energia24 – Un'analisi della Iea rilancia questa soluzione, ideale per i Paesi con climi caldi.

Quando si parla di efficienza energetica spesso si fa riferimento a mega progetti integrati o a grandi innovazioni dal punto di vista tecnologico. In realtà, risparmi consistenti nel fabbisogno globale possono essere assicurati da una soluzione molto semplice: dipingere di bianco i tetti delle case. Il tema non è nuovo ma è stato rilanciato da intervento di Arthur H. Rosenfeld, ex responsabile dell'agenzia californiana dell'energia nel giornale ufficiale della Iea (Agenzia internazionale dell'energia). Secondo l'esperto, i tetti bianchi possono ridurre le bollette energetiche e frenare l'effetto isola di calore urbana soprattutto nei Paesi con climi caldi, contribuendo a raffreddare l'intero pianeta. In una giornata limpida, una tradizionale copertura scura può diventare da 40 a 50 gradi più calda dell'aria esterna. Al contrario un tetto bianco, nelle stesse condizioni, diventa di una temperatura di appena cinque-dieci gradi superiore.

Questa capacità, naturalmente, ha diversi aspetti positivi dal punto di vista dei rendimenti energetici. Quella più nota e documentata è che le abitazioni che stanno al di sotto dei tetti hanno minore bisogno di energia per la climatizzazione (intorno al -10/15%), con conseguente risparmio di denaro per i proprietari e meno emissioni di CO2 e altri inquinanti per l'ambiente. Un secondo beneficio, meno conosciuto, è il cosiddetto effetto albedo, legato al potere riflettente di una superficie. In pratica, grazie alla loro capacità di riflettere indietro una maggiore quantità di energia solare nello spazio, i tetti bianchi impediscono alla Terra di assorbirne una parte significativa. Una diffusione su larga scala favorirebbe quindi un raffreddamento relativo della temperatura terrestre, cancellando una percentuale significativa dell'effetto riscaldamento da CO2. Secondo Rosenfeld, 100 metri quadrati di superficie di tetto bianchi invece che neri sono in grado di annullare in 20 anni l'effetto di riscaldamento prodotto da 10 tonnellate di CO2. Considerato che i tetti rappresentano circa il 25% della superficie urbana e che le città occupano dall'1 al 2% del territorio globale, la conversione dei tetti delle città più calde al bianco sarebbe tale da annullare il riscaldamento prodotto da più di una gigatonnellata di CO2 all'anno. In termini di emissioni, per ottenere un risultato equivalente, si dovrebbe lasciare inutilizzato nei garage circa la metà del parco automobilistico mondiale.

Questi vantaggi sono stati compresi già da un decennio in California dove, a partire dal 2007, i tetti "freddi" sono diventati una componente obbligatoria del regolamento edilizio, tanto da essere diventati obbligatori per le nuove coperture o la sostituzione. I requisiti della California sono stati adottati successivamente a livello federale dall'amministrazione Obama. In campo internazionale nel 2010 è stata promossa la Global Cool Cities Alliance, focalizzata proprio su queste tematiche, che ha visto l'adesione di Paesi come India, Giappone, Messico e Sudafrica. Infine, secondo l'esperto statunitense, il modo più semplice per la diffusione dei tetti bianchi è attraverso le norme edilizie vigenti, ovunque ci siano vantaggi consistenti nell'arco del ciclo di vita.