Proposta di viaggio a Bangkok

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Bangkok

Quando si pensa all’architettura thailandese automaticamente il nostro immaginario corre ai templi ricoperti di mosaici, ai timpani ornati di draghi, o ai tetti elegantemente curvi e alle case di legno, fino agli straordinari grattacieli che passo dopo passo stanno disegnando lo skyline di Bangkok. Ma pochi sono a conoscenza del fatto che Bangkok e la Thailandia possiedono uno dei più ricchi patrimoni architettonici europei del sud-est asiatico. E molti si chiedono come sia possibile in un paese che non è mai stato colonizzato. Se la colonizzazione europea nella regione si fermò ai confini del Siam, l’influenza culturale dell’Europa si estese fino al regno di Thailandia. Re Rama IV (1804-1868) parlava fluentemente l’inglese ed era molto ben informato sulla cultura europea. Il Siam fu interessato dall’espansione della presenza coloniale in Asia quando furono firmati i trattati commerciali con le potenze europee. Una contaminazione caratterizzata anche dall’introduzione dell’istruzione in stile occidentale. Re Rama IV era un appassionato conoscitore dell’architettura europea e il suo regno segnò la costruzione dei primi edifici in stile occidentale sotto il patronato reale. Il più simbolico fu il palazzo estivo di Phra Nakhon Khiri nella provincia di Phetchaburi. Situato su una collina, il complesso del Palazzo è un mix di stupa e templi thailandesi circondati da sale del trono in stile europeo e residenze con arcate, archi, finestre in stile rinascimentale e colonne classiche. Suo figlio, Re Rama V il Grande (1853-1910) ha proseguito in questa opera. Durante il suo regno dal 1868 al 1910, architetti, ingegneri, scultori e pittori giunsero da tutta Europa per contribuire allo sviluppo del paesaggio di Bangkok intorno al Grand Palace e al fiume Chao Phraya, riproducendo un modello di sviluppo urbano molto europeo con l’intento di rendere Bangkok splendida e moderna come Hanoi, Singapore o Rangoon. I quartieri di Dusit e Phra Nakhon sono le zone migliori per ammirare le strutture europee a Bangkok. Entrambe conservano un tesoro di influenze italiane e tedesche in palazzi ed edifici che fondono lo stile europeo e thailandese – i migliori esempi sono la Sala del Trono Chakri Maha Prasat all’interno del Grand Palace e la sala principale dell’Università di Chulalongkorn. Anche il famoso Tempio di marmo (Wat Benchamabophit) con la sua architettura in stile thai assimila molti motivi di design occidentali. La sua struttura è ispirata ad una chiesa, il marmo utilizzato è di Carrara, mentre le vetrate gotiche portano luce all’interno dell’Ubosot e nella sala principale. Con il regno di Re Rama VI, l’architettura europea si è mescolata allo stile del Siam. Gli edifici del Vajiravudh College sono esempi eccellenti di questa evoluzione. Dopo la scomparsa del re Rama VI, l’influenza architettonica europea declinò fino alla rivoluzione thailandese del 1932 con il passaggio a una monarchia costituzionale. Il nuovo governo thailandese si rivolse nuovamente all’Europa seguendo le tendenze architettoniche dell’Art Deco e del Razionalismo Monumentale che erano di moda in Europa. Ratchadamnoen Klang Avenue e l’area circostante, fiancheggiate da edifici in stile anni ’30, con il maestoso Monumento alla Democrazia come fulcro del suo centro, è fortemente influenzata dall’architettura italiana di quel tempo.

Accompagnatore del viaggio
Questo viaggio viene organizzato con la collaborazione dell’arch. Maurizio Carones

Maurizio Carones, Architetto Ph.D. Laureato in architettura e dottore di ricerca in progettazione architettonica e urbana presso il Politecnico di Milano, svolge la sua attività professionale a Milano. La sua attività di ricerca è rivolta allo studio dell’architettura e della città contemporanee; in questo ambito ha in particolare studiato per diversi anni la città di Seoul, su cui ha pubblicato saggi, studi e ricerche. Attualmente è professore a contratto in composizione architettonica presso la Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano. Promotore e referente per il programma di Double Degree fra Politecnico di Milano e Korea University. Ha insegnato anche presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo e l’Università Bocconi di Milano. Nel 2013 è stato Visiting Professor presso il Department of Architecture della Korea University di Seoul (South Korea). E' stato invitato a diversi convegni internazionali per contributi sulla progettazione urbana. Dal 2010 organizza e coordina l’ IWUAD International Workshop of Urban and Architectural Design (Milano 2010 e 2011, Seoul 2013, Manila 2014, Jakarta 2015, Milano 2015, Bangkok 2016, Milano 2017, Seoul 2017, Bangkok 2018, Milano 2018). E’ stato consigliere dell'Ordine degli Architetti P.P.C. di Milano (1999-2013); direttore della rivista “AL - Mensile di informazione degli architetti lombardi”, rivista della Consulta Regionale Lombarda degli Ordini degli Architetti (2001-2012); nel 2009 ha fondato la rivista “Elementi. Temi di costruzione dell'architettura”, di cui è stato direttore responsabile (2009-2012); nel 2015 è stato coordinatore scientifico del progetto “Città d’Italia” presso il Consiglio Nazionale degli Architetti PPC. E’ direttore della collana editoriale Itinerari di architettura milanese. L'architettura moderna come descrizione della città, pubblicata dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Milano.

 

“dobbiamo sognare altrimenti le cose non succedono”


(Oscar Niemeyer)


“Il passato non ritorna. Sono importanti la continuità e la conoscenza perfetta della propsia storia”


(Lina Bo Bardi)