Testo a cura della redazione

YOUPrison. Riflessioni sulla limitazione di spazio e libertà
Fino al 21 settembre 2008
Torino
   Testo a cura della redazione

Nell'anno in cui Torino sarà la prima città italiana ad ospitare il Congresso
Mondiale degli Architetti, e nell'ambito di Torino 2008-World Capital Design, la
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo propone una tematica scottante, di estrema
attualità in occidente così come nel resto del mondo: l'architettura carceraria.
L'architettura oggi gode di grande visibilità mediatica, grazie alla
proliferazione di edifici spettacolari quali musei, teatri e grandi opere, ma
l'idea della prigione non riceve altrettanta attenzione. Si tratta, tuttavia, di
un tema architettonico tra i più difficili e coinvolgenti, in cui
l'organizzazione dello spazio dà corpo al principio giuridico e politico della
punizione del crimine. Undici studi di architettura internazionali sono stati
invitati a progettare lo spazio abitativo del carcere. La committenza prevedeva
la creazione di una cella di tre metri per quattro dotata di tutti gli elementi
essenziali per la vita dei detenuti. Durante la realizzazione dei progetti, la
cella è diventata il mezzo per speculare su un problema etico, politico e
sociale e su un sistema di cui essa costituisce la più piccola unità
strumentale, dando vita a riflessioni su questioni di pubblico interesse, quali
la limitazione di libertà, il rispetto dei diritti umani, gli strumenti di
sorveglianza e controllo, l'evoluzione urbanistica e le sue influenze sulle
forme dell'abitare.

Alcuni architetti hanno realizzato i progetti in scala reale, offrendo ai
visitatori la possibilità di provare fisicamente l'esperienza di uno spazio di
isolamento (Yung Ho Chang, Kianoosh Vahabi). Altri invece hanno riportato l'idea
di reclusione attraverso installazioni, progetti grafici, modelli e moduli ready
made.
Tra le realizzazioni più efficaci è da segnalare il progetto dello
studio Diller Scofidio + Renfro, più che una cella di detenzione realistica, lo
spazio diventa un luogo virtuale, tramite un elaborato software interattivo che
simula diverse configurazioni spaziali, proporzionali alla categoria di crimine
e sicurezza. L'architetto serbo Anna Miljacki, invece, propone una cella
capovolta e appesa al soffitto che allude al sistema carcerario privato degli
Stati Uniti e ad una logica di profitto oggi molto dibattuta.
L'isolamento
come contesto di lavoro intellettuale è esaminato dal progetto di Ines &
Eyal Weizman, che creano una biblioteca di tutti i libri scritti in carcere,
dalle lettere di San Paolo agli scritti di Jean Genet ai testi di dissidenti
politici quali Gandhi e Gramsci. Questa biblioteca di "letteratura carceraria"
sarà successivamente donata a un istituto di pena. L'installazione include
inoltre The Cell, un progetto multimediale di Angela Melitopoulos che contiene
interviste al filosofo italiano Antonio Negri, e un sito internet realizzato da
Polimekanos/Wolfram Wiedner.
Lo studio NOWA di Marco Navarra ha dato vita a
un articolato progetto di collaborazione con il carcere di Caltagirone, dove ha
sede lo studio. Navarra ha chiesto ai detenuti di disegnare una cella, reale o
immaginata. In tal modo è stato coinvolto chi effettivamente vive la
quotidianità dell'isolamento, chi percepisce in prima persona lo spazio della
reclusione. Le centinaia di disegni raccolti sono stati tradotti in modellini
che compongono la cella installata in Fondazione.

Ai progetti architettonici viene affiancata una rassegna di video d'artista
sul tema delle carceri, che include le opere di Darren Almond, Gianfranco
Baruchello, Ashley Hunt, Jaan Toomik, Kon Trubkovich e Artur Zmijewski.

Studi di architettura partecipanti:
Alexander Brodsky, Mosca,
Russia
Atelier Bow Wow, Tokio, Giappone
Diller Scofidio + Renfro con David
Allin, Hayley Eber, Eric Rothfeder, New York, USA
INABA (Jeffrey Inaba) e
SLAB Architecture (Jeffrey Johnson), Los Angeles, USA
DW5 / Bernard Khoury,
Beirut, Libano
project_ (Ana Miljacki e Lee Moreau), Benjamin Porto e Dan
Sakai, Brooklyn, USA
NOWA (Marco Navarra), Catania, Italia
sciSKEW
Collaborative, Shanghai, Cina e New York, USA
Kianoosh Vahabi, Tehran,
Iran
Yung Ho Chang- Atelier FCJZ, Pechino, China
Eyal+Ines Weizman,
Londra, UK (Progetto multimediale di Angela Melitopoulos)

YOUPrison. Riflessioni sulla limitazione di spazio e libertà
13 giugno
- 21 settembre 2008
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane 16,
Torino
www.fondsrr.org

Yung Ho Chang, Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino Atelier Bow-Wow, Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino Diller Scofidio + Renfro con David Allin, Hayley Eber, Eric Rothfeder, Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino sciSKEW collaborative, Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino Kianoosh Vahabi, Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
Eyal+Ines Weizman, Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino Ana Miljacki, Lee Moreau con Benjamin Porto e Dan Sakai, Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino Alexander Brodsky, Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino Bernard Khoury, Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino Marco Navarra_NOWA (NavarraOfficeWalkingArchitecture), Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino