Eventi – Una serata ricca di spunti ha fatto da cornice alla consegna delle targhe per il premio "Workplace: qualità e innovazione"

Si è svolta il 4 febbraio, nella sede de Il Sole 24Ore, la cerimonia di premiazione di Us Award, competizione indetta per la prima volta nel 2008 dalla rivista us-ufficiostile con l'obiettivo di identificare le eccellenze nella progettazione dell'ambiente di lavoro in Italia e di promuovere e diffondere la cultura della qualità e dell'innovazione nel workplace.

La consegna delle targhe è stata preceduta da una tavola rotonda che ha fornito le chiavi di lettura per comprendere i trend del settore.
Dopo la presentazione di Renata Sias, direttore della rivista US, che ha sintetizzato le principali tendenze nell'evoluzione dell'ambiente di lavoro emerse dall'award, i relatori hanno espresso il proprio punto di vista, mentre sul grande schermo venivano proiettati i circa 90 progetti iscritti, tra i quali quelli delle più autorevoli firme dell'architettura in Italia.

Mattia Losi, direttore editoriale di Sole 24 Ore Business Media, ha offerto il punto di vista dell'utente finale. Con simpatici aneddoti e suscitando un vivace dibattito, ha focalizzando l'attenzione sui dettagli, talvolta trascurati dai progettisti, che possono però influire sulla “qualità percepita” di chi realmente vive l'ufficio.

Oliviero Tronconi, professore  di Tecnologia dell'Architettura al Politecnico di Milano, ha evidenziato che la qualità architettonica ha pesanti risvolti sul costo di gestione dell'edificio e sul suo valore immobiliare ed è quindi anche un'esigenza del real estate. Ha orientato le sue considerazioni sugli aspetti tecnologici, impiantistici, legati alla sicurezza e al benessere ambientale, ma anche alla sostenibilità e alla gestione del building. Suggerendo di introdurre, per la prossima edizione di US Award, criteri obiettivi di valutazione che permettano di “quantizzare” il concetto di qualità.

Sul livello di qualità percepito si è soffermato Marco Piva, architetto specializzato nel settore contract e alberghiero, che ha affrontato anche l'aspetto comunicativo dei progetti con particolare attenzione ai concetti di accoglienza e di interazione. In uno scenario dove il confine tra ambiente di lavoro, luogo di relax e spazio di aggregazione si fa labile, l'ufficio deve saper sviluppare il senso di appartenenza e coinvolgimento tra i dipendenti e offrire anche luoghi dove crescere e confrontarsi.

Gilberto Dondè, amministratore di Great Place to Work Italia, ha sottolineato come generalmente le aziende attente al miglioramento dell'organizzazione prestino la stessa attenzione anche alla qualità del progetto architettonico. Ha riportato alcune osservazioni emerse dalle interviste ai dipendenti tra le quali spicca l'esigenza di percepire in ufficio lo stesso benessere che si prova a casa: privacy, piante verdi, colori rilassanti, illuminazione discreta e comfort acustico sono tra gli elementi più apprezzati.

Alberto De Zan, presidente di Assufficio, ha espresso le considerazioni dell'Associazione che, consapevole di confrontarsi con un mercato esigente e di interfacciarsi con progettisti evoluti, sta mettendo in atto ricerche e iniziative che vadano oltre la qualità nell'industrial design degli arredi, e che diano nuovi input a tutta la filiera affrontando le problematiche legate ai nuovi stili lavorativi e al concetto di progettazione integrata dell'ambiente di lavoro.

Anche i vincitori del premio hanno arricchito la tavola rotonda con le proprie osservazioni, raccontando in prima persona l'iter e i concetti dei progetti vincitori, emblematici della nuova concezione di qualità nel workplace. Diversi tra loro, questi ambienti hanno come punto di forza la capacità di riflettere e rappresentare l'identità e la filosofia delle aziende committenti.

Antonio Citterio, al quale è stato assegnato il primo premio per il progetto della sede Ermenegildo Zegna a Milano, insieme a Anna Zegna ha ricordato i momenti salienti di questo progetto che sa raccontare la storia dell'importante gruppo industriale e allo stesso tempo offre ambienti rigorosi ed eleganti, luminosi e trasparenti dove può lavorare e creare con gioia.

Dante Bonuccelli, premiato per l'Aula Magna dell'Università Bocconi, ha raccontato il lavoro di squadra portato avanti insieme a Grafton Architects, progettisti dell'edificio. Proprio da questo stretto rapporto nascono il disegno coerente degli interni, privo di contraddizioni con il linguaggio degli esterni e il design degli arredi che si inseriscono discretamente come monoliti senza disturbare la rigorosa composizione.

