Il tratto distintivo di questo edificio, concepito dall’architetto milanese Claudio Conter, è l’assenza di ortogonalità: non c’è una parete che rispetti un angolo di 90 gradi. Il tetto si restringe procedendo verso il retro e si allarga venendo in avanti, il che conferisce una maggiore ampiezza alla vetrata. “Volevamo che la struttura s’inserisse nel paesaggio”, sottolinea Claudio Conter, fondatore dello studio di architettura e design Atelier o7, “e abbiamo perseguito questo obiettivo articolando la copertura con inclinazioni varie, proprio come il Monte Pin, che si vede sullo sfondo. In questo modo l’immobile si armonizza tanto con il contesto urbano del centro storico quanto nel paesaggio montano del Trentino“.
Dieci anni dopo aver aperto il suo studio di architettura e design a Milano nel 2005, Claudio Conter ha fatto il grande passo oltreoceano, inaugurando nel 2015 uno studio anche a New York. Le ispirazioni provenienti dagli Stati Uniti confluiscono anche nei progetti realizzati in patria.
Il punto di partenza è stato il nostro studio a Milano - spiega l’architetto Conter - dove abbiamo sostenuto e realizzato grandi progetti architettonici. New York ci apre nuovi mondi e altri mercati. È un luogo straordinario per trovare idee e ispirazioni. A New York si punta molto sull’estetica e i requisiti in fatto di qualità dei progetti architettonici sono molto alti" afferma l’architetto italiano, che del modo di lavorare americano apprezza la professionalità con cui si affrontano i processi e il quality management.

Al progetto di Livo, Conter è legato personalmente poiché la committente è stata sua cugina Arianna Conter, che per il suo salone di bellezza cercava un’idea unica e stravagante. Punto di partenza era un edificio preesistente da ristrutturare e ampliare. Rispetto all’edificio esistente, in un primo momento era stato ipotizzato un intervento dal carattere minimalista, che non fosse troppo appariscente, dato che l’edificio originario era già di per sé imponente. In corso d’opera, le cose sono cambiate e il progetto si è evoluto prevedendo la realizzazione di una struttura più grande, simile a un guscio, sull’edificio già esistente.
L’edificio si sviluppa in armonia con il paesaggio e con le catene montuose adiacenti, come se fosse parte di essi. Le pendenze del tetto sono state articolate in maniera variegata tra loro, prendendo a modello il Monte Pin sullo sfondo. In questo modo l’edificio si inserisce perfettamente sia nel centro storico, sia nel paesaggio montano. Per questo non vi sono pareti con angoli di 90 gradi, per imitare l’irregolarità dei profili montuosi. Il tetto diventa sempre più stretto procedendo verso la parte posteriore e più largo verso la parte anteriore e ciò conferisce maggiore spazio alla vetrata frontale. Per il tetto e la facciata è stato scelto il colore grigio pietra, il colore delle catene montuose, a rafforzare questo concetto.

Le scaglie 44 di Prefa si sono rivelate il rivestimento ideale per il tetto e le facciate, adattandosi alla perfezione alle esigenze architettoniche. A causa della non linearità dell’edificio la posa delle scaglie ha rappresentato una grande sfida, perché il tetto e la facciata dovevano essere un tutt’uno. L’installazione senza saldature delle scaglie Prefa ha permesso di concretizzare al meglio l’idea di uniformità e coerenza che l’arch. Conter aveva pensato per l’involucro, simile a una seconda pelle, come un guscio che avvolge l’edificio e
Per la posa in opera l’architetto ha chiamato il lattoniere Adriano Busetti, titolare dell’azienda di famiglia. "La posa delle scaglie del tetto è stata una vera sfida perché qui non abbiamo a che fare con un tetto convenzionale. Ciò nonostante, con l’aiuto di Prefa, siamo riusciti a realizzare l’idea estetica dell’architetto", spiega Adriano Busetti. "La scaglia 44 di Prefa è l’elemento di grande formato, ideale per attuare il passaggio fra tetto e facciata in modo fluido, con facilità e velocità di posa", spiega e aggiunge "Data l’assenza di ortogonalità nell’edificio si è trattato di un lavoro molto impegnativo, di cui ho disegnato a mano ogni singolo dettaglio del pano di posa".
In montagna anche la resistenza alle intemperie riveste un ruolo di primo piano. I prodotti Prefa presentano un’alta sicurezza ai carichi di vento. Il fatto che ogni singolo elemento del tetto e della facciata sia ancorato agli elementi contigui e fissato con graffette assicura la tenuta anche in caso di tempeste con una forza del vento di 235 km/h.

Caratteristiche tecniche
Scaglia 44
Materiale: alluminio preverniciato, spessore 0,7 mm
Lato a vista: Doppio strato di verniciatura poliammidica poliuretanica di alta qualità in Coil Coating
Dimensione: 437×437 mm (copertura utile)
Peso: 1 m² = ca. 2,6 kg = 5 scaglie 44
Pendenza: a partire da 12°
Posa: su tavolato pieno (spessore min. 24 mm)
Fissaggio: diretto con 4 viti PREFA