L’edificio ha una forma sinuosa che si libra nello spazio come un nastro tridimensionale rivestito di scandole

Un’opera di architettura? O di ingegneria strutturale? O di architettura del paesaggio? Forse una enorme scultura di legno? Difficile cercare di attribuire una categoria specifica The Barn, l’edificio pilota nel Bridge District a West Sacramento, una città che si trova in un’altra contea rispetto alla più grande (e più nota) Sacramento, dalla quale è divisa dal fiume omonimo. L’area, interessata da nuovi investimenti (pubblici e privati), ospita un nuovo quartiere a destinazione mista di 178 acri e dista appena un miglio dal Campidoglio di Sacramento, la sede governativa dello Stato della California. La sagoma sinuosa del fabbricato, situato proprio lungo le rive del fiume Sacramento, è certamente la sua caratteristica principale. I progettisti architettonici dicono che la forma trae ispirazione dalle sementi di ortaggi quando stanno germogliando, una suggestione che rende omaggio alla destinazione agricola della regione settentrionale della California. La conformazione sarebbe poi stata ulteriormente plasmata seguendo l’inclinazione dei raggi solari in modo che l’orientamento nel sito e la copertura stessa massimizzassero la quantità di ombra creata, a beneficio degli utenti. Il risultato è una sorta di ponte curvo, lungo in totale 61 m, che sembra apparentemente sfidare la gravità. Da fondazioni indipendenti si elevano due bracci strutturali che si incontrano nella parte sospesa andando a formare una ampia e flessuosa tettoia, lunga circa 24 m, con una configurazione curva anche in pianta: per dare un’idea delle dimensioni in gioco, il peso di tutta questa porzione di struttura “sospesa” in aria (a circa 6 m dal suolo) è di circa 16 tonnellate. Un profilo tridimensionale serpeggiante che è stato possibile generare - e successivamente gestire in fase di produzione e di costruzione - grazie all’importante aiuto della progettazione parametrica. I pilastri, di acciaio (con eventuale riempimento in calcestruzzo), sostengono travi piene curve e travi reticolari di legno lamellare connesse da collegamenti di acciaio: le travi reticolari coprono la luce maggiore su entrambi i lati del “ponte” e arrivano a intersecarsi le une con le altre, nella posizione di massimo sbalzo. La forma “bombata” è realizzata con telai a “cavalletto”, ancora di legno, fissati sui fianchi delle travi principali oppure alle pareti dei locali a piano terra. La struttura secondaria è completata da travetti che, posti uno di fianco all’altro e orientati in una sola direzione, completano il guscio superiormente e inferiormente: pur essendo elementi dritti, i travetti, seguendo gli andamenti delle orditure di supporto, generano nel complesso superfici curve.

La finitura esterna è un altro elemento molto connotante perché è completamente rivestito (tranne l’intradosso della porzione centrale) con scandole di cedro: ne sono servite ben 7.000. Si tratta di un ulteriore richiamo all’architettura tradizionale locale, rispettando il concept alla base di tutto il progetto: l’idea di proporre un “barn” (un granaio) ovvero un archetipo delle zone agricole della regione di Sacramento. Il grande utilizzo del legno, nonché la sua applicazione sapiente e originale, è valsa a The Barn la vittoria nel 2017 della categoria “Commercial Wood Design - Low Rise” dei Wood Design Awards, proclamati da WoodWorks - Wood Products Council per celebrare l’eccellenza nella progettazione di edifici di legno negli Stati Uniti. In corrispondenza dell’attacco a terra della struttura si vengono a creare due volumi che vengono avvolti senza soluzione di continuità dal nastro di scandole.
I due locali, a pianta sostanzialmente circolare, hanno dimensione diversa: il più grande è attrezzato per ospitare un ristorante mentre il secondo è stato pensato in modo flessibile, può essere di pertinenza dello stesso conduttore oppure gestito da un altro locatario. In ogni caso questi ambienti hanno a disposizione un ampio spazio esterno protetto dal sole che può essere quindi facilmente allestito con posti a sedere outdoor. Considerato il tipo di utilizzo della struttura, il progetto illuminotecnico è stato molto curato: in particolare di notte l’intradosso della copertura si accende come una grande lanterna, diffondendo luce in modo diffuso sul piazzale sottostante e mettendo in evidenza l’orditura strutturale portante. La pelle lignea è inoltre illuminata, peraltro con colori che variano, in modo che la costruzione sia visibile dalla highway e dalle torri di uffici del centro di Sacramento, rappresentando visivamente l’epicentro del nuovo lungo fiume di West Sacramento.

L’obiettivo era rendere The Barn una nuova destinazione sul lungo fiume che mescolasse un’attività di ristorazione permanente a eventi stagionali di varia scala da svolgere all’aperto. E addirittura di più: un catalizzatore urbano del nuovo distretto, un landmark territoriale a supporto della vicina zona a sviluppo residenziale, un ponte (realmente e metaforicamente) tra il lungo fiume e il promettente paesaggio urbano in fase di realizzazione. Dal punto di vista tecnico questo edificio, benché sia una rivisitazione evidentemente contemporanea e ardita di un “barn”, dimostra come, utilizzando materiali standard ed elementi di legno convenzionali, comunemente disponibili sul mercato, sia possibile creare una struttura iconica, con una forma molto peculiare, ideale per creare un’ombra ottimale a terra ma anche per attrarre l’attenzione e per diventare un luogo di riferimento.

Scheda progetto
Progettisti: !melk landscape architecture & urban design
Committente: Fulcrum Property
Periodo di costruzione: April 2015 - June 2016
Superficie calpestabile: 845 m2
Costo: 1.98 million euro (building and landscape)
Localizzazione: West Sacramento, California, USA
Ingegneria civile e industriale: Magnusson Klamencic Associates
Architect of record: BIMtech
Impianti meccanici e idrici: Pecha Mechanical
Design Ingegneria elettrica: Capitol City Designs
Progetto illuminotecnico: Sestak Lighting Design
Impresa principale: Brown Construction
Legno: Wood Tech Services
Photos: Chad Davies, !Melk

Arketipo 121, Involucri, Giugno 2018