mostra – La mostra monografica, promossa dal MAXXI con il Nederlands Architectuur Instituut di Rotterdam e il Centraal Museum di Utrecht, costituisce un'importante occasione di collaborazione tra l'istituzione italiana e quelle olandesi.

Attraverso numerosi materiali, provenienti da archivi, musei e collezioni private, e un allestimento sobrio ed elegante, la mostra approfondisce l'attività di Gerrit Thomas Rietveld (1888-1964), finora indagata soprattutto nelle sue implicazioni con il movimento De Stijl, evidenziandone il carattere poliedrico, interdisciplinare, sperimentale e innovativo.

Il lavoro dell'architetto olandese, svolto in diversi ambiti, design, architettura, pianificazione urbanistica, allestimento, è presentato attraverso un itinerario espositivo organizzato cronologicamente e suddiviso in quattro sezioni dedicate alla riflessione su architettura e spazio, alla ricerca sui modelli abitativi, al disegno urbano e agli allestimenti. All'interno del percorso cinque approfondimenti sono rivolti alle opere di design: i mobili per bambini, quelli molto noti messi a punto per Casa Schröder, quelli prodotti attraverso l'indagine sulla natura flessibile dei materiali, e quelli costituiti dall'assemblaggio di elementi, tra cui, in particolare, la Serie Crate del 1934, fornita in confezioni a imballo piatto, anticipatrice di sistemi contemporanei di notevole successo.

I materiali originali di Rietveld destinati a far comprendere il suo metodo progettuale, disegni e modelli di architetture, prototipi di mobili e oggetti di design, sono accostati a fotografie attuali e d'epoca, libri, riviste, filmati, documenti d'archivio, e ai lavori di progettisti coevi, tra cui Albini, Le Corbusier, Gropius, Sartoris, Wright, al fine di esplorare i rapporti dell'olandese con gli altri protagonisti dell'avanguardia modernista. In alcuni progetti si delineano alcuni temi della modernità precursori degli sviluppi più attuali, come quello della prefabbricazione affrontato nel garage con appartamento dell'autista realizzato a Utrecht nel biennio 1927-28, e quello delle facciate mediatiche rintracciabile nel Cinema Vreeburg, costruito sempre a Utrecht nel 1936. Tra i punti focali della mostra vi è la leggendaria Casa Schröder, la prima opera di architettura di Rietveld costruita a Utrecht nel 1924 con esigui mezzi economici, che, dopo un restauro effettuato da Bertus Mulder, è inserita dal 2000 nella Lista del Patrimonio Mondiale.
 
Per approfondire l'influenza di Rietveld sull'architettura e sul design contemporanei, la mostra è arricchita da "fonti dirette", 14 videointerviste con le riflessioni di architetti e designer sull'opera e sull'eredità culturale del progettista olandese, e da alcune celebri reinterpretazioni dei suoi più noti oggetti di design tra cui la sedia Smoke realizzata da Maarten Baas rivisitando la Red-Blue e la sedia creata da Alessandro Mendini rielaborando la Zig-Zag. Accompagna la mostra la guida curata da M. Casciato e D. Dardi, Universo Rietveld, Roma 2011. All'evento è collegato il "laboratorio Rietveld" curato dal Dipartimento Educazione del MAXXI e allestito nella piazza esterna del museo in uno spazio progettato dagli scandinavi Rintala Eggerstsson Architetcts, nel quale i visitatori potranno cimentarsi nella costruzione di alcuni mobili del maestro.

Appuntamento
Universo Rietveld
Architettura, arte, design
A cura di M. Casciato, D. Dardi, I. van Zijl
Allestimento di nEmoGruppo
MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Galleria 1
Roma, 14 aprile - 10 luglio 2011