Organizzata da Fluidra, si è svolta nei primi giorni di aprile una tavola rotonda virtuale dedicata al settore della piscina pubblica, sportiva, residenziale e alberghiera, nata con l’obiettivo di analizzare opportunità e problematiche relative alla costruzione e manutenzione di piscine in seguito alla diffusione del virus Covid-19 e alla chiusura delle attività. Un panel di rilievo quello che si è rivolto a una platea attenta davanti al monitor del proprio computer, nel rispetto delle normative vigenti in materia di prevenzione da contagio anti-covid. L’aspetto principale emerso nel corso dell’incontro è stata la necessità di creare una rete a tutti i livelli della filiera. La capacità di fare network è infatti, a detta di tutti i relatori, l’unica carta vincente non solo per facilitare i rapporti tra i vari attori, ma anche per creare un’entità in grado di sedere ai maggiori tavoli decisionali. Quello che viene auspicato più volte nel corso dell’assemblea è la capacità di seguire i modelli delle vicine Francia e Germania, le cui associazioni, forti dell’adesione di migliaia di soci a tutti i livelli della filiera, sono da anni presenti al tavolo legislativo e possono così anticipare necessità e modelli per il mercato.
In un periodo ancora determinato dall’indecisione le realtà si stanno muovendo per garantire un rientro il più fluido possibile alle normali attività.
Questa settimana i nostri store in Francia hanno riaperto - afferma Jean Pierre Pelliccia, General Manager Fluidra - e subito si è formata una coda all’ingresso, distanziata per la sicurezza ma índice della voglia delle persone di tornare a 'fare'. Ci stiamo già organizzando al fine di garantire ai nostri clienti la miglior assistenza possibile: orari di apertura più ampi, ordini online, disponibilità di ritirare il materiale senza dover sostare nei nostri store e con la consegna express arriveremo direttamente anche sul cantiere del cliente: queste sono alcune misure primarie che adotteremo anche in Italia”.
Anche per Fabio Carosso, Vice Presidente della Regione Piemonte e Amministratore L’Isola Blu srl, l’utilizzo dei mezzi di vendita online si è reso più indispensabile che mai: “Come azienda abbiamo potenziato la visibilità del nostro sito e adottato un approccio più aggressivo - passatemi il termine - nei confronti dei nostri clienti, tramite azioni propositive. Come politico invece auspico un’immediata sburocratizzazione del Sistema Italia: una sorta di 'bolla' di un anno che consenta un accesso più semplice alle procedure, ferme restando naturalmente le norme vigenti. Si tratta di un’azione che non si deve fermare al solo mondo piscina ma deve anzi coinvolgere le maggiori aziende sul territorio nazionale. Sicuramente saremo in grado di adattarci alle nuove regole di protezione individuale, l’abbiamo già fatto ad esempio al momento dell’introduzione delle scarpe infortunistiche, ma dobbiamo portare avanti un’azione multisettore, capace di coinvolgere anche il mercato del turismo, dell’edilizia e dell’agricoltura”.
Anche il Deputato Paolo Barelli, Presidente LEN e FIN è dell’opinione che sia necessario un intervento político, possibile però solo se sollecitato da une rete di attori connessi tra loro. “Il mondo sportivo italiano vive in maggior parte grazie all’associazionismo, caratterizzato dalla passione che anima i suoi volontari. In Italia non si pratica purtroppo sport nelle scuole o all’università e spesso ci si dimentica che il successo dei nostri atleti è dovuto all’impegno degli stessi ragazzi, dei loro allenatori e alla disponibilità dell’impianto sportivo (spesso privato). Sono successi capaci di dare lustro alla nazione e sono frutto di una filiera che oggi più che mai ha necessità di avere un accesso al credito nel lungo periodo. È questo il caso soprattutto per l’attività di sport acquatico che sta perdendo l’intera stagione a causa del contagio ma che può contare su una rete composta da 1.500 società, 5 milioni di praticanti e oltre un milioni tesserati, un vero esercito che potrà cambiare le proprie sorti”.
E se è vero che Coronavirus non sopravvive in piscina per merito dell’effetto disinfettante del cloro, è altresì vero che le situazioni di contatto al di fuori della vasca dovranno far ripensare l’architettura degli impianti sportivi italiani, strutture per lo più vetuste che necessiteranno ristrutturazioni pensate alla luce delle nuove esigenze sanitarie.
Interviene Ferruccio Alessandria, Presidente Assopiscine e Amministratore Alessandria Consulting srl: “La realtà si è rivelata diversa da quella che ci aspettavamo, più complicata che nelle crisi precedenti, e così 'perfida'” da imporci una radicale rottura di schema anche interpretativo (prima ancora che decisionale e operativo). Ci siamo infatti trovati dentro fenomeni e processi non padroneggiabili e in parte neppure comprensibili. Che cos’abbiamo messo subito in moto come associazione?
1. task force di filiera per emergenza che si è trasformata in macchina da guerra (per la prima volta tutti i produttori-distributori uniti per il sostegno) ed ha già attivato le prime azioni: garantire reperimento merci e informazioni anche nelle fasi più critiche, gestione economico-finanziaria che ha visto gli operatori lavorare con grande senso di responsabilità, ottemperando gli impegni di fine mese, Supporto formativo ad ampio spettro.
2. Il rapporto con Assolegno (Confindustria) ci ha consentito di: aggiornare e informare i nostri associati (via web e social) rispetto a comunicati e Dpcm, interloquire con le Istituzioni utilizzando canali autorevoli, erogare servizi e convenzioni sottoscritte a livello nazionale.
Abbiamo quindi già iniziato un grosso lavoro sulla filiera con l’obiettivo di creare un ente forte di gestori, costruttori e progettisti in grado di dialogare con il legislatore e avere una maggiore facilità di accesso al credito. Abbiamo inoltre già portato il comitato tecnico-scientifico a 10 elementi e il comitato interno a 7 specialisti in grado di lavorare sulla normativa Uni, fornendo allo stesso tempo all’imprenditore un desk di sostegno all’attività”.
Insomma, se l’anno 2020 è complicato, il mondo dell’imprenditoria piscine si deve preparare a un altrettanto poco roseo 2021, ma potrebbe riuscire a limitare i danni grazie a un lavoro di squadra e a una maggiore sburocratizzazione, raggiungibile tramite un maggiore rapporto con le istituzioni politiche.
“Del resto - conclude Pelliccia - a volte le difficoltà possono diventare un’opportunità. Se è vero che il segmento turistico e l’hotellerie soffriranno molto, è anche vero che l’Italiano sta riscoprendo la bellezza della propria casa e la voglia di investire su tutta l’area outdoor (giardino, piscina, arredi ecc.). È quindi possibile che il mercato della piscina residenziale possa avere una crescita proprio in questo anno di crisi.