Riccardo Diotallevi ha evidenziato le caratteristiche della Sede Centrale di Elica a Fabriano che ha meritato il terzo premio: un ufficio che si articola intorno al bar- lounge, punto di aggregazione; una struttura originale, attenta alla sostenibilità e al confort abitativo a partire dalla qualità dell'aria che è il core business dell'azienda.

La serata si è conclusa con le anticipazioni sulla prossima edizione di US Award, che diventerà internazionale, e con una massima: un progetto di qualità ha bisogno di un architetto con delle buone idee, ma anche di un committente “colto”.

I progetti premiati

I vincitori
Difficile il compito della giuria, composta da Marco Casamonti, Mattia Losi, Francesco Marcolin, Marco Piva, Oliviero Tronconi, Giuseppe Turchini, che tra i progetti presentati ha decretato i seguenti vincitori:

1° Classificato
Ermenegildo Zegna: Sede Corporate, Milano - Progetto di Antonio Citterio and Partners (2007)

Per l'approccio rigoroso che perviene ad una valorizzazione architettonica e spaziale dell'edificio "Ex Riva Calzoni" e per la sua reinterpretazione degli spazi di lavoro decisamente originale. Gli spazi, infatti, risultano completamente dilatati e illuminati naturalmente, i percorsi hanno altezze che rimandano direttamente alle dimensioni industriali, i passaggi in quota rompono la simmetria. In sostanza un linguaggio spaziale completamente libero che non penalizza l'organizzazione funzionale degli spazi di lavoro in pianta.

2° Classificato
Provincia di Milano: Ufficio Informazioni, Milano - Progetto di Simone Micheli, Architectural Hero (2008)

Per la capacità di definire e proporre un nuovo concetto di spazio per uffici, imponendosi per la sua forza creativa, che fonde il confine tra design e architettura, e offrendo un'alternativa all'idea stereotipata di un ambiente monotono e quasi impercettibile. La particolarità delle colonne, il trattamento delle superfici, il gioco delle luci e gli oggetti di design concorrono, grazie ad un'armonia corale, a strutturare una spazialità diversa e innovativa per uno spazio dedito ad ufficio informazioni.

3° posto, pari merito:
Università “L. Bocconi”: Aula Magna, Milano - Progetto di Grafton Architects; layout interiors di Dante Bonuccelli, Avenue Architects (2008)

Per la sua estrema coerenza con i dettami della committenza. Il disegno degli interni risulta privo di contraddizioni con il linguaggio degli esterni; "un'architettura nell'architettura" senza interruzioni linguistiche con una coerenza di utilizzo dei materiali, legati ad un concetto di monumentalità (ceppo lombardo, marmo di Lasa, pietra serena, ecc.) e degli arredi che si inseriscono discretamente come monoliti senza disturbare la rigorosa composizione.

3° posto, pari merito:
Elica: Sede Centrale, Fabriano (An) - Progetto di Riccardo Diotallevi, Elica (2007)

Per aver riqualificato in modo elegante e fresco la struttura originale, inserendo interessanti soluzioni atte a migliorare il comfort abitativo e l'impatto sull'ambiente esterno (pannelli fonoassorbenti a soffitto, specchi per la diffusione della luce, climatizzazione a doppio impianto per contenere i consumi energetici, ecc.) e per aver creato un percorso distributivo capace di aggregare le persone e di equilibrare disposizione open space e privacy delle postazioni di lavoro.

Segnalazioni fuori concorso
La giuria ha inoltre selezionato come “fuori concorso” otto importanti progetti di architettura in fase di progetto o di costruzione che ancora non permettono di apprezzare la qualità degli interni e che potranno essere candidati per la prossima edizione del premio: San Paolo (Renzo Piano), White and Green (Matteo Thun), Arpa (Mario Cucinella), Comune Bologna (Mario Cucinella), Palazzo Famagosta (Paolo Caputo), Hines Italia (PiùArch), De Cecco (Massimiliano e Doriana Fuksas),Venezia Lightower (Fortebis).
Pur essendo stati esclusi dalla rosa dei possibili vincitori (il bando del concorso prevedeva esclusivamente interior design) questi progetti sono emblematici dal punto di vista dell'innovazione e rappresentativi dei concetti fondamentali di un'architettura che guarda al futuro con il minore impatto possibile sull'ambiente esterno, ma attenta anche alla qualità degli interni.