In cantiere – Il complesso residenziale di Monterotondo è il frutto di un’attenta progettazione basata su tecniche di contenimento dei consumi attraverso l’impiego di strategie bioclimatiche, che favoriscano un comportamento spontaneo

Lo sviluppo di una coscienza etico-ambientale sta progressivamente spingendo i professionisti coinvolti nel settore delle costruzioni a una crescente attenzione verso il tema del risparmio energetico. Il complesso residenziale di Monterotondo è il frutto di un’attenta progettazione basata su tecniche di contenimento dei consumi (per ciò che concerne sia il riscaldamento che il raffrescamento), attraverso l’impiego di strategie bioclimatiche, che favoriscano un comportamento spontaneo. Torri di ventilazione, logge solari, elementi di accumulo termico, buried earths pipes, involucri efficienti e serramenti a elevate prestazioni sono gli elementi che garantiscono, per via passiva, la regolazione delle condizioni di comfort interne.

L’edificio sorge ai piedi di un pendio e si sviluppa con forma parallelepipeda allungata (rapporto tra i lati pari a circa 4) sfruttando il declivio del terreno. Il fabbricato è costituito da un livello seminterrato, ospitante parcheggi e cantine, e tre livelli fuori terra, divisi in 18 appartamenti, per un totale di circa 2392 m2 di superficie costruita. I collegamenti verticali sono garantiti da un unico blocco scale-ascensore collocato in posizione baricentrica sul fronte nord; gli appartamenti sono serviti da un sistema lineare a ballatoio vetrato che distribuisce i flussi orizzontali. Lo studio funzionale e distributivo interno garantisce la possibilità di affaccio a tutti i locali “vissuti”, riservando al fronte nord tutti gli spazi di servizio.
La qualità progettuale, a carattere scientifico, consente di ridurre al minimo i costi di manutenzione e gestione dell’immobile ed è affiancata da un abile controllo delle tecnologie costruttive e del loro relativo costo. L’edificio, a cantiere pressoché ultimato, è stato realizzato con un costo di costruzione (800 €/m2) che magnifica il valore tecnico-economico dell’opera, concepita in regime di edilizia residenziale pubblica.

FASI DI CANTIERE
1. opere preliminari, palificazioni e scavi
L’area di realizzazione è collocata sul versante di un rilievo in zona collinare, esposto a ovest. Il cantiere è sorto su un terreno incolto di circa 1.850 m2, disposto ai piedi di un pendio (35%), sul quale non si è resa necessaria alcuna demolizione. Completate le opere preliminari di allestimento del cantiere (recinzioni, accessi, baraccamenti, primi scavi di sbancamento ecc.), sono state effettuate le opere di consolidamento del terreno con una struttura a pali trivellati collocata sui lati nord e ovest.

2. strutture di fondazione
Realizzate le opere di palificazione e atteso il periodo di maturazione per il raggiungimento delle caratteristiche tecniche del cls, è stato eseguito lo scavo di sbancamento generale. La realizzazione delle opere di fondazione è stata preceduta dal posizionamento delle condotte per l’aerazione naturale degli ambienti (strategia bioclimatica per il raffrescamento o riscaldamento naturale dei locali interni). Il piano di posa delle fondazioni continue, costituite da travi rovesce, è stato completato attraverso la realizzazione di uno strato di magrone.

3. strutture orizzontali e solai
La struttura orizzontale dell’edificio è stata costruita con travi di cemento armato con luci irregolari. In tutti gli impalcati fuori terra sono state impiegate generalmente travi gettate in spessore di solaio; maggiore rigidezza è stata conferita al primo impalcato (copertura del piano garage), dove sono state realizzate tutte travi alte. I solai sono costruiti con tecniche differenziate per destinazione d’uso. L’edificio si sviluppa a partire da un vespaio aerato.

4. strutture verticali
Le strutture verticali sono costituite, a tutti i livelli, da elementi puntuali di c.a. (pilastri 30x70 cm e 30x60 cm). Il nucleo di controvento sul lato nord, costituito dal corpo scale e ascensore, presenta una struttura scatolare di c.a a pareti connesse da diaframmi orizzontali e obliqui. La struttura dell’edificio è stata progettata con un interpiano di 3,08 m escluso il primo solaio (copertura dei garage), che si trova a quota 4,03 rispetto all’estradosso delle fondazioni.

5. sistemi per la ventilazione naturale
Il concept energetico dell’intera realizzazione include una vasta gamma di soluzioni tecniche per la regolazione delle condizioni di comfort attraverso sistemi di controllo della ventilazione naturale. Gli “elementi bioclimatici” in grado di assolvere tali funzioni sono essenzialmente due: un atrio-serra sul fronte ovest, in grado di incrementare i guadagni solari durante la stagione invernale e coadiuvare la ventilazione d’estate (quando aperto), e le torri di ventilazione, che sfruttano gli scambi termici con il terreno.

6. chiusure trasparenti
I serramenti esterni sono concepiti con telaio a taglio termico di alluminio preverniciato e completati da vetrocamera basso-emissivi (conducibilità termica media pari a 2,0 W/m2K per il telaio e 1,44 W/m2K per il vetro). Il progetto prevede elementi trasparenti con particolari funzioni energetiche. Sono state progettate “logge solari”, una per ogni alloggio, in grado di massimizzare gli apporti solari durante l’inverno e aprirsi (facilitando la ventilazione naturale) durante i mesi caldi. L’involucro vetrato dell’atrio a tutta altezza (apribile d’estate e chiuso d’inverno) è composto di lamelle vetrate a sviluppo orizzontale, rotanti e orientabili a seconda della configurazione stagionale.

7. involucro opaco-isolamento
Il comportamento spontaneo dell’edificio, cioè un comportamento affidato a tecniche passive per il raggiungimento delle condizioni di comfort termico interno, non può prescindere dalla costruzione di elementi di chiusura ben isolati e performanti dal punto di termoigrometrico. L’involucro realizzato è uniforme e costituito da una stratificazione di mattoni forati, isolamento termico in materiale riciclabile e rivestimento esterno a intonaco. Sul lato nord, le prestazioni del pacchetto sono incrementate da uno “spazio cuscinetto” (tra interno ed esterno) costituito dalla dorsale dei servizi.

8. copertura
L’edificio è provvisto di una copertura piana tradizionale con finitura per pavimentazione per esterni (dim. 40x40 cm) eccezion fatta per la porzione dell’atrio (copertura metallica). Uno strato di pannelli rigidi di materiale isolante in polistirene espanso (sp. 120 mm) con conducibilità termica 0,034 W/m2K, sormonta completamente il piano strutturale rustico e garantisce una continuità di prestazioni collegandosi alla testata dei pannelli isolanti di facciata. Sullo strato isolante viene costruito un cordolo in c.a. come battuta strutturale inferiore del parapetto in muratura e cemento. La pendenza della copertura per il deflusso delle acque è realizzata con un massetto di malta cementizia (sp. medio 40 mm) coperto da due strati di guaina impermeabilizzante bituminosa.

9. impianti
Tutte le soluzioni impiantistiche (idrauliche ed elettriche principali) sono organizzate e distribuite attraverso dei cavedi tecnici localizzati nel blocco servizi del fronte nord. Le colonne di distribuzione dei sottoservizi sono alloggiate in un'asola continua con muratura a cassetta. L’impianto meccanico (a integrazione del comportamento il più possibile passivo dell’edificio) è basato sulla combinazione di una caldaia ecologica “intelligente” centralizzata, con un sistema di distribuzione basato su zoccolini radianti. È previsto un impianto di gestione automatizzata di alcuni elementi-chiave del funzionamento dell’edificio, come le lamelle dell’atrio, gli accessi alle torri di ventilazione e la regolazione delle protezioni solari.

10. partizioni e finiture
Le partizioni interne sono tutte costruite con foratelle a 10 fori (dim. 8x25x25 cm) e malta idraulica. La finitura delle partizioni è stata realizzata con intonaco pronto premiscelato con leganti speciali a base di gesso. A copertura delle strutture prefabbricate, sono stati installati controsoffitti di lastre di cartongesso abbinate a un pannello di polistirene espanso estruso a celle chiuse con pelle impermeabile (densità 33-35 kg/m3, resistenza al fuoco classe 1), fissate mediante viti autoperforanti a una struttura di profilati di acciaio zincato (sp. 6/10 mm e interasse di 600 mm).

