologico conservativo. La facciata è stata riportata al suo aspetto originario per quanto riguarda la scansione cromatica dei diversi livelli, avendo anche cura di differenziare, al quarto piano, la parte centrale dalle due laterali. La sopraelevazione verso il lungomare, dove si attestano due ingressi carrai che conducono al piccolo cortile interno, è stata eliminata mantenendo di quel corpo la quinta di facciata originale.

Nel cortile è stato ricavato un nuovo volume tecnologico, metallico e, quindi, dichiaratamente in contrasto con l’esistente, da cui si accede ai parcheggi meccanizzati sottostanti, mentre una nuova pavimentazione in sanpietrini accompagna, con sinuosi disegni in campi sovrapposti, i flussi pedonali, carrabili e il verde. La scansione funzionale dei diversi piani ha mantenuto la destinazione commerciale e uffici al piano terra, mentre nei livelli superiori, tutti destinati a residenza, un consistente approfondimento progettuale è stato dedicato alla loro frazionabilità interna, flessibile e calibrata sulle caratteristiche di ogni piano. Sono stati proposti vari scenari: dai soffitti relativamente bassi del primo piano (ammezzato) diviso in più piccole unità abitative (da 60 a 120 mq); al secondo piano dove gli alti soffitti richiedevano appartamenti dal taglio molto più ampio (da 250 a 350 mq); ai tre grandi appartamenti duplex del terzo e quarto piano, con accesso anche alla copertura, dove era concessa una maggiore libertà di intervento e fin da subito si è ipotizzato di realizzare ampie terrazze-giardino con piscina.
Palazzo Poste Salerno è dotato di tre ingressi: il principale (scala A), baricentrico e pedonale, è ubicato su corso Garibaldi e conduce tramite una scalinata al piano rialzato e quindi allo scalone monumentale, tutelato, che collega i quattro piani superiori; i due ingressi laterali (scale B e C) sono accessibili dal Lungomare Trieste e dal cortile interno attraverso i passi carrai.
Il progetto delle aree comuni interpreta il carattere dell’edificio ispirandosi ai materiali e ai decori esistenti. La pavimentazione della scala principale, in parte rifatta, è in seminato con inerti simili agli originali esistenti, la porta vetrata dell’atrio d’ingresso riprende motivi decò in ferro. Nei pianerottoli delle scale, simili motivi ricorrono a pavimento e dialogano nei controsoffitti con gole luminose dalla geometria corrispondente. La decorazione si propaga dalle porte d’ingresso, dove zerbini incassati e lampadari sospesi (Moooi) creano dei punti focali, mentre i corridoi sono scanditi da lampade applique (viabizzuno) su pareti in marmorino opaco dalla tonalità calda.
In generale l’illuminazione ha un carattere “teatrale” che risuona con le finiture e i materiali impiegati: il volume in legno dell’ascensore centrale, l’oro/ottone della cabina (porta e imbotte comprese), i corrimano in ottone spazzolato, il marmo dei gradini e dei pianerottoli. Con lo stesso spirito sono stati disegnati il nuovo desk della portineria e il casellario della posta.

Emblematici del nuovo Palazzo Poste Salerno sono le grandi abitazioni duplex al terzo e quarto piano dell’edificio, dotati di accesso diretto alle terrazze-giardino con piscina in copertura. Tutti progettati da Eclettico Design, due sono gli appartamenti (o “dimore”, si potrebbe dire) definibili come “show dimostrativi” delle declinazioni possibili di un lusso convinto ma dotato di equilibrio e misura. Uno più classico e raffinato, scandito da eleganti modanature che incorniciano gli spazi e dominato dai toni algidi del bianco, del madreperlaceo e dalla luce (la chiamiamo “casa Serico”), uno più caldo e intenso, con texture vibranti alle pareti e superfici in rapporti più liberi tra loro (che chiamiamo “casa Ioi”), entrambi gli appartamenti giocano con una logica di contrasto tra forma e sostanza che segue un principio teatrale: dove la forma definisce il “contenitore”, le quinte scenografiche, accurate ed essenziali, e la sostanza articola i “contenuti”, i personaggi di scena, gli elementi scultorei, gli oggetti di design.
I due livelli che li compongono vedono le funzioni più private al piano inferiore, mentre la zona giorno e le aree di rappresentanza sono distribuite al piano superiore, in più stretta comunicazione con le terrazze soprastanti. Si crea così un movimento ascensionale dall’intimità all’esteriorità, o anche dal chiuso all’aperto, e in questa progressione la scala assume valori particolari: in casa Serico, la verticalità lineare dello spazio sottolineata da pietra chiara, trasparenze vetrate e un grande lampadario sospeso; in casa Ioi, la sinuosità scultorea delle linee e il contrasto tra il bianco dei parapetti e il calore del legno.
Il cuore degli appartamenti, la zona giorno, è invece una sequenza orizzontale di spazi fluidi e interconnessi che, in modi diversi nelle due abitazioni, compongono un’ampia zona living articolata in area formale, familiare, area conversazione con camino, connessa all’area pranzo e studio attraverso quinte, talvolta sottolineando gli ambienti con soffitti ribassati e sempre lasciando libere le finestre in un’infilata di fonti di luce naturale. Qui sono gli accurati accostamenti di colori, oggetti, arredi, finiture, texture e tessuti a dare il carattere caldo, accogliente e anche sensuale agli ambienti: sono la pelle nabuk dei divani, il velluto delle poltrone, la lana, le sete e i rayon dei tappeti e dei cuscini, le carte da parati dalla texture fil pose e così via.
Ambienti anche arricchiti da immagini selezionate ed espansi con traguardi visivi verso i patii interni. A questo livello, nella casa Serico, è poi ricavata una palestra completa di zona relax e, opportunamente delimitata, la zona ospiti. Mentre la casa Ioi, al piano inferiore, offre un forte elemento di contrasto rispetto al suo linguaggio generale con una spa dalle forme organiche, fluide e sinuose, ed è come entrare in un altro mondo.
Come un altro mondo si può raggiungere attraverso i patii, salendo verso le soprastanti terrazze panoramiche con piscina: vere e proprie “way out of this world” (ovvero, WOW), salotti-giardino all’aperto dedicati al benessere del corpo e al piacere visivo a 360 gradi, grazie alla vista davvero spettacolare sul Golfo di Salerno e sulla Costiera amalfitana.

Scheda progetto
Cliente: R.C.M. Costruzioni
Luogo: Salerno
Area: 8.000 mq
Tipologia: residenze e uffici
Fine lavori: 2018
Architecture_project leader: Adolfo Suarez
Interior_project leader: Igor Rebosio
Progetto architettonico e impiantistico, pratiche (sovrintendenza, comune, antincendio), direzione artistica: Servizi L22 Urban & Building
Interior design: Servizi Eclettico Design