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È stato presentato, nella Sala Caduti di Nassirya del Senato, il progetto del nuovo Parco della Giustizia di Bari. L’intervento si inserisce in un più ampio quadro di collaborazione tra il Ministero della Giustizia e l’Agenzia del Demanio per la costruzione di un modello dei Parchi della Giustizia, capace di ottimizzare gli spazi in uso agli uffici giudiziari e di rispondere alle necessità del territorio con azioni di recupero urbano a beneficio della cittadinanza. 

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Il progetto del parco della giustizia di Bari - ha dichiarato il Vice Ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto - è la prova di quanto un'accurata e convinta sinergia istituzionale possa portare a risultati importanti. Ci troviamo di fronte a un progetto di eccellenza, che unisce innovazione tecnologica, materiali di avanguardia, scelte organizzative sensibili al 'pubblico': magistrati, avvocati, utenza. Il ministero della Giustizia, così come il Demanio, ha dimostrato vicinanza ai cittadini di Bari".
La visione che ci guida - ha sottolineato il Direttore dal Verme - è quella di uno Stato generoso, capace di coniugare la logica della riduzione della spesa pubblica e  razionalizzazione della logistica per la Pubblica Amministrazione con l’obiettivo di portare bellezza, rigenerazione e cura dei territori. L’intervento del Parco della Giustizia permette di restituire a Bari un'importante area verde molto attesa dal Territorio e una logistica della Giustizia integrata con la città. Sarà l’avvio di un processo virtuoso che interesserà gradualmente i diversi quartieri con interventi di rigenerazione diffusa. Come a Bari in tutta Italia l’Agenzia è impegnata alla riqualificazione del patrimonio pubblico per fornire il proprio contributo agli obiettivi dell’Agenda 2030, allo sviluppo sostenibile economico e sociale delle nostre città”. 

Il nuovo Parco della Giustizia - ha dichiarato il Sindaco di Bari Antonio Decaro - è un diritto per la mia città e, per me, un dovere istituzionale che da sindaco ho cercato di onorare. Sin da quando in sede di Commissione di Manutenzione, il 16 dicembre del 2014 in Prefettura, proposi la soluzione di una sede unica per tutta le funzioni giudiziarie indicando per la prima volte le caserme dismesse Milano e Capozzi, oggi al centro di questo importante progetto di riqualificazione. Qui da subito abbiamo immaginato un grande parco verde che restituisse ossigeno ed energie a questa città: 26 costruzioni tra fabbricati e caserme demoliti a fronte di soli 4 edifici ricostruiti in cui saranno accorpati tutti gli uffici giudiziari, 10 ettari di verde pubblico ribaltando completamente la situazione attuale che vede la totalità di quello spazio chiuso alla città. I dettagli del progetto sono stati presentati e il Comune, anche nei prossimi giorni, sarà al lavoro per perfezionare gli ultimi dettagli delle procedure di nostra competenza. Ancora una volta mettiamo a disposizione tutti gli strumenti che abbiamo per dare a Bari la più grande opera pubblica dei prossimi anni. Un’opera sostenibile, aperta, di visione ma anche di sostanza. Che restituisce dignità agli operatori della giustizia e fiducia ai cittadini”. 

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Il Parco della Giustizia nascerà nell’area delle ex Caserme Milano e Capozzi, nel quartiere Carrassi, con l’obiettivo di far rivivere una porzione della città a oggi sottoutilizzata, ma dalle grandi potenzialità di sviluppo. Al centro del progetto c’è la realizzazione di un “grande parco verde”, in linea con la politica di forestazione urbana, che punta a diventare il centro nevralgico e sociale del quartiere, in continuo dialogo con il centro della città e il mare. Grazie a questo intervento, la nuova superficie da destinare al verde, sarà più che triplicata, fino ad arrivare a oltre 10 ettari, con al suo interno un lago artificiale che coprirà una superficie di quasi un ettaro. Sono previsti anche parcheggi e percorsi dedicati alla mobilità dolce che attraverseranno e disegneranno il parco. 

Su una superficie complessiva di quasi 15 ettari, impegnata dalle 26 caserme in disuso, gli edifici destinati ad attività giudiziarie si svilupperanno invece solo su una superficie di poco più di 3 ettari e mezzo, ovvero solo il 30% dell’intera area, lasciando al parco il restante 70% della superficie. Il complesso sarà formato da 4 edifici a corte a pianta quadrata e disposti tra loro con dei minimi sfasamenti, quasi a richiamare l’immagine di un Quadrifoglio scomposto, tra le cui foglie si aprono spazi di percorrenza e di sosta.
Gli spazi, dove si stima lavoreranno circa 1.800 professionisti, tra giudici, procuratori, magistrati, avvocati e altre figure professionali, saranno articolati in una serie di corti giudiziarie e luoghi di formazione, accompagnati da ambienti amministrativi e di supporto, incardinati da ampi spazi di relazione. Il Polo permetterà infatti di unificare tutti gli uffici giudiziari di Bari: il Tribunale Penale, il Tribunale Civile, la Corte d’Appello, il Tribunale dei Minorenni, il Tribunale di Sorveglianza e il Giudice di Pace.
Gli investimenti messi in campo garantiranno la minimizzazione delle emissioni di CO2, la riduzione o il raggiungimento della neutralità carbonica attraverso l’integrazione di soluzioni a elevate prestazioni energetiche, interventi di rinaturalizzazione, l’utilizzo di tecnologie per la riduzione dei consumi idrici e di materiali a contenuto riciclato, in linea con i principi ESG (Environmental, Social e Governance) adottati dall’Agenzia del Demanio. 

Si tratta di un progetto complesso e articolato che vede tutti gli attori coinvolti nelle diverse fasi di sviluppo, a partire dal bando di concorso internazionale per la progettazione, pubblicato dall’Agenzia e affidato al raggruppamento Atelier(s) Alfonso Femia, Proger, Magnanimo Ingegneri Associati e Land Italia.
L’operazione vede impegnati Ministero della Giustizia, Agenzia del Demanio e Comune di Bari nello sviluppo e nella trasformazione del territorio attraverso un articolato piano di interventi strategici che riguardano, tra gli altri, la mobilità dolce, la riqualificazione di quartieri decentrati e degradati e la lotta al cambiamento climatico.