PALIFICAZIONI E SCAVI
Descrizione
Il piano parcheggi è collocato alla medesima quota della strada esistente sul lato sud (a valle) e risulta interrato solo sul lato nord. Le condizioni operative base per la
realizzazione della struttura del fabbricato prevedono uno sbancamento a mezza costa. Le ipotesi considerate in prima istanza, cioè la realizzazione di un muro di contenimento sul fronte nord, hanno dovuto subire delle modifiche a seguito dell’introduzione di una variante urbanistica del piano di zona, implicante lo scorrimento dell’edificio verso monte e quindi la realizzazione di una paratia.

Soluzioni adottate
Data la presenza, a monte, di una strada di viabilità locale, non è stato possibile procedere a uno sbancamento diretto per la successiva costruzione del muro di sostegno del terrapieno. Si è resa necessaria la preventiva realizzazione di una paratia di pali trivellati di calcestruzzo armato gettato in opera con asportazione del terreno; tale operazione ha garantito l’esecuzione in sicurezza dello sbancamento a valle, senza rischi di cedimenti della sede stradale sovrastante (che percorre tutto il confine nord).
La paratia è costituita da 81 pali trivellati di cemento armato (Ø 80 cm) infissi nel terreno per la profondità di 10 m e con altezza fuori terra di 5,43 m, comprensivi del
cordolo di collegamento superiore (dim. 90x60 cm).

Fasi
• Scavo di sbancamento per preparazione del piano di getto della testa dei pali trivellati
• Tracciamento con strumento ottico del posizionamento/allineamento dei pali
• Trivellazione del terreno fino alla profondità di 14,83 m
• Inserimento delle gabbie di armatura dei pali (ferri Ø 24 mm e staffe Ø 8 mm) nei fori trivellati
• Getto di CLS e vibrazione (ogni 10 pali armati, fino a completamento)
• Armatura del cordolo di collegamento della testa dei pali (dim. 90x60 cm, ferri orizzontali Ø 16 mm, staffe Ø 8 mm)
• Predisposizione casseratura del cordolo
• Getto di CLS e vibrazione del cordolo
• Disarmo del cordolo

FONDAZIONI
Descrizione
Ultimate le opere di palificazione, è stato eseguito lo scavo di sbancamento generale. La realizzazione delle fondazioni è stata preceduta dal posizionamento delle
condotte per l’aerazione naturale degli alloggi (strategia bioclimatica per il raffrescamento o riscaldamento naturale dei locali interni). Il piano di posa delle fondazioni
continue, costituite da travi rovesce, è stato raggiunto attraverso la realizzazione di uno strato di magrone.

Soluzioni adottate
Terminata la maturazione del getto delle palificazioni (28 giorni) e completato lo scavo di sbancamento a mezza costa fino al piano di fondazione, sono state eseguite
le lavorazioni per l’installazione delle condotte interrate (raffrescamento passivo). L’aria, prelevata all’esterno dell’edificio (a una quota di circa 4 m) viene convogliata nelle condotte; lo scambio termico con il terreno consente, durante l’estate, di raffrescare l’aria per la successiva immissione negli ambienti, a seguito del passaggio in camere di premiscelazione. L’aria viene distribuita negli alloggi attraverso le torri di ventilazione. Le condotte di PVC rigido (Ø 315 mm, classe di rigidità 4kN) sono collocate a circa 70 cm sotto il piano di posa delle fondazioni e lasciate libere, con attese per successive lavorazioni. I tubi vengono ricoperti con sabbia o terra fine vagliata e il successivo magrone. Effettuati i tracciamenti, viene realizzato il reticolato delle fondazioni dirette, continue, a travi rovesce molto rigide (dim. 120x120 cm). L’edificio insiste su un’area classificata in zona sismica di seconda categoria (rischio medio).

Fasi
• Maturazione delle caratteristiche di resistenza della paratia di CLS armato
• Scavo di sbancamento fino al piano di posa delle fondazioni
• Tracciamento, scavo e posizionamento condotte; rinterro
• Tracciamento/allineamento delle fondazioni con strumenti ottici
• Realizzazione dello strato di magrone
• Realizzazione e posa delle gabbie di armatura della trave rovescia

• Casseratura delle ali della trave, getto e vibrazione
• Disarmo delle ali e casseratura dell’anima della trave; getto e vibrazione

STRUTTURE ORIZZONTALI E SOLAI
Descrizione
Le strategie di risparmio energetico e il rispetto del regolamento d’igiene hanno spinto a realizzare un solaio controterra con casseri a perdere di elementi plastici e getto integrativo. I solai sono stati realizzati con differenti tecniche costruttive: il solaio del primo impalcato è costituito da lastre predalles alleggerite con blocchi di polistirolo per uno spessore totale di 30 cm, (6-18-6 cm). I solai degli impalcati superiori sono latero-cementizi (sp. 28 cm), realizzati con travetti precompressi completati in opera e blocchi laterizi di alleggerimento.

