Intervenendo all'incontro "I dirigenti e la politica europea" promosso da Cida (Confederazione italiana dei dirigenti e delle alte professionalità) in collaborazione con l'Università e-Campus, (che ha visto anche la partecipazione degli europarlamentari Silvia Costa e Potito Salatto) Libero Ravaioli, Consigliere Incaricato per l'Europa di Finco e Presidente CEPMC (Consiglio Europeo Produttori Materiali da Costruzione), e Paolo Cannavò, Presidente Fecc (Federazione europea dei manager delle Costruzioni), hanno proposto di dare il via al Tavolo italiano delle Costruzioni, inquadrandolo come una iniziativa aperta a tutti i protagonisti della filiera.
L'idea di Ravaioli, riportata in una nota di Finco (Federazione Industrie Prodotti Impianti e Servizi per le Costruzioni) è che con questo tavolo aperto gli esponenti italiani di istituzioni, imprenditoria, cultura che presiedono organismi e organizzazioni di ambito europeo possano «consultarsi periodicamente per dare un contributo sempre più organico all'Europa e per formulare proposte di maggiore probabilità di successo in particolare a vantaggio del settore delle costruzioni».
Un settore che, per Cannavò «amplifica con alcuni altri le oscillazioni dei cicli economici, ma se opportunamente sostenuto può contribuire a riattivare la ripresa, in particolare oggi, mentre si vanno definendo politiche energetiche nuove e integrazioni di reti di distribuzione a livello euro e Mediterraneo».
Si tratta, secondo gli esponenti delle federazioni, di poter sviluppare gli strumenti di un nuovo dialogo sociale europeo che tenga in considerazione, insieme, i fattori dell'innovazione, dell'Ict e del risparmio energetico, per creare quelle nuove città chiamate smart city.
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