Soluzioni adottate
Il vespaio aerato rappresenta una soluzione sempre più utilizzata per aumentare le proprietà di resistenza termica e di controllo termo-igrometrico del solaio controterra. Il riempimento del reticolo di fondazione è stato realizzato con materiale arido in pezzate di tufo. Sullo strato di magrone sono stati posati casseri modulari a perdere di polipropilene riciclato (dim. 50x50 h 25 cm) con caratteristica di sovraccarico per garage (1500 kg/m2). Gli elementi plastici sono stati consolidati da un getto di riempimento di calcestruzzo Rck=250 kg/m3. La cappa risultante (sp. 5 cm) è stata rinforzata con rete elettrosaldata (Ø 6 - 20x20 mm). La pavimentazione del piano garage è stata costruita con un battuto di cemento (sp. 20 mm), suddiviso in riquadri, lisciato superiormente con malta di cemento dello spessore di 5 mm e rifinito a bocciarda. Sulle murature perimetrali sono stati eseguiti dei fori di aerazione (in ragione di circa uno ogni 3,50-4,00 m) collegati a tubi di PVC (Ø 120 mm) e completati di griglie esterne di acciaio inox dotate di reti anti-insetti.

Fasi (vespaio aerato)
• Riempimento del reticolo di fondazione e realizzazione dello strato di magrone
• Posa e allineamento di casseri modulari “a perdere”
• Posa rete elettrosaldata
• Formazione di fori di aerazione del vespaio
• Getto di riempimento degli elementi di calcestruzzo (Rck=250 kg/m3)
• Formazione a getto della pavimentazione del piano garage
• Realizzazione del battuto di cemento, lisciatura e finitura

SISTEMI PER LA VENTILAZIONE NATURALE
Descrizione
Le 4 torri di ventilazione sono disposte in maniera omogenea, nello sviluppo planimetrico, per poter servire ognuno degli appartamenti. Esse sono costituite da asole passanti all’interno dei diversi impalcati e da tamponamenti interni realizzati con pannelli di laterite, finiti con intonaco pronto premiscelato con leganti speciali.

Soluzioni adottate
La realizzazione di elementi innovativi dal punto di vista tecnologico ha influenzato il percorso costruttivo tradizionale. A partire dall’interramento delle condotte per giungere alla concezione strutturale (che deve tenere conto di forometrie di ingenti dimensioni negli impalcati), il processo costruttivo ha dovuto seguire con attenzione il progetto (anche per garantire l’efficienza ambientale richiesta). In fase di getto del solaio controterra, sono stati posizionati, al piede della torre di ventilazione, i pozzetti di calcestruzzo (dim. 100x100 cm) per l’alloggiamento del motore aspirante collegato alle attese dei condotti interrati realizzati precedentemente. La muratura in elevazione, per la realizzazione delle camere di mandata e ripresa, è costituita da blocchi monolitici di conglomerato cellulare autoclavato (densità 500 kg/m3, sp. 7,5 cm, fonoassorbenza 35 dB e resistenza al fuoco REI 120). In ciascun appartamento sono state installate bocchette di mandata e ripresa con serrande di regolazione. In copertura sono stati installati (in corrispondenza della camera di ripresa) un estrattore d’aria a torrino, con struttura di lamiera d’acciaio e cupola di vetroresina, e un ventilatore di tipo centrifugo (1500 m3/h).

Fasi (torre di ventilazione)
• In fase di getto del solaio: posizionamento del pozzetto di calcestruzzo
• Alloggiamento del motore di aspirazione e collegamento alle condotte interrate
• Muratura in elevazione per camere di mandata e ripresa delle torri di ventilazione
• Inserimento di bocchette di mandata e ripresa con serrande di regolazione negli alloggi
• Installazione dell’estrattore d’aria in copertura

INVOLUCRO OPACO
Descrizione
La soluzione generica di involucro è integrata, nelle logge solari, da una serie di “piastre di accumulo termico” posizionate nello spazio più ristretto della loggia stessa. Il sistema (noto come muro di Trombe) si compone di un vetro sulla parte esterna, una cavità d’aria e una parete massiva, di blocchi pieni di calcestruzzo (sp. 10 cm), intonacata e finita con pitture di colore scuro assorbente.

Soluzioni adottate
L’involucro esterno è stato realizzato seguendo una combinazione di semplicità ed efficacia. Le chiusure verticali (U=0,13÷0,15 W/m2K) sono state costruite con blocchi di laterizio alveolato (sp. 30 cm) con giacitura dei fori orizzontale e percentuale di foratura pari a 60÷70%. Sullo strato rustico di forati è stato disposto un doppio strato di pannelli rigidi isolanti di polistirene espanso (sp. totale di 6+6 cm). I pannelli isolanti, applicati dal basso verso l’alto, sono stati posati con giunti verticali sfalsati, per prevenire ponti termici e migliorare la tenuta aria-acqua dell’intero involucro, i pannelli sono stati fissati con malta adesiva specifica e con tassellature a chiodi di moplen a testa tonda larga. L’intonaco di finitura è stato realizzato in due riprese (intonaco – posizionamento rete – intonaco); il primo è stato armato con uno speciale tessuto di fibra di vetro disposto in verticale, con un sormonto di 10 cm in corrispondenza delle giunzioni; il secondo è un intonaco decorativo di graniglia di pietra naturale impastata con malta di cemento e sabbia e aggiunta di ossidi coloranti.

Fasi (chiusura verticale)
• Costruzione muratura di tamponamento
• Posa in opera di pannelli rigidi di materiale isolante con malta adesiva e tasselli
• Rasatura a intonaco dei pannelli di polistirene
• Stesura di rete di armatura sottile e secondo strato di intonaco
• Realizzazione di finitura decorativa di graniglia di pietra naturale

CANTIERE IN SICUREZZA
Organizzazione logistica esemplare

Testo di Lorenzo Cortesini

Affrontare il problema della sicurezza nei cantieri edili significa misurarsi con la risoluzione delle problematiche tecniche specifiche della costruzione, ma anche di tutte le interferenze a rischio che possono nascere tra le attività connesse al cantiere e presenti sul territorio, circostanze valutabili nella redazione del PSC durante la fase di progettazione. Come spesso accade in tutte le operazioni complesse che coinvolgono contemporaneamente svariati operatori, durante l’esecuzione dei lavori possono presentarsi circostanze non prevedibili nella fase della progettazione. È bene allora ribadire che la sicurezza, una volta stabilite le linee guida in fase di progettazione, si concretizza attraverso una schietta collaborazione tra il CSE e il Direttore di cantiere e, successivamente, attraverso un monitoraggio continuo delle situazioni non prevedibili in fase di progettazione

Si ritiene che affrontare i temi della sicurezza, nel caso specifico, sia più emblematico raccontarlo attraverso le tematiche legate alla stessa ed evolutesi in fase di esecuzione, piuttosto che quelle specifiche della costruzione, presentando queste ultime come caratteristiche di routine, ma proprio per tale motivo, da non sottovalutare.
Descriviamo sommariamente il contesto in cui è inserito il cantiere e le caratteristiche tipologicocostruttive dell’edificio, per poter meglio contestualizzare l’intero processo costruttivo.

Il lotto edificato fa parte di un Piano di Zona, completo di urbanizzazione primaria, situato ai margini del costruito del Comune di Monterotondo, in provincia di Roma, interamente costruito, tranne due lotti. Ha una superficie di 1850 m², il volume progettato è di 6064 m³ fuori terra; la superficie utile residenziale è di 1243,35 m², la superficie netta non residenziale è di 503,99 m², la superficie parcheggi coperti è di 644,46 m², la superficie esterna destinata a verde e spazi connettivi è di 1150 m².
L’edificio è composto da tre piani fuori terra destinati alle abitazioni, per complessivi 18 appartamenti; il piano seminterrato, di luce netta di 2,40 m sottotrave, è destinato a parcheggio; il lato lungo contro terra, su cui sono state posizionate tutte le cantine, forma un’intercapedine con la parete di contenimento di c.a.; la copertura è piana; il corpo scala è unico e collega tutti i piani; gli appartamenti a ogni piano sono serviti da un sistema lineare a ballatoio vetrato.
Il fabbricato sorge in zona sismica di 2a categoria, la struttura in elevazione dell’edificio è formata da telai a nodi rigidi di cls armato con getto in opera.
Le fondazioni sono del tipo superficiale continuo a travi rovesce, i cui elementi saranno collegati tra loro in modo da evitare eventuali imprevisti o cedimenti differenziati del manufatto in progetto.
Il solaio del primo impalcato sarà realizzato in predalles alleggerite con blocchi di polistirolo, dello spessore totale di 30 cm; i solai del secondo, terzo e quarto impalcato saranno di latero-cemento di spessore 28 cm, realizzati con travetti precompressi e blocchi di laterizio di alleggerimento, completati in opera.
Il piano di chiusura orizzontale inferiore del piano seminterrato sarà adeguatamente isolato da possibili umidità di risalita dal terreno, per mezzo di un vespaio aerato di circa 50 cm realizzato col sistema dei casseri a perdere; il primo impalcato, tra il piano parcheggi e il primo piano delle abitazioni, è adeguatamente coibentato, in quanto confinante con ambienti riscaldati.
La scala è a tre rampe disposte a C, con pozzo centrale contenente il vano ascensore; l’ascensore è del tipo a trazione diretta che non prevede il locale macchine; il vano ascensore e il corpo scala presentano una struttura scatolare a pareti connesse da diaframmi orizzontali e inclinati, realizzati in cls armato gettato in opera.
Il lotto è caratterizzato da un notevole dislivello nella direzione est-ovest (lato corto) di circa 5 m; al fine di determinare la successione stratigrafica delle litologie presenti nel sito, è stata eseguita un’indagine geognostica attraverso due sondaggi a carotaggio continuo e successive analisi speditive sui materiali delle “carote”, dai quali si riscontra, tra altro, la presenza di terreno di riporto, piuttosto cedevole in superficie per una profondità di circa 5 m.
Pertanto, è stato necessario spingersi a realizzare il piano di posa delle fondazioni all’interno dello strato di materiale limo-argilloso di colore marrone giallastro, avendo quindi cura di superare, nelle operazioni di sbancamento, di oltre 2 m il materiale di riporto sovrastante.
Una parete “contro terra” di c.a. alta 5 m dal piano di posa della fondazione e posta a est per tutta la lunghezza dell’edificio (circa 60 m), è stata progettata per contenere la naturale spinta del terreno.
Nella fase della progettazione, due sono stati gli aspetti più significativi legati ai temi della sicurezza.
Il primo è stato quello connesso alla realizzazione della parete “contro terra”. Il fabbricato è stato progettato, anche per ragioni di risparmio energetico, con una forma compatta e allungata nella direzione nord-sud e con i lati lunghi paralleli alle due strade confinanti.
In fase di scelta progettuale, si è optato per una parete di c.a. così detta “contro terra”, che permetteva il contenimento del terreno a monte - e anche della strada comunale distante circa 8 m dal fabbricato - e consentiva di fare una economia di oltre il 40% rispetto all’alternativa di una palificata di c.a., giustificando maggiori oneri per la sicurezza.
Operativamente, il PSC ha previsto che la parete “contro terra” venisse realizzata per tratti, ciascuno di circa 20 m, previa sagomatura del terreno a monte, a gradoni o con una inclinata di sicurezza a 45°, così detta di “natural declivio”, tale per cui risultasse stabile nel breve periodo (tempi di esecuzione dei lavori) e non vi fosse pericolo di crollo; detta inclinazione di sicurezza è determinata dalle caratteristiche geotecniche del terreno, come l’angolo di attrito interno e la coesione; le condizioni al contorno dello scavo, come la presenza di sovraccarichi in prossimità della parete di scavo, provenienti, per esempio, dalla strada a monte. Il fattore di stabilità del nostro terreno ci ha consentito di risalire all’altezza critica dello scavo, con un determinato angolo di scarpa, che permettesse la condizione di “tenuta” delle pareti dello scavo e quindi il lavoro in sicurezza.
Molta attenzione è stata posta nella predisposizione del progetto della sicurezza anche attraverso spaccati del terreno e lo studio puntuale della tempistica delle varie fasi di lavoro: scavo di splateamento con inclinata di sicurezza, scavo di sbancamento a sezione obbligata con posa di sbadacchiature ogni volta il fronte dello scavo raggiungeva l’altezza massima di 1 m, casseratura e armatura della parete di c.a., getto e disarmo.
Uno degli accorgimenti messi in atto per ridurre il rischio di tenuta della parete dello scavo era quello di consentire alle betoniere di gettare solamente sostando sulla strada a valle, anche se ciò comportava intralcio alla circolazione locale, ovviato con la presenza di un operatore che permettesse il senso unico alternato.

Occorre dire che, a seguito di variante urbanistica del Piano di Zona, prima dell’inizio dei lavori è stato necessario riposizionare il fabbricato, spostandolo di oltre 3 m verso monte; pertanto, non è stato possibile realizzare il muro “contro terra”, per la ridotta vicinanza alla strada; ragioni di sicurezza hanno consigliato la realizzazione di una tura di 85 pali trivellati Ø 80.
Il secondo aspetto significativo è stato quello relativo all’organizzazione logistica del cantiere, anch’esso fondamentale al fine di consentire i movimenti delle maestranze e gli spostamenti dei materiali in sicurezza all’interno del cantiere.
Lo spiccato dell’edificio non lasciava all’interno del lotto spazi sufficienti da poter attrezzare adeguatamente per baraccamenti e zone di stoccaggio, se non uno spazio a sud di circa 300 m², peraltro molto scosceso, destinato a zona di deposito temporaneo dei materiali di risulta.
Con il permesso del Comune, è stato possibile attrezzare un’area adiacente al lotto di proprietà dello stesso, collocando baraccamenti e una piccola zona di stoccaggio, di circa 100 m².

Vista la penuria di spazi, la decisione è stata quella di realizzare una struttura di tre impalcati, assolutamente indipendente dai ponteggi di facciata e progettata per adeguati carichi di esercizio, collocata in una risega del corpo di fabbrica destinata a ospitare l’atrio-serra. L’impalcato, realizzato con tubi e giunti, viene utilizzato come area di stoccaggio provvisorio per l’approvvigionamento dei materiali ai piani della costruzione; in questo modo, la gru a torre del cantiere scarica la gran parte del materiale direttamente sulla struttura di servizio, adeguatamente protetta contro la caduta di materiali dall’alto e dotata di adeguate vie di fuga, trovandosi, tra altro, in corrispondenza del corpo scala.
Infine, interessante esempio di collaborazione e sinergia, è stato realizzato con la Ditta “B”, affidataria dei lavori di realizzazione del fabbricato confinante. Si sarebbero dovute montare due gru con sbraccio adeguato per coprire l’intera area del cantiere, in quanto la posizione più favorevole era stata già occupata dalla gru del vicino cantiere, peraltro troppo piccola per servire entrambi.
A seguito di riunione di coordinamento tra le Ditte affidatarie, i Coordinatori, i Direttori dei lavori e quelli dei cantieri, è stato concordato, con apposito verbale, che sarebbe stata montata, da parte della Ditta “A”, una nuova gru a torre di adeguato sbraccio in posizione tale da servire i due cantieri, utilizzando quella montata per mettere in piedi quella nuova e viceversa.






Scheda progetto

Luogo: Monterotondo (Roma), Località “Cappuccini”

Progetto architettonico: Lorenzo Cortesini, Alessandra Battisti, Fabrizio Tucci

Committente: Comune di Monterotondo

Progetto strutturale: Fernando Assumma, Giuseppe Rossi

Progetto impiantistico: Franco Cipriani, Francesco Guglielmi

Direzione lavori: Lorenzo Cortesini

CSP: Lorenzo Cortesini

CSE: Lorenzo Cortesini

Inizio lavori: 29/05/2007

Fine lavori: 2009

Importo contrattuale dei lavori: 1.381.530,55 euro

Contractors

Impresa: A.T.I. Capogruppo: Gral Costruzioni Unipersonale Srl

Suppliers

Pannelli di laterite: Prefedil Spa, Sutri (VT)

Solai prefabbricati: Nuovo Centro Solai Fiorentini Srl, Paliano (FR)

Pannelli di EPS: Isolkappa Italia Srl, Postiglione (SA)

Murature di laterizio: Fornaci D.C.B. Via di Vallericca (RM)

Casseri isolanti per vespai aerati: Gianazza Angelo Spa, Legnano (MI)

Vetrate con lamelle orientabili: Eurolam International, Wiegendorf, Germany

Schermature solari: HunterDouglas Europe BV, Cernusco S/N (MI)

Serramenti: CLM Srl, Veroli (FR)